Il luogo: Mosca. L’evento: il Salone Internazionale dello Spazio e dell’Aeronautica. Quest’anno al MAKS, il principale evento aeronautico russo e tra i più importanti al mondo, oltre alle delegazioni di quei Paesi storicamente “opposti” all’occidente (Iran, Cina) c’era anche una bella fetta di Italia.
Leonardo (già Finmeccanica), che ha una presenza in Russia di lunga data particolarmente nel settore aerospaziale ed in quello della comunicazione/sicurezza, ha infatti esibito l’elicottero civile AW-139.
Questo velivolo ad ala rotante è il più venduto al mondo nella sua categoria (più di mille esemplari in 10 anni) ed in Russia ne sono state venduti 30 per lo più per compiti di trasporto interno: l’AW-139 viene infatti parzialmente assemblato localmente in collaborazione con Russian Helicopter grazie ad una joint venture che prende il nome di HeliVert. L’elicottero dispone di un abitacolo all’avanguardia che è in grado di soddisfare le richieste di mercato per una presentazione dei dati di volo integrata in ogni condizione meteorologica: il display multifunzionale panoramico (con mappe 2D e 3D) è infatti capace di mettere in grado il pilota di affrontare le più avverse condizioni meteo, che siano tempeste di sabbia, nebbia oppure pioggia in particolar modo durante le condizioni critiche di decollo, atterraggio e volo a bassa quota riducendo così notevolmente il carico di lavoro dell’equipaggio ed il conseguente stress con abbassamento notevole del “fattore umano” in caso di incidente. Leonardo è la più forte compagnia straniera ad operare in Russia grazie alla sua flotta di più di 50 macchine diverse che attualmente sono utilizzate da vari operatori, tra cui la compagnia petrolifera di Stato Rosneft che a fine anno completerà la commessa di acquisto per 10 elicotteri AW-189. La compagnia italiana sta ora cercando di immettersi nel mercato russo per l’elisoccorso ma dovrà vedersela con l’agguerrita concorrenza locale data dalla Mil e dal nuovo “Ansat” della Kazan.
Ma la presenza di Leonardo non è stata la sola nota tricolore del salone che si è tenuto presso l’aeroporto di Zhukovsky dal 18 al 23 luglio scorsi. Durante la manifestazione aerea ha fatto la sua comparsa anche l’Aermacchi MB-339 della pattuglia acrobatica degli Emirati Arabi Uniti. L’aviogetto italiano, che è anche in dotazione alle nostre “Frecce Tricolori”, fa infatti parte di “al-Fursan” (i Cavalieri), la formazione di 7 aerei alle dipendenze del Comandante Nasser Ahmad al-Obaidli. Spettacolare il decollo con l’emissione di fumo da parte degli aerei fermi ad inizio pista ed altrettanto ragguardevole l’esibizione acrobatica che ha visto compiere alcune figure in formazione serrata ed alcuni passaggi del “solista” a “volo folle” (rotazione contemporanea intorno ai 3 assi) oltre a qualche scampanata ed un Lomcovàk con emissione di fumo rosso. Figure che vengono esaltate dalla manovrabilità del nostro aviogetto, ancora il migliore in campo aeronautico rispetto ai concorrenti esteri.
La pattuglia degli Emirati Arabi Uniti non era l’unica presente infatti: due altre pattuglie entrambe su Aero L-39S “Albatros” (i “Baltik Bees Jet Team” ed il “Flight Group Russia”) si sono esibite a più riprese durante la kermesse moscovita dimostrando però, a detta di chi scrive, tutti i limiti del mezzo di cui dispongono. L’aviogetto di produzione ceca risulta meno performante rispetto all’MB-339 al netto del programma effettuato dalla pattuglia degli Emirati che, senza peccare di partigianeria, risulta meno complicato rispetto a quello delle nostre Frecce Tricolori, anche considerando che impiegano solo 7 velivoli a fronte dei 10 (9 di formazione e un solista) della nostra PAN. Manovrabilità che è tanto più evidente se raffrontata a quella del Sukhoi Su-30SM, punta di diamante dell’aviazione russa ed in dotazione alla pattuglia acrobatica locale, i “Russkiye Vityazi” (i Cavalieri Russi) che si sono esibiti durante tutti i giorni della manifestazione aerea. Un aereo, l’MB-339, che, nonostante i 38 anni di servizio attivo, ha ancora molto da dire rispetto ai suoi concorrenti internazionali e che a breve sarà forse rimpiazzato nelle “Frecce Tricolori” (se il Governo sbloccherà i fondi precedentemente tagliati perché considerata opzione non prioritaria) da un’altra eccellenza italiana: l’M-345 HET, il nuovo addestratore dell’Aeronautica Militare sempre del gruppo Alenia Aermacchi.