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Un distaccamento di navi da guerra della Flotta Russa del Baltico composto dalla corvetta Stoyky e dalla petroliera Kola ha completato un’esercitazione navale congiunta con navi iraniane.

Le manovre si sono svolte il 15 e 16 febbraio nel Golfo di Oman e nella parte nord-occidentale dell’Oceano Indiano. La Marina Iraniana ha contribuito con la fregata Jamaran, la corvetta Nahdi, le navi missilistiche Falakhan, Gardouneh e Tondar, la motovedetta Mahmudi, la nave appoggio Nazeri e la nave rifornimento Lavan.

I marinai russi e iraniani sono stati impegnati in esercitazioni di fuoco di artiglieria su bersagli di superficie, effettuate sia di giorno sia notte, nonché in simulazioni di assalto a una nave mercantile dirottata da “pirati”. La piccola flottiglia russa, al termine delle manovre, sta continuando a svolgere la sua missione a lungo raggio e si sta dirigendo verso il porto omanita di Salalah.

La corvetta Stoyky, della classe Steregushchy, e la cisterna di medio tonnellaggio Kola sono state accompagnate dal rimorchiatore d’altura Yakov Grebelsky. Le unità hanno lasciato la base di Baltiysk, nell’exclave russa di Kaliningrad, il 16 dicembre 2020.

Le esercitazioni iraniano-russe “Cintura di sicurezza marina 2021” hanno lo scopo di contribuire alla sicurezza marittima, combattere la pirateria e il terrorismo.

Il portavoce iraniano responsabile delle manovre, il contrammiraglio Gholamreza Tahani, ha detto lunedì scorso che l’esercitazione navale è stata effettuata per migliorare la “cooperazione collettiva in mare per la sicurezza del commercio marittimo” foriera di un messaggio “di pace e amicizia” e che si è svolta in un’area di 17mila chilometri quadrati.

Presenti unità di superficie e aeree della Marina Militare Iraniana e della Marina delle Irgc (i Pasdaran) oltre alle navi russe, in modo da poter espandere la cooperazione bilaterale tra le due marine.

Il contrammiraglio iraniano ha anche aggiunto che “il rafforzamento della sicurezza del commercio marittimo internazionale, la lotta alla pirateria e al terrorismo marittimo, lo scambio di informazioni nel campo del salvataggio marittimo, nonché lo scambio di esperienze operative e tattiche sono stati gli obiettivi delle manovre”.

L’ultima esercitazione tra unità russe e iraniana risale alla fine di dicembre 2019, ed ha visto anche la presenza di navi da guerra cinesi che hanno svolto manovre navali congiunte nell’Oceano Indiano e nel Golfo di Oman per quattro giorni.

Mentre l’Iran si esercitava con le navi russe, altre unità di Mosca erano impegnate non molto distante dall’area di operazioni di “Cintura di sicurezza marina 2021”. Nelle acque al largo di Karachi, in Pakistan, si è tenuta infatti l’esercitazione Aman-2021. Questa edizione delle manovre navali congiunte ha visto la partecipazione di navi da guerra di 10 Paesi diversi tra cui Stati Uniti, Giappone, Regno Unito, Turchia, Malesia, Filippine, Cina, Indonesia e Sri Lanka e personale di altri 20. Ad Aman-2021 ha partecipato anche anche la Voenno Morskoj-flot (Vmf), la Marina Russa, segnando il ritorno di Mosca ad effettuare operazioni congiunte con Paesi della Nato dopo 10 anni: era infatti il 2011 l’ultima volta che unità della Flotta Russa hanno preso parte ad esercitazioni congiunte con le forze navali dei membri dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico durante l’esercitazione Bold Monarch, tenutasi al largo delle coste della Spagna.

Un distaccamento di navi russe della Flotta del Mar Nero composto dalla fregata Admiral Grigorovich dell’omonima classe, dalla Dmitry Rogachev, un pattugliatore d’altura della classe Bykov e dal rimorchiatore di salvataggio Sb-739 ha partecipato alla fase marittima di Aman-2021, che si è svolta nelle acque del Mar Arabico dal 15 al 16 febbraio.

Gli equipaggi della flotta multinazionale che hanno partecipato alle manovre navali si sono confrontati per risolvere problemi di interazione nel respingimento di attacchi di piccoli natanti ad alta velocità, hanno condotto addestramento alla manovra in formazione, eseguito azioni per ricevere merci da unità di rifornimento d’altura in movimento, e praticato anche esercitazioni per contrastare la pirateria con l’esecuzione di tiri di artiglieria navale. Oltre alle forze navali, anche la componente aerea russa è stata attivamente coinvolta nell’esercitazione con l’elicottero Kamov Ka-27PS imbarcato sulla Admiral Grigorovich.

La Marina Russa è sempre più attiva anche nei “mari caldi”: dopo il Mediterraneo, dove è praticamente di casa nel suo settore orientale potendo utilizzare la base siriana di Tartus, le operazioni verso il settore mediorientale/asiatico si fanno sempre più frequenti aumentando il raggio d’azione di Mosca. In particolare è significativa la presenza di unità navali in due esercitazioni internazionali simultaneamente, sebbene, lo sottolineiamo, si tratti di piccole squadre navali. Va considerato comunque che, dato il piccolo tonnellaggio delle unità coinvolte, sia stato richiesto uno sforzo di appoggio logistico non indifferente, soprattutto per quelle provenienti dalle basi più lontane, come Baltiysk. La capacità di poter “mostrare la bandiera” sui mari a grande distanza è sicuramente un indicatore del processo di rinnovamento della Flotta Russa e della ritrovata vocazione globale di Mosca, interrotta solo dalla profonda crisi post dissoluzione dell’Unione Sovietica.

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