Non solo Tripoli e Misurata, i fronti di guerra adesso in Libia sembrano coinvolgere tutte le principali città della Tripolitania. Nelle scorse ore infatti, anche Sirte è stata bombardata dalle forze aeree fedeli al generale Haftar, il quale con il suo Libyan National Army sta cercando di aumentare l’intensità della propria azione militare volta a far crollare il Gna guidato dal premier Fayez Al Sarraj.
I bombardamenti su Sirte
La città che dà il nome al golfo sul quale si affaccia, non è certo secondaria negli equilibri politici e militari del paese nordafricano. In primo luogo, Sirte è la città natale di Gheddafi, nonché luogo della sua uccisione avvenuta il 20 ottobre del 2011. Una località quindi simbolica, ma anche strategica per via della sua posizione geografica centrale lungo il tragitto tra Misurata e Bengasi. Non è un caso che proprio qui l’Isis, all’apice della sua avanzata tra Siria ed Iraq, ha provato ad impiantare un califfato anche lungo le coste del Mediterraneo. Un tentativo quello che è stato poi respinto nell’estate del 2016, con l’azione delle milizie di Misurata che ha allontanato i miliziani jihadisti da Sirte anche grazie al supporto aereo dato dagli Stati Uniti, i quali hanno bombardato l’area per diversi mesi. Da quel momento, Sirte è una città controllata in gran parte proprio dai gruppi misuratini.
Per Haftar premere su Sirte vorrebbe dire mettere pressione a Misurata e far distrarre un buon numero di forze dal fronte di Tripoli. Quando il generale ha avviato, lo scorso 4 aprile, l’operazione militare volta ad avanzare verso la capitale libica, ha ordinato anche alcune incursioni proprio verso Sirte. Nei mesi successivi, complice lo stallo del conflitto, il fronte riguardante la città natale di Gheddafi è rimasto in secondo piano. Ma adesso la situazione potrebbe diventare incandescente anche lungo le sponde del golfo. Così come riportato da AgenziaNova, nelle prime ore di questo lunedì a Sirte sono stati segnalati intensi bombardamenti aventi nel mirino città e, in particolare, la base aerea di Ghardabiya. Si tratta di uno dei più importanti obiettivi nelle mani delle forze di Misurata in questa zona della Tripolitania. I raid lanciati contro Sirte, costituiscono ulteriore elemento di testimonianza del fatto che l’intensità del conflitto libico in queste ultime settimane è cresciuta giorno dopo giorno e che, anche nelle prossime ore, la tensione è destinata ad aumentare.
Le accuse reciproche tra Gna ed Lna delle ultime ore
Raid e bombardamenti sono stati al centro dei riflettori nell’ultimo fine settimana, a causa di altri episodi che hanno interessato sia Tripoli che altre località dell’ovest della Libia. Nella giornata di domenica, il governo di Al Sarraj ha accusato l’aviazione di Haftar di aver causato la morte di diversi civili, tra cui alcuni bambini, a causa dei raid portati avanti su ordine del generale. Dal canto suo, il Libyan National Army ha accusato le forze del Gna di Al Sarraj di aver attuato abusi contro un proprio pilota catturato a Zawiya. L’episodio sarebbe avvenuto tra venerdì e sabato, quando le milizie della cittadina sopra citata hanno rivendicato l’abbattimento di un aereo nemico. Poche ore dopo, sui social sono comparse le foto del pilota catturato ritratto all’interno di una caserma con alcuni miliziani al suo fianco intenti a tenerlo per un orecchio.
Il Libyan National Army ha fatto sapere che il pilota in questione si chiama Amer al Qagem: “Il nostro uomo è stato arrestato da un gruppo armato affiliato al governo di Fayez al-Sarraj”, ha dichiarato il capo di stato maggiore dell’aviazione di Haftar, Saqr Adam Geroushi, all’emittente Al Marj. Secondo il rappresentante dell’esercito di Haftar, il gruppo che ha catturato il pilota è sotto il comando di Mohamed al Far, uno degli elementi estremisti ad Zawiya. Sull’episodio è intervenuto anche il ministro degli interni del governo di Tripoli, Fathi Pashaga, il quale ha invitato gli apparati di sicurezza posti sotto la sua giurisdizione ad applicare le norme internazionali sul rispetto dei prigionieri di guerra.