Israele oggi si è svegliata nel caos con l’operazione speciale lanciata a sorpresa da Hamas e della Jihad Islamica contro il suo territorio. Ai lanci di missili si è aggiunta una serie di incursioni senza precedenti che rappresentano la più ampia, estesa e dura violazione del territorio controllato da Tel Aviv dai tempi della guerra del Kippur del 1973 a oggi. E che hanno conseguito l’obiettivo di spargere il terrore nella popolazione delle città di confine dello Stato ebraico.

I social network hanno permesso di capire tramite la produzione di video e riprese l’entità di un’incursione che secondo i primi dati ha prodotto almeno 22morti e tra i 500 e i 600 feriti nella popolazione, risultando sia nell’assalto ai civili che nell’attacco a dispositivi militari. Le prime immagini apparse sui canali di fonti aperte e nel mondo di Telegram e Twitter che si sono potuti geolocalizzare facevano riferimento a mezzi militari israeliani distrutti, dati alle fiamme o rubati dai miliziani.

C’è una certezza: mezzi militari di Hamas come pick-up armati di mitragliatrici hanno però sopraffatto e superato dei posti di blocco di confine. I militanti appaiono operanti in territorio israeliano proprio mentre mitragliano da postazioni ritenute fisse e sicure per loro.

Ma le scene senza precedenti sono quelle aperte dalle incursioni e dalla terribile falla securitaria dell’Israel Defense Force e dell’intelligence che ha permesso le incursioni di militanti entrati sul territorio metropolitano dello Stato ebraico via deltaplano, tunnel e altri mezzi. Per la prima volta Gaza è parsa essere dentro Israele, con le immagini di civili in fuga dai villaggi di confine.

Immagini a cui si aggiungono quelle in presa diretta dei raid di Hamas e della Jihad Islamica sul suolo israeliano. In particolare sotto attacco la città di Sderot, dove i militanti hanno compiuto un’incursione terroristica sparando sui civili e colpendo nelle prime ore del mattino prima di essere respinti da un’unita della polizia nazionale israeliana.

A Sderot diverse analisi su fonti aperte (Osint) mostrano anche dei dannosi e pericolosi roghi che potrebbero esser stati scatenati o volontariamente tramite l’incendio deliberato di autovetture o per effetto della combustione che hanno prodotto i proiettili colpendo motori e altre strutture delicate e piene di materiale esplosivo. Le fiamme lambiscono compound residenziali e condomini a Sderot: non è dato sapere se prima o dopo che si fosse provveduto alla loro evacuazione. Ai cittadini è parso di “svegliarsi dentro un incubo”.

Le quattro ore che hanno sconvolto Israele si sono risolte nel proclama bellicoso del governo di Benjamin Netanyahu e nell’operazione “Spade d’Acciaio” di risposta a Hamas. La guerra arriva non inattesa, dopo mesi di provocazioni bilaterali, ma nel modo più drastico e duro per Israele e la sua popolazione. E come l’Ucraina i social permettono di vederne le tragiche manifestazioni in tempo reale. Dando un senso narrativo diverso, ma anche prospettive più profonde, a momenti drammatici. Come quello vissuto oggi dai cittadini di Israele. E che molti, a Gaza, si troveranno già dalle prossime ore a dover condividere coi loro vicini, a causa delle brutalità del radicalismo politico.

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