Torna di nuovo a salire la tensione nello Stretto di Taiwan di Taiwan. Il quotidiano canadese Global News ha riferito che in un’esercitazione congiunta tra la Marina degli Stati Uniti e quella del Canada – dove sono presenti proprio i reporter del quotidiano a bordo della Hmcs Montreal – si è rischiata la collisione tra un cacciatorpediniere Usa e una nave cinese.

Secondo le fonti, l’imbarcazione cinese avrebbe tagliato la rotta della nave Usa, lo Uss Chong-Hoon, a pochi metri dalla prua, costringendo l’equipaggio di quest’ultimo a una brusca virata per evitare la collisione. Stando alle informazioni che giungono dall’area, la nave di Pechino avrebbe deciso di cambiare rotta all’improvviso esortando la nave statunitense a cambiare rotta. Il cacciatorpediniere di Washington, una volta ricevuto il messaggio, ha chiesto all’equipaggio cinese di cambiare i piani per evitare il rischio dell’incidente, ma a quel punto l’unico modo per evitare la collisione era che lo Uss Chon-Hoon rallentasse e iniziasse un’immediata virata. Il comandante canadese, il capitano Paul Mountford, ha confermato ai media che l’incidente è stato “chiaramente provocato dai cinesi”: una provocazione che sarebbe confermata dal fatto che l’equipaggio aveva comunicato alla nave Usa di cambiare di punto in bianco rotta. Un comportamento “non professionale”, ha continuato Mountford, che ha così visto l’unità cinese tagliare la rotta del caccia Usa a circa 150 metri dalla prua.

La notizia, che conferma la tensione che si vive continuamente nello Stretto di Taiwan, arriva in un momento particolarmente delicato per i rapporti tra Cina e Stati Uniti. Poche ore prima della collisione sfiorata nelle acque vicino all’isola, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, era intervenuto alla conferenza sulla sicurezza Shangri-La Dialogue di Singapore dicendo che “un conflitto nello Stretto di Taiwan sarebbe devastante”. Il vertice della Difesa di Washington aveva anche ricordato come non solo il suo Paese, ma anche altri di diverse parti del mondo, sono “determinati” a mantenere il controllo e la pace nella regione, ribadendo però di essere “profondamente preoccupato” dal fatto che il governo cinese non fosse disposto a parlare di meccanismi di dialogo per gestire le crisi nell’Indo-Pacifico.

L’incidente dello Uss Chong-Hoon, in questo senso, rappresenta un evidente segnale inviato proprio dalla Marina cinese, che monitora i movimenti delle navi Usa e canadesi impegnate nelle esercitazioni. La Settima Flotta degli Stati Uniti, annunciando nelle scorse ore il passaggio dello stretto da parte dello Uss Chong-Hoon e dell’Hmcs Montreal, aveva parlato di “un transito di routine” in acque in cui “si applicano le libertà di navigazione e di sorvolo in alto mare, in conformità con il diritto internazionale”. Di ben diverso avviso il colonnello Shi Yi, portavoce del Comando del Teatro Orientale cinese che in un comunicato su questa azione delle navi nordamericane ha dichiarato che i Paesi coinvolti stanno “intenzionalmente creando problemi nello Stretto di Taiwan, fomentando deliberatamente i rischi e minando maliziosamente la pace e la stabilità regionale”. Segno di due visioni opposte che si scontrano inevitabilmente in uno dei mari più bollenti dell’Indo-Pacifico.

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