Da Kiev e dagli aeroporti ucraini per il momento si parte. I voli commerciali sono garantiti e non si stanno registrando in queste ore significative variazioni. Ma il traffico aereo potrebbe, da qui ai prossimi giorni, subire alcune importanti ripercussioni. Il governo ucraino infatti ha avvisato tutte le compagnie aeree di non volare sopra le zone del Mar Nero dove si stanno tenendo le esercitazioni russe. Una mossa importante per due motivi: da un lato le compagnie sono costrette a ridisegnare le rotte in una zona nevralgica per i collegamenti commerciali internazionali, dall’altro poi a livello politico l’Ucraina ha di fatto addossato la colpa a Mosca per i primi disagi legati al recente aumento delle tensioni.
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Intanto oggi a Kiev la domenica è proseguita più o meno normalmente. Sono stati registrati nuovi colloqui diplomatici per cercare di arrivare a una distensione, ma al tempo stesso sta proseguendo il processo di rafforzamento degli armamenti: via aereo sono arrivati missili Stinger, munizioni e rifornimenti.
Kiev: “Non volate sul mar Nero”
A partire da lunedì le compagnie aeree devono modificare le rotte dei propri voli. L’annuncio, come riferito dal Guardian, è arrivato direttamente dalla capitale ucraina. Le autorità del traffico aereo civile ucraino hanno emanato un avviso in cui la sicurezza sui cieli del mar Nero viene ritenuta precaria: “Da domani – si legge nella nota del servizio di controllo del traffico aereo civile ucraino – si consiglia alle compagnie aeree di non volare su quest’area e di pianificare in anticipo rotte alternative, tenendo conto della situazione attuale”. Tenendo conto cioè delle esercitazioni navali russe previste da questo lunedì fino al prossimo sabato. Si tratta di una delle più imponenti esercitazioni della marina di Mosca degli ultimi anni. Avranno luogo a ridosso della Crimea e coinvolgeranno quindi le acque settentrionali del Mar Nero e il Mar d’Azov. Il ministero della Difesa russo ha già da giorni disposto il blocco dell’area anche per le navi commerciali. Saranno usati missili e aerei da guerra, da qui l’avviso emanato dalle autorità ucraine.
Il traffico aereo subirà inevitabilmente delle ripercussioni. La zona del Mar Nero è importante per molte rotte internazionali che mettono in collegamento l’Europa con l’Asia. Molte compagnie aeree già in queste ore stanno provvedendo a modificare i propri piani di volo e a riprogrammare una parte della propria offerta. Disagi che Kiev ovviamente tiene, con il suo avviso, a far ricadere sotto la responsabilità di Mosca. E che aggiungono ulteriore tensione nelle ore contrassegnate da un aumento dei timori per un attacco russo sull’Ucraina e per l’inizio di una guerra aperta tra i due Paesi.
Nuove armi arrivate in Ucraina
Che la tensione sia in aumento e che le attività belliche per il momento appaiano più forti di quelle politiche lo si intuisce anche dall’arrivo a Kiev di nuovi rifornimenti di armi. In particolare, in questa domenica due aerei Usa sono atterrati in Ucraina con all’interno tonnellate di armi e aiuti militari a favore dell’esercito locale. A riferirlo è stato il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov. In totale, negli ultimi giorni sarebbero stati 17 i voli di aerei militari statunitensi diretti verso l’Ucraina con ingenti quantitativi di armi a bordo. A favore di Kiev sarebbero andati, secondo un calcolo apparso sugli stessi media ucraini, qualcosa come 1.500 tonnellate di munizioni. Rifornimenti chiesti dal governo del presidente Zelensky per potenziare l’esercito e fronteggiare un’eventuale incursione russa. Sempre in questa domenica un altro volo, ma questa volta partito dalla Lituania, ha portato in Ucraina anche i missili terra aria Stinger. Una corsa agli armamenti che, a prescindere dalle future evoluzioni sul campo, costituisce già un fatto politico estremamente importante: Kiev sta riempiendo le proprie basi di una grande quantità di materiale girato da Paesi della Nato. Circostanza che non è particolarmente gradita a Mosca. Sabato il presidente russo Putin ha condannato i rifornimenti arrivati all’Ucraina, bollandoli come provocazione, durante la conversazione telefonica avuta con l’omologo francese Emmanuel Macron.
Continuano i colloqui
Intanto, dopo il confronto telefonico tra Biden e Putin di sabato, in questa domenica sono da registrare i 51 minuti di chiamata intercorsa tra il presidente Usa e il suo omologo ucraino Zelensky. Fonti della Casa Bianca hanno ribadito la fermezza espressa al capo dello Stato ucraino contro la possibile invasione russa, ponendo due punti fermi nella strategia di Washington per le prossime settimane: diplomazia e deterrenza. Biden e Zelensky si sono sentiti nel pomeriggio, in una giornata complessivamente meno tesa rispetto a quella precedente ma ugualmente delicata. Dal canto suo il governo di Kiev ha fatto sapere che nella chiamata tra i due presidenti si è parlato, tra le altre cose, di possibili sanzioni contro Mosca e delle mosse per garantire la sicurezza dell’area.
Sta proseguendo nel frattempo l’evacuazione da Kiev del personale diplomatico non essenziale da parte dei numerosi Paesi che hanno deciso di ridurre le attività delle ambasciate. La Farnesina ha fatto sapere che lunedì sarà completato il rientro a Roma di parte del personale e delle famiglie al seguito. L’unica vera buona notizia di oggi è arrivata da Sochi. Qui, all’interno del complesso sportivo della città russa che ha ospitato le Olimpiadi del 2014, si sono scontrate in pedana per una gara di coppa del mondo di scherma le nazionali di Russia e Ucraina. Hanno vinto i russi ma, hanno fatto sapere le delegazioni sportive presenti, a prevalere è stato il fair play tra tutti gli atleti.