Raqqa sta per cadere. Sarebbe questione di ore secondo i curdi delle Ypg. “Oggi o domani la città sarà liberata, l’Isis è sul punto di essere sconfitto”, ha assicurato il portavoce della milizia curda, Nouri Mahmoud, citato dal quotidiano britannico The Independent. Cento jihadisti, secondo quanto riportano i media americani, si sarebbero arresi nella giornata di ieri, anche se in alcune zone delle città proseguono i combattimenti. Gli ultimi miliziani rimasti a difendere la capitale del Califfato sarebbero pronti a tutto. Un esercito di kamikaze che colpisce con autobombe e cecchini e che si muove attraverso la fitta rete di cunicoli scavata sotto la città. Gli islamisti controllano ancora l’ospedale statale e lo stadio, assieme ad un piccolo quadrante a nord, ma il 90% del territorio è stato già riconquistato dai miliziani curdi e arabi sostenuti dagli Stati Uniti, che all’inizio di giugno avevano lanciato l’offensiva per riconquistare l’ex roccaforte jihadista in Siria.

Ora la battaglia per la liberazione di Raqqa sembra essere entrata nella sua fase finale. A testimoniarlo ci sarebbe anche un accordoraggiunto, secondo fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, tra la Coalizione internazionale anti-Isis a guida americana e le Forze democratiche siriane (Sdf) da una parte e lo Stato Islamico dall’altra, per consentire l’evacuazione dei jihadisti dalla città “a partire dall’inizio del mese prossimo”. Il salvacondotto garantito ai miliziani dell’Isis, sostengono altre fonti locali citate da AkiAdnkronos, servirebbe ad accelerare la presa della città da parte delle forze curdo-arabe. Il numero dei jihadisti ancora presenti a Raqqa oscillerebbe tra 300 e 400, mentre sarebbero circa 8mila i civili ancora intrappolati nell’assedio della città. Sempre secondo l’Osservatorio, inoltre, una parte di miliziani islamisti, quelli di nazionalità siriana, avrebbero già lasciato la città mentre altri, tra cui alcuni jihadisti che l’intelligence francese reputa coinvolti negli attentati di Parigi, si troverebbero ancora al suo interno.

Nonostante il portavoce della Coalizione internazionale, Ryan Dillon, abbia assicurato nei giorni scorsi che gli Usa non avrebbero “appoggiato alcuna trattativa per il ritiro dei miliziani dell’Is da Raqqa”, l’Ong con sede a Londra sostiene che nella città siriana già sarebbero arrivati i primi autobus pronti a portare via – non è chiaro dove – i miliziani islamisti e le loro famiglie. E a sostegno di questa ipotesi l’Associated Press segnala che non è la prima volta che questo accade in sei anni di conflitto. Secondo il portavoce della Coalizione a guida americana, però, gli uomini dell’Isis sarebbero “pronti a difendere quel che resta loro della città fino alla morte”. Il portavoce delle Forze democratiche siriane (Fds), Abdulaziz Yunus, in un’intervista rilasciata all’agenzia Sputnik, ha dichiarato, infatti, che l’offensiva ha subito una battuta d’arresto nelle ultime settimane proprio per la strenua resistenza dei miliziani jihadisti, che continuano ad usare i civili come scudi umani. Ma anche per Yunus la fine dei terroristi è vicina. E della roccaforte del Califfo, simbolo e fulcro del terrorismo globale, presto, potrebbe rimanere nient’altro che un cumulo di rovine.

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.