Sono sempre meno i giorni che separano l’aeronautica statunitense (USAF) ad effettuare il primo volo del nuovo bombardiere strategico statunitense Northrop B-21 Raider. Stando a quanto dichiarato dal generale Stephen Wilson, vice capo di Stato Maggiore dell’USAF, lo scorso 24 luglio nel corso di un evento all’Istituto Mitchell per gli studi aerospaziali di Washington D.C., il primo volo del B-21 dovrebbe avvenire a dicembre del 2021, mentre il raggiungimento della capacità operativa iniziale è prevista per il 2024. Procede quindi velocemente il programma che mira a rinnovare la flotta di bombardieri stealth a lungo raggio in uso all’USAF, i quali sono destinati a continuare a operare al fianco dei “datati” Boeing B-52H che riceveranno presto un aggiornamento al motore, ai radar e all’avionica. Il B-21 Raider, infatti, è chiamato a sostituire i Rockwell B-1B Lancer e i Northrop B-2, dal quale probabilmente prenderà l’aspetto esterno mantenendo quindi una forma tuttala che favorisce la riduzione dell’osservabilità da parte dei radar nemici. Dell’ultimo ritrovato tecnologico sviluppato da Northrop non è stato pubblicato nulla che riguarda le caratteristiche tecniche, ma sono state rese note solamente alcune rappresentazioni grafiche.

I numeri e i costi del programma

Ugualmente l’USAF non ha ancora avanzato le richieste al Pentagono per il numero di B-21 Raider da ordinare, ma stando al generale Wilson la necessità dovrebbe essere di almeno 100 esemplari per garantire l’alternanza tra operazioni, addestramenti e manutenzione. Il primo prototipo è in fase di assemblaggio e servirà per le prove a terra necessarie al fine di arrivare a dicembre del prossimo anno con la certezza che il primo volo andrà per il meglio, così da convincere il Congresso a stanziare un numero maggiore di fondi negli anni fino al 2024. In una recente analisi su Bloomberg è stato evidenziato come lo sviluppo e la produzione del B-21 costerà, nei prossimi cinque anni, circa 5,9 miliardi di dollari, per poi andare a calare non appena entrerà in servizio e sarà raggiunto un elevato tasso di produzione da parte di Northrop. L’assemblaggio finale del B-21B si svolgerà nell’Air Force Plant 42 a Palmdale, California; lo stesso utilizzato da Northrop per produrre il B-2 Spirit. All’azienda aerospaziale statunitense si sono aggiunti al progetto anche Pratt & Whitney che fornirà i motori, BAE Systems, Sprit AeroSystems, Orbital ATK, Rockwell Collins, GKN Aerospace e Janick Industries, che saranno le principali fornitrici dell’avionica, di parti meccaniche, del sistema d’arma e dei radar.

Il primo volo di prova

Non è chiaro dove sarà inviato il primo modello prodotto di B-21 Raider, anche se presumibilmente il decollo del dicembre 2021 avverrà nella base di Edwards, in California. La base che sorge a poca distanza da Los Angeles per via delle sue caratteristiche è stata, ed è tuttora, una chiave di volta per le sperimentazioni dell’USAF essendovi stati testati la quasi totalità degli aerei militari statunitensi. Il sostegno logistico alla fase di prove e di valutazioni del nuovo bombardiere stealth sarà garantito e coordinato dal personale della base di Tinker, in Oklahoma, da dove decolleranno aerei per trasportare materiale e personale per lavorare sul Raider. Utilizzo delle due basi che è stato reso noto nel novembre scorso dall’ex-segretario all’Aeronautica Heather Wilson . Al termine del processo valutativo alla base di Edwards e non appena sarà prodotto un numero sufficiente di B-21 Raider, questi saranno dispiegati nelle basi di Dyess, Texas, Ellsworth, Dakota del Sud, e Whiteman, Missouri, ovvero dove sono di stanza la maggior parte dei B-1B e dei B-2.

Il futuro dell’aeronautica

Per Northrop ora arriva la parte cruciale del programma B-21 dal momento che dai vertici dell’aeronautica è arrivata la richiesta “a far presto” per arrivare al primo volo, cercando anche di bruciare i tempi per la capacità operativa iniziale che precedentemente era stata prefissata per il 2025. Riuscire ad avere un nucleo importante numericamente di nuovi bombardieri stealth per il 2024 potrebbe essere cruciale per l’USAF, che sta sviluppando nuove strategie operative incentrate sull’uso di tecnologie di nuova generazione per fronteggiare le minacce su scala globale. Mantenere la capacità di operare in contesti densamente difesi da sistemi missilistici antiaerei moderni sarà vitale nel prossimo futuro e, per questo motivo, i B-21 Raider saranno una componente significativa in questa strategia di modernizzazione delle forze armate statunitensi. In un colpo solo il B-21 dovrà rimpiazzare i riuscitissimi B-1B e B-2, affiancando un mostro sacro come il B-52 per assicurare la deterrenza e il necessario sostegno alle operazioni terrestri in ogni parte del mondo. Anche il nome “Raider” non è casuale perché è per onorare i “Doolittle Raider”, ovvero i 48 partecipanti all’incursione aerea su Tokyo del 18 aprile 1942 (ideata dal tenente colonnello James Doolittle) che a bordo di 16 bombardieri North American B-25 Mitchell decollarono dalla portaerei USS Hornet per “vendicare” l’attacco subito a Pearl Harbour e colpire nel cuore il Giappone. Un nome evocativo e pieno di significato per gli Stati Uniti che con il B-21 entreranno in una nuova epoca dell’aeronautica, precedendo di 5-10 anni l’arrivo anche del caccia di sesta generazione che sostituirà il Lockheed Martin F-22 Raptor. La speranza a Washington e alla Northrop è quella di riuscire a creare un aereo capace di essere il B-52 del XXI secolo, così da diventare un punto di riferimento per il futuro.