Più volte Volodymyr Zelensky ha girato dei video con il suo cellulare privato dall’ufficio di via Bankova, lì dove ha sede la presidenza ucraina. Un modo per dimostrare di non essere mai uscito da Kiev durante il conflitto e per apparire più vicino ai suoi concittadini nel pieno della guerra. Ma in un video pubblicato sui suoi canali social nel giorno di Pasqua qualcosa è andato storto. Le immagini sono state quasi immediatamente rimosse e chi cura la comunicazione del presidente ha fatto in modo di non far circolare più i 32 secondi che ritraevano Zelensky seduto dietro la sua scrivania. In tanti avevano però già visto e condiviso. Tanto da far parlare di primo scivolone mediatico di Kiev dall’inizio della guerra. Ma cosa è accaduto nello specifico?
Quali erano i contenuti del video
Chi ha preso visione delle immagini, ha visto come prima cosa il volto di Zelensky inquadrato tramite la videocamera del suo telefonino. Non si tratta di una telecamera professionale, lo si vede sia dalla qualità del video che dalle angolature. Si tratta di un comune selfie, con il presidente ucraino che mentre si inquadra inizia subito a parlare. Il tono della voce è molto basso e le sue parole poco comprensibili anche a un orecchio attento: “Buonasera a tutti – esordisce mentre la videocamera punta su di lui – Siamo al 52esimo giorno. Cosa posso dire?”. Nel frattempo le immagini iniziano a mostrare anche le pareti alle sua spalle, si riconosce la sua poltrona, vista in tanti altri video, così come è ben riconoscibile l’ambiente dell’ufficio presidenziale di via Bankova.
Zelensky continua a parlare ma appare stanco, le parole sono dette in modo sempre meno comprensibile, con un tono molto basso e con uno sguardo quasi stralunato. Poi la videocamera viene girata e si notano per una breve frazione di secondo alcuni fogli che tiene in mano, così come anche dei dettagli della stanza, con le immagini che indugiano sulla bandiera dell’Ucraina accanto la sua scrivania: “Noi lavoriamo – continua, non senza affanno – amiamo, ringraziamo, preghiamo”. A quel punto la videocamera punto nuovamente su di lui: “E noi sconfiggeremo tutti”, dichiara mentre agita un pugno in segno di vittoria.
Le accuse dei filorussi
Non appena il video è stato diffuso, sui social diversi canali russi e filorussi hanno sottolineato le condizioni psicofisiche del presidente ucraino. Sono spuntate molte accuse sul suo conto. C’è chi sostiene che Volodymyr Zelensky, prima di prendere il telefonino in mano, abbia alzato un po’ troppo il gomito con l’alcool e abbia buttato giù qualche bicchiere di troppo. C’è poi chi va oltre, sostenendo anche un abuso di sostanze stupefacenti da parte del capo dello Stato ucraino. Ricollegandosi in tal modo alle accuse mosse da Putin nei primi giorni di guerra, in cui ha esortato i generali ucraini “a disfarsi di una classe politica di nazisti e drogati“. Ad alimentare i sospetti dei filorussi anche il fatto che il video, poco dopo la pubblicazione, è stato rimosso.
Una falla nella comunicazione
Se negli account social russi viaggia la voce di uno Zelensky ubriaco (o peggio) nel video eliminato, negli account ucraini si tende a ridimensionare la vicenda. Si parla, in particolare, di semplice stanchezza da parte del presidente e di uno sguardo poco lucido determinato dalle tante ore di lavoro del capo dello Stato nel suo ufficio. La vita di Zelensky in questo momento prevedrebbe poche ore di sonno e di riposo. Resta però un fatto: la rimozione del video è di per sé una prima falla comunicativa ucraina. In questi quasi due mesi di guerra, si è spesso detto a più livelli che Kiev sta vincendo la battaglia mediatica. E questo grazie proprio all’abilità di Zelensky, uomo di spettacolo, e ai suoi frequenti video. Togliere un contenuto ha dato l’idea di una falla nel sistema comunicativo del presidente ucraino.
Al di là dei motivi che hanno spinto alla rimozione del video, tra i membri dello staff non si è avuta molta comunicazione. Nelle immagini Zelensky infatti appariva solo, dunque la pubblicazione del video è avvenuta probabilmente di sua spontanea volontà. Senza consultazione e senza controllo preventivo. Un fatto che ha determinato qualche imbarazzo perché al netto delle accuse di abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti, mostrarsi stanco e con poca lucidità in guerra non è mai una giusta strategia. Zelensky si è esposto alle critiche dei suoi rivali, una leggerezza non da poco. Uno smacco per l’appunto, il primo in una macchina mediatica fino a ieri quasi perfetta.