Un “rapido rafforzamento della capacità di difesa nazionale” e la definizione di un “importante piano d’azione militare“. Sono questi i concetti chiave approvati dalla Corea del Nord al termine di una sessione di tre giorni, avanzata dall’ottava Commissione centrale militare del Partito dei Lavoratori sulle politiche e le strategie di difesa.

Filtrando dall’oscuro linguaggio burocratese adottato dai media nordcoreani, significa che Kim Jong Un ha ordinato il potenziamento delle capacità militari del Paese e assegnato compiti aggiuntivi alle unità dell’esercito schierate in prima linea, ovvero lungo il 38esimo parallelo, al confine con la Corea del Sud. C’è ancora molta incertezza su quanto effettivamente deciso dal presidente nordcoreano. La sensazione è che Pyongyang, non solo si stia preparando ad effettuare un nuovo test nucleare – che sarebbe il settimo – ma anche a schierare armi nucleari sul confine intercoreano.

In merito a quest’ultimo punto, sappiamo soltanto che “è stato ratificato un piano di revisione della struttura organizzativa militare”. Non sono emersi altri particolari, se non che quella appena terminata è stata una “discussione storica di grande significato per intensificare ulteriormente la guida del Partito sugli affari militari e aumentare notevolmente l’efficienza di combattimento” delle forze armate. Non è da escludere che, qualora armi nucleari dovessero essere posizionate sul confine, queste possano essere eventualmente gestite dai generali.



La (possibile) svolta di Kim

In una foto diffusa dai media nordcoreani vediamo Kim seduto ad un tavolo e circondato dai generali. Il presidente sta osservando una mappa, volutamente offuscata per nascondere i luoghi, mentre un altro soldato indica i possibili bersagli delle armi nucleari tattiche. Non è tuttavia difficile capire che al centro della cartina troviamo la provincia di Gangwon, costa orientale della Corea del Sud. L’ipotesi più probabile è che, in caso di eventuale, futuro attacco contro Seul, l’artiglieria nordcoreana possa colpire quest’area con le citate armi nucleare tattiche.

La situazione, seppur ancora da chiarire, rimane particolarmente delicata. E questo perché, nei mesi passati, la Corea del Nord ha concentrato i suoi test su missili balistici a corto raggio, capaci di colpire il territorio sudcoreano.

In ogni caso, i partecipanti all’incontro “hanno approvato un’importante questione per fornire una garanzia militare e rafforzare ulteriormente il deterrente contro la guerra, fedele al piano strategico del Comitato centrale del Partito, e hanno ratificato il piano per la riorganizzazione delle formazioni organizzative militari”. A tal proposito, è stato deciso anche di creare un altro posto di vicepresidente nella Commissione centrale militare, eleggendo alla carica Ri Pyong Chol, segretario del Comitato centrale del partito.

Confine di fuoco

Kim, in precedenza, aveva apertamente accennato al dispiegamento di armi nucleari tattiche nelle unità di artiglieria in prima linea, lungo il 38esimo parallelo. L’orientamento era emerso dopo il test di un’arma tattica del 16 aprile, passato un pò in sordina, al quale il supremo leader aveva dato “un grande significato” perché utile a “migliorare l’efficienza nel funzionamento delle armi nucleari tattiche della Corea del Nord e la diversificazione delle loro missioni di potenza di fuoco”.

In tutto questo, gli Stati Uniti rischiano di osservare passivamente le prossime mosse di Pyongyang. “La Corea del Nord non è in cima all’agenda di questa amministrazione Usa. In questo momento, probabilmente c’è anche poco che l’amministrazione possa fare per dissuadere la Corea del Nord dal procedere con i suoi obiettivi di modernizzazione militare, per i quali Kim Jong Un si è impegnato”, ha affermato Ankit Panda, ricercatore presso il Carnegie Endowment for International Peace a Washington. La Corea del Nord ora ha “molte più possibilità di usare le sue armi nucleari tattiche su un campo di battaglia” se scoppia una guerra nella penisola coreana, ha spiegato Kim Yeol Soo, esperto del Korea Institute for Military Affairs della Corea del Sud.

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