Incredibile a dirsi, ma i piloti dell’US Air Force destinati in futuro ai bombardieri B-52 “Stratofortress” che voleranno fino 2050, potrebbero sedere sugli stessi aerei sul quale volavano i loro nonni. Una longevità operativa straordinaria quella del bombardiere “simbolo” della superpotenza aerea a stelle e strisce, che attraverso una seria di ammodernamenti, porterà la flotta di bombardieri strategici dell’Usaf a prestare servizio per poco meno di un secolo: dagli albori della Guerra Fredda ai conflitti del futuro, passando per Vietnam, Iraq e Siria. Sempre sulle teste del nemico, pronti a svolgere il loro compito: strike con munizionamento convenzionale e deterrenza nucleare (all’occorrenza, nel passato).
Quello che è noto in tutta l’Air Force con il soprannome di Buff -“Big Ugly Fat Fellow”( grande brutto grasso fellone) , un bestione lungo quasi 50 metri, volerà più a lungo della vita dei suoi piloti e delle più longeve piattaforme di tutta l’Aeronautica americana ( come gli A-10Thunderbolt ) .
Una serie di perfezionamenti e aggiornamenti che si susseguono dai tempi dell’amministrazione Kennedy, fino all’ok dell’amministrazione Obama e di quella Trump, e vedono estendere l’operatività di una flotta di oltre 70 bombardieri strategici a lungo raggio attraverso la dotazione di nuovi motori che aumenteranno di oltre il 30% la loro autonomia; di componenti elettronici che ne migliorino la precisione sull’obiettivo, e aggiornamenti per i sistemi d’arma e per i loro alloggiamenti, per incrementare la loro portata e permettergli di trasportare ogni genere di munizionamento, da un continente all’altro, in ogni momento.
Il bombardiere strategico pesante B-52, otto turbogetti che portano per un range operativo di 16mila chilometri 5 membri d’equipaggio e 31mila chilogrammi di bombe, è sopravvissuto a tutto e ha volato nei cieli di quasi tutti i teatri che hanno visto il coinvolgimento degli Stati Uniti; fino a divenire il simbolo numero uno della loro supremazia. Modificati all’epoca del Vietnam per sganciare bombe convenzionali durante l’operazioneArc Light,dove hanno dimostrato di poter volare anche a bassa quota per penetrare le difese nemiche e lanciare bombe guidate, furono adattati per lanciare missili anti-nave Harpoon, rilasciare mine navali per creare campi minati in mare, e addirittura fornire un supporto aereo ravvicinato alle forze di terra. Hanno addirittura abbattuto due caccia MiG-21 nei cieli del Vietnam: quando gli armieri hanno messo mano al cannoncino da 20mm installato in coda per la difesa anti-aerea. Degli originari 102 B-52H costruiti tra il 1961 e il 1962, 76 sono ancora in volo con la riserva del Global Strike Command e con l’US Air Force. Ventiquattro andarono persi nel conflitto del Vietnam. Mentre due velivoli furono vittime di incidenti durante esercitazioni con armi nucleari a bordo.
L’ammodernamento per volare fino al 2050
Per mantenere operativa la flotta dei “felloni”, che hanno ricevuto il battesimo dell’aria nel 1955 (versione B) l’U.S. Air Force sta intraprendendo una serie di importanti aggiornamenti che potrebbero dare a tutti i velivoli versione “H” altri 30 anni di servizio. Secondo il Pentagono, il miglioramento chiave sarà il re-engining della motoristica del bombardiere, che opera ancora otto motori originali Tf-33-103, che consumano un enorme quantità di carburante e iniziano a dare problemi quando necessitano di pezzi di pezzi di ricambio. Per questo verranno rimpiazzati con il motore Pw-815 utilizzato sugli aerei civili Gulfstream G500.
L’Air Force vorrebbe procedere inoltre alla sostituzione del radar strategico Apq-166 con una versione aggiornata che gli permetta di svolgere più efficacemente missioni a bassa quota. Per quanto riguarda gli armamenti, i B-52H verranno modificati per il trasporto o il lancio di bombe a guida satellitare Jdam e i missili di supporto aria-superficie (Jassm). Gli Stratofortress possono trasportare missili sia nei vani interni, sia su piloni alari, per un totale, ad esempio di 20 missili di attacco di precisione. Ulteriori aggiornamenti riguarderanno l’avionica, l’abitacolo dell’equipaggio e i sistemi di bordo e le apparecchiature di comunicazione a bassa ed altissima frequenza per missioni sia convenzionali e nucleari.
Quale futuro per i B-52?
Nonostante questo inaspettato prolungamento di carriera, il B-52 rimane in ogni caso un enorme bestione con un’apertura alare di 50 metri e un carico esterno che lascia un enorme firma radar su qualsiasi rete di difesa anti-aerea; anche non dotata di sistemi di ultima generazione. In che modo dunque l’Usaf – impegnata nello sviluppo di strategie come i “droni gregari”, e nello sviluppo dei nuovi bombardieri stealth B-21, o concentrata sulle capacità di strike strategici dell’F-35 – pensa di impiegare gli Stratofortress nelle guerre del futuro?
Le opzioni sono strettamente collegate all’impiego di piattaforme di ultima generazione come gli F-35, che si introducano furtivamente nella rete di difesa nemica, eliminando i bersagli “focali” per poi segnalare con i loro sensori avanzati il grosso degli obiettivi da bersagliare con missili teleguidati alle formazioni di bombardieri pesanti in volo a centinaia di chilometri dalla “zona calda”. O, più essenzialmente, quella di rendere il B-52H una piattaforma a lungo raggio per il lancio dall’aria di armi ipersoniche come i missili Arrow e Hacksaw.
La flotta di B-52H dell’US Air Force avrà circa 90 anni nel 2050, e probabilmente il ruolo di questo storico simbolo della supremazia aerea americana verrà destituito dalla prima linea, a favore dei Raider e degli Spirit. Forse allora il vecchio Fellone non rappresenterà più la supremazia aerea a stelle strisce; non tanto perché nel frattempo, nel teatro mondiale che vede le potenze in ascesa investire molto sul futuro della tecnologia aeronautica, quella supremazia potrebbe non appartenere più agli Stati Uniti, ma solo perché i teatri e le necessità operativa saranno sostanzialmente cambiati.