In Ucraina la tensione tra nazionalisti e filorussi è tutt’altro che sopita. In un momento in cui le armi sono state temporaneamente silenziate, ci pensa il web a disseminare odio tra la popolazione. In questo immenso universo non passa inosservata la frenetica attività portata avanti dal sito Myrotvorets.

Il portale ucraino “custode della pace”

Si tratta del portale ufficiale dell’organizzazione non governativa omonima. “Myrotvorets” tradotto dall’ucraino significa “custode della pace”. Tuttavia il contenuto del sito risulta ad occhi estranei tutt’altro che pacifico. Già nella pagina dedicata alla presentazione dell’organizzazione si può evincere una certa preoccupante ossessività nel ripetere che l’obiettivo è quello di “rendere evidenti i crimini commessi contro la sicurezza nazionale dell’Ucraina”. Sullo stesso URL si può altresì leggere che l’Ong lavora in collaborazione con il Ministero dell’Interno ucraino, il Servizio di Frontiera e le Forze Armate del Paese.

Liste di proscrizione contro i filorussi

Di cosa si occupa dunque nello specifico questo particolare portale informatico? Liste di proscrizione. Nella home page è infatti possibile osservare come ultima notizia pubblicata la “lista dei lavoratori del MT. Group, ovvero occupanti russi coinvolti nella costruzione del ponte Kerch”. Questo ponte è un progetto in divenire annunciato dalla Russia per collegare la Penisola di Crimea ai territori della Repubblica Federale. Il progetto è ovviamente osteggiato dal Governo dell’Ucraina e dalle forze nazionaliste del Paese. Così l’Ong Myrotvorets pubblica un dettagliatissimo elenco che comprende nome, cognome, data di nascita, sesso, luogo di nascita e addirittura indirizzo di residenza e numero di passaporto di chi lavora al progetto.

Una pubblicazione piuttosto inquietante che ricorda molto da vicino le tristemente note liste di proscrizione emesse durante la sanguinosa Guerra Civile romana tra Lucio Cornelio Silla e Gaio Mario. Allora le liste con i nomi di chi doveva essere ricercato e giustiziato venivano affisse nel foro, luogo di maggior ritrovo della popolazione. Oggi, scimmiottando questa macabra usanza, l’organizzazione ucraina usa il web per diffondere le informazioni personali di quelli che vengono considerati una “minaccia per la sicurezza nazionale”. Difficile immaginare come dei semplici operai, ingegneri o capi-cantiere possano essere ritenuti minacciosi per una nazione intera.

La morte sospetta di un giornalista filorusso

Sta di fatto che Myrotvorets non è nuova a questo genere di proscrizioni. Veniva diffusa il 16 aprile 2016 la notizia dell’uccisione dello scrittore ucraino Oles Buzina per mano ignota. Buzina era un giornalista e scrittore schierato apertamente su posizioni filo-russe e il suo nome, insieme al suo indirizzo, era stato proprio pubblicato dal sito dell’organizzazione Myrotvorets qualche giorno prima che morisse. L’omicidio avvenne, guarda caso, a qualche metro dal portone di casa di Buzina. Nonostante questo barbaro gesto l’attività dell’organizzazione è proseguita frenetica.

Non solo semplici operai sono finiti nelle liste di proscrizione, lo scorso 12 settembre anche l’ex primo ministro dell’Ucraina Julija Tymosenko è finita nella “black list”. La colpa, secondo Myrotvorets, è di “aver partecipato alla preparazione per l’attraversamento illegale dei confini ucraini da parte di persone che non aveva la cittadinanza ucraina, oltre che la manipolazione di informazioni socialmente importanti”.

Dopo anni di questa violenta attività, Myrotvorets è infatti attiva dal 2014, è arrivata finalmente la denuncia da parte dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani Onu che ha invitato Kiev a monitorare attentamente l’attività del sito. Sarà ora curioso vedere come si comporterà il Governo ucraino con Myrotvorets, considerando che ne finanzia l’attività attraverso il Ministero degli Interni.