Guerra /

La battaglia per la liberazione completa di Mosul è iniziata. Dopo quattro mesi di duri combattimenti che hanno portato alla conquista dei quartieri che si trovano nella sponda est del fiume Tigri, l’esercito iracheno, insieme ai peshmerga curdi, alle milizie sciite e con il supporto dei raid della coalizione internazionale puntano ad impadronirsi anche della parte ovest della città, tuttora nelle mani dei miliziani dello Stato Islamico.Ma l’Irak non è solo guerra. È anche storia millenaria. E Mosul, città erede dell’antica Ninive, la più famosa delle capitali dell’Assiria, è sempre stata un polo culturale e la sua università era una delle migliori del Paese. Le biblioteche ospitavano i manoscritti più preziosi e le stampe più rare di tutta la regione. Fino a quando, due anni fa, la furia islamista ha distrutto gran parte del patrimonio, bruciandolo. Proprio per questo, mentre si aspetta di tornare alla normalità, il blog Mosul Eye, che per anni ha raccontato le atrocità subite dai jihadisti guidati da Abu Bakr al-Baghdadi in quella che viene considerata la capitale dell’ISIS in Irak, guarda al futuro e lancia una campagna internazionale per raccogliere libri.“Riorganizzare le biblioteche e riempirle di nuovo di volumi – si legge su Mosul Eye – è uno dei modi più significativi per ricostruire la civiltà di Mosul”. Si raccolgono “libri di tutte le discipline sia umanistiche che scientifiche e in tutte le lingue”. Una volta raccolti, “li catalogheremo e li prepareremo in attesa di poter restaurare e riaprire le principali biblioteche della città”.





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