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Bakhmut continua ad essere messa sotto pressione dagli attacchi russi, come affermato dallo stesso esercito ucraino. Gli ultimi rapporti, risalenti al primo febbraio, parlano di uno scenario in cui la cittadina sta per essere “rasa al suolo” dagli aspri combattimenti di questi giorni.

Le forze di Mosca stanno lentamente avanzando con una manovra a tenaglia a nord e a sud della città con uno sforzo maggiore nel settore meridionale in direzione di Krasnoye/Ivanovskoye e Stupochka con l’asse stradale Bakhmut-Chasov Yar che ora è sotto tiro.

Le direttrici delle operazioni russe

Gli ucraini, per il momento, resistono e ogni rifornimento disponibile viene dirottato in questo settore del fronte per fare in modo di consumare il potenziale bellico avversario, logorandolo al punto da rendere la conquista della cittadina, che sembra ormai prossima, una vittoria di Pirro.

Si parla di un’offensiva russa a nord di Bakhmut, in direzione di Lyman, altro centro abitato che abbiamo imparato a conoscere bene nei primi mesi di questo conflitto, e i comandi ucraini hanno riferito a tal proposito che le forze russe “fanno controffensiva in questa direzione di tanto in tanto” e che “non si può dire che sia una grande operazione offensiva”.

Abbiamo già avuto modo di analizzare come né Bakhmut né Soledar siano obiettivi strategici fondamentali per il conflitto in quel settore del fronte, al contrario di Kramatorsk e Sloviansk, e forse proprio questa nuovo ammassamento di truppe russe nei pressi di Lyman potrebbe significare la preparazione di un nuovo tentativo russo di scendere verso Sloviansk da nord, per poi cercare di proseguire verso Kramatorsk e così sigillare il Donbass settentrionale.

La Russia probabilmente non ha ancora utilizzato tutte le sue riserve e sta rafforzando le sue posizioni nel Donbass per prepararsi a un’altra “imminente offensiva” come riporta l’Institute for the Study of War (Isw) nel suo ultimo aggiornamento sul conflitto.

Il centro studi americano sottolinea che un’offensiva di Mosca nei prossimi mesi è la linea d’azione più probabile ricordando che qualche giorno fa il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha affermato che non ci sono segnali distensivi da parte della Russia e che tutto indica il contrario. Mosca può spedire al fronte fino a 200mila uomini e continua ad acquisire armi e munizioni attingendo alle proprie riserve composte da mezzi ereditati dai tempi dell’Urss e attraverso partnership con Iran e Corea del Nord.

Dove può avvenire una nuova offensiva

Un’offensiva che, come abbiamo detto, probabilmente verrà messa in atto nella regione di Luhansk nei prossimi mesi. Le forze russe il 29 e il 30 gennaio hanno continuato gli attacchi per riconquistare le posizioni perse a ovest di Kreminna e lo stato maggiore ucraino ha riferito che le forze ucraine hanno respinto gli assalti a Dibrova (5 chilometri a sud-ovest di Kreminna) e Bilohorivka (12 chilometri a sud) nell’oblast di Luhansk e a Yampolivka (16 chilometri a ovest di Kreminna) nell’oblast di Donetsk.

L’esercito di Kiev continua a prendere di mira le aree di concentramento delle forze russe nell’oblast di Luhansk utilizzando Mlrs (Multiple Launch Rocket System) come gli Himars. Un filmato pubblicato il 29 gennaio mostra le conseguenze di un presunto attacco ucraino con razzi di artiglieria contro un ospedale a Novoaidar (55 chilometri a est di Kreminna lungo l’autostrada H21). Il 30 gennaio la milizia popolare dell’Lpr (Luhansk People’s Republic) ha affermato che le forze ucraine hanno usato gli Himars per colpire anche Alchevsk situata 38 chilometri a ovest della città di Luhansk e Kadiivka, che si trova 10 chilometri più a occidente di quest’ultima. Parallelamente le forze russe hanno continuato gli attacchi lungo la periferia occidentale della città di Donetsk. Lo stato maggiore di Kiev ha riferito che le truppe ucraine hanno respinto gli attacchi russi vicino a Vodyane alla periferia nord-occidentale della città, a Marinka e a Novomykhailivka, alla periferia sud-occidentale.

Anche a Vuhledar, 30 chilometri a sud-ovest del capoluogo, si combatte aspramente e sembra che la fanteria di marina russa stia avanzando: i russi hanno affermato di aver bloccato l’autostrada T0524 vicino e stanno cercando di catturare la miniera di carbone di Pivdennodonbaska a nord-est di Vuhledar per circondare l’insediamento.

Il punto dell’intelligence britannica

Le stesse informazioni sono state confermate anche dall’intelligence britannica che parla dello sviluppo di un novo asse di avanzata nel territorio della regione di Donetsk in mano agli ucraini in grado di distogliere le forze di Kiev dal settore di Bakhmut. Secondo gli esperti di Londra, esiste la possibilità realistica che la Russia continui a guadagnare terreno a livello locale in questo settore, tuttavia ritengono improbabile che Mosca disponga di un numero sufficiente di truppe nell’area per ottenere una svolta significativa dal punto di vista operativo.

Proprio il settore più meridionale, tra Donetsk e Zaporizhzhie è quello che forse va tenuto più sotto osservazione. La scorsa settimana avevamo evidenziato come qui i russi avessero cominciato a mettere pressione, con attacchi sporadici ma su quasi tutta la linea che sembrano essere stati fatti per saggiare le difese avversarie.

L’esercito russo ha iniziato negli ultimi giorni a premere con maggiore forza su Orikhiv ed è avanzato lungo il fiume Dnepr fino a Kamyanske, a 43 chilometri a sudest della città di Zaporizhzhia. Il 29 e il 30 gennaio, nel settore di Orekhovo, è in corso un assalto russo verso Shcherbaki-Novodanilovka-Novopokrovka e il comando del Secondo battaglione del Nono reggimento ucraino “Gepard” prevede un nuovo attacco a nord di Kamenskoye e su Stepovoye.

Combattimenti segnalati anche nel villaggio di Bogoyavlenka (9,5 chilometri a nord-ovest di Ugledar) ma elementi della 72esima brigata meccanizzata ucraina e della 110a brigata della Difesa Territoriale tengono ancora l’agglomerato urbano.

Questo settore, che va da Donetsk sino a Zaporizhzia è quello che riteniamo più cruciale per tutta la tenuta del fronte del Donbass meridionale, e più in generale, insieme all’area di Kramatorsk/Sloviansk, di tutto il Donbass. Non è un caso che i russi stiano premendo a ovest di Donetsk, a Vuhledar: se riuscissero a sfondare in forze in un punto del fronte compreso tra questa cittadina e Huliaipole, potrebbero avanzare verso nord e verso est cercando di chiudere l’intero Donbass.

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