Lo scoppio del conflitto in Ucraina, oltre a cogliere di sorpresa alcuni analisti che mai si sarebbero prefigurati un simile scenario, ha aperto interrogativi nel pubblico in merito alla preparazione dell’esercito di Kiev, considerato sorprendentemente preparato nel respingere l’invasione russa.
Dalle nostre colonne, nelle settimane che hanno preceduto le operazioni belliche cominciate il 24 febbraio scorso, vi avevamo giĂ anticipato che le forze armate ucraine erano una forza da non sottovalutare, soprattutto la loro consistenza non era lontanamente paragonabile a quella del 2014, quando la Russia ha effettuato quell’operazione di Hybrid Warfare con la quale ha successivamente annesso la penisola di Crimea ed è intervenuta non ufficialmente nella sollevazione armata di alcune regioni delle province di Donetsk e Luhansk, poi diventate due repubbliche separatiste legate a Mosca.
Nel 2014 l’esercito di Kiev era indebolito da anni di abbandono e sottofinanziamento, ed era composto da circa 6mila effettivi, ma, da quel momento, le forze armate hanno apportato notevoli miglioramenti: l’Ucraina ha infatti intrapreso sforzi per adottare gli standard della Nato e ha ricevuto una significativa assistenza dall’Alleanza e dagli Stati Uniti avviando nel contempo riforme modellate sull’esperienza fatta nella difesa contro l’aggressione russa.
Le riforme spaziavano dal livello tattico a quello strategico e comprendevano anche misure politiche (ad esempio l’aumento della trasparenza, il contrasto alla corruzione e garantire il controllo civile sui militari) oltre che militari, come la modernizzazione delle attrezzature, la riforma dell’apparato di comando e controllo e una maggiore professionalizzazione delle forze armate.
Dal punto di vista politico, inoltre, Kiev nella sua Strategia di Sicurezza Nazionale (del 2020) ha identificato la Russia come una minaccia a lungo termine e ha stabilito di sviluppare relazioni più strette con l’Unione Europea, la Nato e gli Stati Uniti.
Prima del conflitto le forze armate ucraine potevano contare su circa 145/150mila uomini (incluse le forze aviotrasportate/paracadutisti) e su approssimativamente 50mila effettivi della Guardia Nazionale (che sovrintende al controllo dei confini), a cui si aggiungevano 10mila della difesa civile, entrambi però non alle dipendenze del Ministero della Difesa di Kiev. Oggi, con l’introduzione della legge marziale che ha stabilito un bacino di personale a cui attingere composto da tutta la popolazione maschile di etĂ compresa tra i 18 e i 60 anni, la difesa civile può contare su centinaia di migliaia di possibili effettivi.
Parte di quel primo nucleo composto da circa 10mila uomini, insieme ad altro personale in servizio nell’esercito, con ogni probabilità è stato anche addestrato da personale militare occidentale, in particolare britannico, attraverso un programma di formazione che prende il nome di Operazione Orbital.
La missione è iniziata nel febbraio 2015 a seguito di una richiesta ufficiale del governo ucraino per la fornitura di assistenza e formazione alle proprie forze armate. L’esercito britannico ha avuto il compito di fornire addestramento difensivo concentrandosi sul miglioramento delle capacitĂ mediche, logistiche, e della fondamentale situational awareness (la consapevolezza situazionale) per le truppe terrestri nonchĂ© nella formazione di un corpo di fanteria generale moderno.
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A novembre del 2018 oltre 1300 soldati del Regno Unito erano stati schierati nell’Operazione Orbital dal suo inizio, addestrando piĂą di 9500 membri delle forze armate ucraine. Questi numeri sono aumentati nel corso degli anni arrivando sino a circa 17500 uomini (alcune fonti riportano piĂą di 20mila) a novembre del 2019, quando la missione britannica era stata prolungata una prima volta sino a settembre 2020, quando venne annunciato anche l’avvio di un’iniziativa multinazionale di formazione per la marina ucraina con corsi saranno tenuti dalla Royal Navy e dal personale marittimo di Svezia, Canada e Danimarca, per poi vedere una seconda proroga sino a marzo 2023.
Gli eventi bellici hanno poi cambiato le sorti dell’Operazione, ma spiega perchĂ© Londra ha tenuto a precisare recentemente che tutti i suoi “consiglieri militari” erano stati ritirati dall’Ucraina. Il Regno Unito non è stato il solo a fornire assistenza per l’addestramento delle forze armate ucraine: Germania, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Lituania, Bulgaria, Paesi Bassi e Stati Uniti sono tra i membri della Nato che hanno contribuito a sviluppare le capacitĂ di comando e il controllo dell’Ucraina, la difesa nel campo della guerra informatica e ibrida, la formazione medica e delle comunicazioni e le riforme politiche che coinvolgono il settore della difesa.
I britannici hanno svolto questa attivitĂ di addestramento lavorando in squadre di formazione a breve termine (Sttt – Short Term Tranining Teams) coordinate da un gruppo di funzionari situato presso la sede centrale dell’Operazione Orbital a Kiev. L’addestramento, come detto, si è concentrato sullo sviluppo di una serie di abilitĂ di base chiave per la fanteria come il counter Ied (attivitĂ di eliminazione della minaccia data da ordigni esplosivi improvvisati), tattica anticarro e anticecchini nonchĂ© le capacitĂ di comando e pianificazione per la fanteria. Questa formazione è stata vitale per le forze armate ucraine nel loro sforzo di modernizzarsi e fronteggiare l’aggressione russa nell’est del Paese, ma soprattutto sono risultate fondamentali nel conflitto aperto scoppiato lo scorso febbraio.
Oltre all’Operazione Orbital, che si concentra sul rafforzamento delle capacitĂ delle forze armate di Kiev, i britannici hanno intessuto dal 2015 sino all’attuale guerra una stretta collaborazione con l’Ucraina attraverso opportunitĂ di formazione congiunte nei domini marittimi, terrestri e aerei. Ad esempio un’esercitazione su larga scala con le forze ucraine ha visto il piĂą grande lancio di paracadutisti da un decennio a questa parte: si trattava della Joint Endeavour avvenuta a metĂ settembre del 2020 che ha visto l’impiego di 250 soldati schierati per via aerea dal Regno Unito. Questa esercitazione multinazionale ha visto i paracadutisti prendere parte a un addestramento congiunto insieme alle loro controparti ucraine, il Terzo battaglione e l’80esima brigata d’assalto aereo.
Il conflitto interno che insanguina l’Ucraina sin dal 2014 basterebbe da solo a spiegare il perchĂ© l’invasione russa, che alcuni – anche al Cremlino – consideravano erroneamente un’operazione a bassa intensitĂ e relativamente di breve durata, trovi una consistente e organizzata resistenza da parte ucraina: l’esercito di Kiev è trincerato nell’est del Paese sin da allora e soprattutto ha avuto modo di riorganizzarsi e di aumentare la consistenza e il livello della formazione dei suoi effettivi. Un miglioramento qualitativo, in particolare, che non sarebbe stato così efficace senza l’apporto occidentale, che, come abbiamo visto, è cominciato quasi immediatamente dopo l’attacco russo nel Donbass e l’annessione della Crimea.