Nella giornata di martedì 2 febbraio è stato presentato il piano Prospecta 2020 dell’Esercito Italiano che si prefigge di delineare le esigenze tecnologiche e operative delle Forze Armate in modo da fornire all’industria un quadro dettagliato delle necessità del futuro.
Alla presenza del Csm Difesa generale Enzo Vecciarelli, del Csm Esercito generale Salvatore Farina, del sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo e di altre personalità dell’industria come gli amministratori delegati di Leonardo e Iveco Defence Vehicles, Alessandro Profumo e Claudio Catalano, nonché il presidente di Aiad, Guido Crosetto, il colonnello Paolo Sandri, capo ufficio innovazione dell’Ei, ha introdotto il piano generale di implementazione della strategia dell’Esercito e della Difesa che sarà distribuito a tutti i comandanti territoriali “che attraverso eventi ad hoc contribuiranno alla diffusione capillare dell’approccio di Forza Armata e stimoleranno ulteriori iniziative di sinergia”.
La sinergia tra l’ambiente militare, dell’industria e della ricerca è infatti al centro del progetto Prospecta 2020. L’indirizzo fornito dall’Esercito, ma valevole potenzialmente per tutte le Forze Armate, è ambizioso e potenzialmente rivoluzionario: si tratta infatti di fornire un sistema strutturato di investigazione congiunta, una sorta di triangolo, coi vertici occupati dall’Esercito, dall’industria militare, e dal mondo scientifico e della ricerca universitaria. L’investigazione congiunta è un approccio alle sfide, date dalla presente situazione geostrategica, di nuovo tipo: continuo, di scambio reciproco tra le entità produttive, militari e accademiche finalizzato all’innovazione e rafforzare la competitività industriale.
“Dobbiamo lavorare in modo allineato perché le minacce sono diverse e il mondo è diverso”, ha infatti sottolineato Profumo, Ad di Leonardo, che ha anche evidenziato come l’aspetto fondamentale della sinergia tra mondo dell’industria e quello della Difesa sia il mantenimento delle conoscenze nazionali, una “sovranità” che è essenziale per essere competitivi: “noi non venderemo più un radar, ma una capacità di detect a terra, sul mare o in aria, e questo significa cambiare radicalmente approccio, facendo anche una manutenzione predittiva delle piattaforme”. Profumo ha anche evidenziato l’importanza che ha, per il mondo militare, l’avere un interlocutore privilegiato e diretto nel mondo dell’industria in grado di prendere in esame le richieste delle Forze Armate. L’Ad di Leonardo ha infine avvertito della necessità, in futuro, di rimodulare la logistica nazionale per i settori della Difesa e dell’industria, tramite iniziative nazionali e alleanze europee.
Industria ma non solo. Anche il mondo accademico deve trovare la sua nicchia all’interno del nuovo sistema sinergico: l’Esercito punta infatti a una stretta collaborazione anche con l’ambiente della ricerca, nell’ottica di trovare le giuste soluzioni per dare efficienza e visione sulla pianificazione a medio e lungo termine. Un’integrazione civile-militare da cui si trarrà alimentazione e che a sua volta genererà lo sviluppo della Forza Armata, in modo che abbia un profilo che sia in linea con gli strumenti più moderni e che sia flessibile per ogni esigenza operativa.
La parte più interessante, oltre ai concetti di mobilità elevata e organizzazione netcentrica, è rappresentata dall’integrazione delle nuove tecnologie in ambito militare, nella fattispecie gli sciami di droni, le piattaforme autonome e l’intelligenza artificiale, nonché la tecnologia 5G. Applicando l’everywhere computing e l’internet of things, ad esempio, si possono supportare applicazioni come l’integrated soldier system o ambienti di modellizzazione e simulazione distribuiti, senza dimenticare di analizzare i rischi legati al nuovo rapporto uomo-macchina. La “robotica di sciame”, inoltre, giocherà un ruolo sempre più importante sul campo di battaglia, perché, come ricorda il colonnello Sandri, è un “sistema intrinsecamente robusto in quanto il malfunzionamento di qualche componente non inficia la capacità di portare a termine la missione”. Sulla robotica, in particolare, l’Italia “in Europa è seconda solo alla Germania, alla pari con la Francia”. Spazio anche per le potenzialità insite nel nuovo standard di telefonia 5G nella sua applicazione militare che riguarda la creazione di bolle tattiche di comunicazione temporanee, isolate o interconnesse alla rete, attraverso l’utilizzo di droni o palloni aerostatici.
Oltre a queste novità sono state esposte anche quelle che sono le esigenze fattuali di rinnovo dei mezzi e sistemi dell’Esercito, che, rispetto alle altre due Forze Armate, è forse quella che è più in ritardo nel processo di adeguamento agli standard di ultima generazione. Esistono dei programmi di sviluppo, già delineati, che abbracciano un arco temporale che va dal 2021 al 2035, ma parte di questo piano, come è stato detto, va anche oltre la data ultima. Le risorse, parzialmente, sono già state allocate, ma non ci sono ancora in toto, comunque gran parte dei programmi ha trovato un volume finanziario che consentirà loro di partire, compatibilmente con un rateo di produzione industriale adeguato.
In dettaglio si tratta di 679 Aics (Armored Infantry Combat System), 395 Mgcs (Main Ground Combat System), 150 blindo “Centauro II”, 630 Vbm (Veicolo Blindato Medio) “Freccia”, 633 Vtmm (Veicolo Tattico Medio Multiruolo), 2150 Vtlm II (nuovo Veicolo Tattico Leggero Multiruolo), 48 Nees (Nuovo Elicottero Esplorazione e Scorta), 50 Luh (Light Utility Helicopter e 68900 dotazioni individuali “Sic” (Sistema Individuale di Comattimento) che consiste nel fucile Arx 200, da visori fusion in grado di integrare, alla tradizionale azione a intensificazione di luce, anche il sistema termico, ma soprattutto nella possibilità di integrazione digitale nel sistema di comando e controllo che permette la piena condivisione delle informazioni di missione in tempo reale. Quel “Soldato Futuro” interconnesso (netcentrico) che sarà in grado di dialogare ricevendo e fornendo informazioni istantaneamente da fonti di ricognizione, intelligence e dagli altri sistemi presenti sul campo di battaglia: dal drone, all’F-35 passando per i veicoli più o meno pesanti.