“Chi sente, ma non sente, chi vede, ma non vede, chi c’è, c’era e ci sarà, non dimenticherà la mia parola: solleva la forza della Russia, dirigi il nostro presidente Vladimir Putin sulla via della giustizia”. Non è una filastrocca qualunque, ma l’invocazione lanciata al cielo da Aljona Polin, la più importante “strega di Russia“, fondatrice dell’associazione delle “Grandi streghe di Russia”.
Lo scorso 12 marzo, infatti, nel cuore della Federazione Russa si è tenuto il consiglio generale delle streghe. Il motivo della loro riunione: sostenere Putin, esprimergli solidarietà e, al tempo stesso, difenderlo dai nemici.
Siamo nella modernissima Mosca, dove le Mercedes scure degli oligarchi sfrecciano lungo i vialoni che, prima della guerra in Ucraina, pullulavano di lussuose boutique di moda, da Louis Vuitton a Yves Saint Laurent. Mentre l’esercito russo è impegnato nell’operazione militare speciale nel territorio ucraino, le streghe russe hanno deciso di fare la loro parte affidandosi alle arti magiche e dell’occultismo.
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Le streghe di Putin
L’episodio, raccontato da Asianews, ha fatto il giro del web: un centinaio di donne, vestite con saio e cappuccio, si sono radunate a Mosca per “dare aiuto” a Vladimir Putin. Non con munizioni, armi o fucili, ma con l’occultismo, affinché possa manifestarsi la “grande forza della Russia”. E via una pioggia di maledizioni contro i nemici del capo del Cremlino. “Chi pretende di passare in mezzo a noi, chi ha deciso di andarsene da noi, chi mente in ogni cosa che dice, per i secoli dei secoli questi nemici saranno maledetti!”, hanno ripetuto in coro le donne.
La scena è stata descritta, ovviamente, anche da molti media russi. Tra interviste e risposte alle domande dei giornalisti, è emerso un quadro piuttosto singolare. Le streghe, riunite in cerchio in una sala, con al centro un ritratto di Putin posizionato con cura sopra uno scialle e affiancato da una candela accesa, hanno spiegato di voler aiutare il presidente russo con “le forze” di cui sarebbero in possesso. Va da sé, forze intrise di magia e occultismo.
Una guerra esoterica
Sono emerse anche indicazioni interessanti relative alla guerra in corso in Ucraina. Se dal punto di vista militare il Cremlino la definisce un’operazione speciale, le streghe sembrano dare a questa guerra un significato ultraterreno. Non a caso, per loro, Putin sta combattendo in nome e per il bene della Russia. “Non ho il diritto di mettere in discussione le decisioni di chi ci governa. Sono sempre d’accordo con chi sta al di sopra di noi”, ha spiegato una strega.
Una sua collega ha invece spiegato che colui che detiene il potere – in questo caso Putin – può essere considerato “una specie di tessuto assorbente”, che assume in sé “tutto ciò che vive nel popolo e nel Paese”. Secondo questa lettura, dunque, Putin sarebbe più di un semplice presidente politico e anche più di un ventriloquo del popolo; sarebbe, insomma, l’incarnazione stessa dell’anima russa.
È così che il conflitto in Ucraina sveste i panni della semplice vicenda geopolitica per indossare quelli che rimandano ad una visione occulta, quasi ad una missione salvifica. Anche se all’apparenza si potrebbe pensare ad un cortocircuito tra pagani e cristiani, entrambi hanno dimostrato di condividere un certo valore metafisico di fondo della guerra, considerata una sorta di crociata del “bene” contro il “male”. Dove nel “bene” rientrerebbero tutti i valori insiti nella Russia più profonda, e nel “male”, le deformazioni valoriali tossiche dell’Occidente.
Impossibile non pensare a Grigórij Efímovič Raspútin, mistico russo (ma ortodosso), consigliere privato dei Romanov nonché figura molto influente su Nicola II di Russia, soprattutto dopo l’agosto 1915, quando lo zar prese il comando dell’esercito nella Prima Guerra Mondiale. Anche la Chiesa ortodossa sta muovendo i suoi Raspútin per suggerire a Putin le prossime mosse affinché il “bene” vinca sul “male”?