La Casa Bianca ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina del valore di circa 800 milioni di dollari che vede la presenza, per la prima volta, anche di alcuni “droni kamikaze”, o, detto più propriamente, loitering muntion. Una loitering munition è un UAV (Unmanned Air Vehicle) dotato di carica bellica di piccole dimensioni, capace di restare in volo per un determinato periodo di tempo (da qui loitering, ovvero vagante) fino a quando non viene individuato un bersaglio, sul quale poi si getta in picchiata come un “kamikaze” per distruggerlo/danneggiarlo con la sua testata esplosiva.
La loitering muntion che sarà fornita a Kiev è lo UAV “Switchblade”. Prodotto dalla AeroVironment di Arlington (Virginia) in due versioni (la 300 e la 600), lo “Switchblade” è abbastanza piccolo da poter essere trasportato in uno zaino e può essere lanciato da una varietà di piattaforme terrestri, marittime e aeree. Si tratta di una loitering munition rapidamente dispiegabile e offre una maggiore letalità rispetto ad altri sitemi simili grazie alla guida che sfrutta un misto di GPS, video e infrarossi.
La versione 300 è progettato per essere uno strumento atto ad aumentare la potenza di fuoco di precisione per unità di fanteria delle dimensioni di un plotone. È lungo 610 millimetri e pesa 2,7 chilogrammi inclusa la custodia per il trasporto e il lanciatore, il che lo rende abbastanza piccolo e leggero da poter essere trasportato da un soldato. Lo “Switchblade” è ripiegato all’interno di un tubo con due gruppi di ali, in tandem, che si aprono una volta che prende il volo. Può essere controllato fino a 10 chilometri, ma le sue piccole dimensioni limitano la sua durata a 10 minuti. Questo lo rende inadatto per ruoli di ricognizione, ma è utile per ingaggiare bersagli a lungo raggio a basso costo e aiutare a soccorrere le unità bloccate dal fuoco nemico. La sua testata ha una carica esplosiva equivalente a una granata da 40 millimetri per distruggere veicoli corazzati leggeri e colpire il personale. L’operatore può controllare il drone kamikaze, ma avendo anche un certo grado di IA (Intelligenza Artificiale) lo “Switchblade” può colpire in modo semiautomatico, essendo soggetto sempre alla supervisione dell’uomo. Il piccolo UAV è azionato da un motore elettrico, quindi le sue dimensioni ridotte e il volo silenzioso lo rendono estremamente difficile da rilevare o intercettare, consentendogli di avvicinarsi a un bersaglio a 157 km/h di velocità.
Il più potente dei due modelli di “Switchblade” è il 600, che pesa circa 23 chilogrammi e può vagare in zona di operazioni per 40 minuti prima di colpirlo a una velocità finale di 185 km/h. È progettato per volare sino a 40 chilometri di distanza in 20 minuti, quindi vagare per altri 20 minuti (quindi avendo possibilmente una portata totale di 80 chilometri) trasportando una testata anti-tank progettata per neutralizzare i veicoli corazzati, probabilmente del tipo a carica cava. Sono stati scelti per la loro facilità d’uso e perché gli operatori richiedono relativamente poca formazione prima dell’uso.
AeroVironment ha ricevuto un primo contratto del valore di 4,9 milioni di dollari dal U.S. Army Close Combat Weapons Systems (CCWS) per fornire i primi elementi degli “Switchblade” nel giugno 2011. Successivamente, a marzo 2012, la U.S. Air Force ha assegnato un ordine di 4,2 milioni di dollari per “sistemi e servizi”. Nell’agosto 2012, l’esercito degli Stati Uniti ha assegnato un contratto ad AeroVironment per fornire addestramento, supporto e consegne rapide per supportare le operazioni in corso della Rapid Equipping Force (REF). Sempre l’U.S. Army ha effettuato ordini per un valore di 36,7 milioni per i sistemi missilistici tattici “Switchblade” a settembre 2013.
Come riporta Janes, lo scorso anno è stato effettuato un test interessante da parte della ditta produttrice: AeroVironment per la prima volta ha usato lo “Switchblade” 300 dallo UAV a decollo e atterraggio verticale (VTOL) Arcturus Jump 20. Utilizzare lo “Switchblade” 300 dal Jump 20 non richiederebbe più agli utenti di coordinarsi con altre risorse aeree o terrestri per ingaggiare un bersaglio e ne allungherebbe di molto il raggio di azione.
Come comunicato ufficialmente da Washington, saranno 100 gli “Switchblade” ceduti all’Ucraina, e indicati nel documento come “tactical unmanned aerial systems”. Insieme ai “droni kamikaze”, gli Stati Uniti forniranno altri 800 MANPADS tipo “Stinger”, 2mila ATGM “Javelin”, mille armi anticarro leggere non specificate, 6mila AT-4 (sempre un sistema anticarro ma di fabbricazione svedese), 100 lanciagranate, 5mila fucili, mille pistole, 400 mitragliatrici, più di 20milioni di colpi per armi personali, lanciagranate e mortai, 25mila elmetti e altrettante protezioni personali (giubbetti antiproiettile). In precedenza gli USA hanno inviato in Ucraina anche cinque elicotteri tipo Mil Mi-17, tre motovedette, sistemi radar contro-artiglieria, sistemi anti-mortaio, 70 HMMWV (o Humvee) e, come già detto da tempo, hanno messo a disposizione di Kiev la sua intelligence satellitare e relativa capacità di analisi. Sembra anche che sia stato richiesto agli alleati della Nato di mettere a disposizione sistemi da difesa aerea di fabbricazione russa: la Grecia, ad esempio, ha batterie di S-300 al pari della Slovacchia e della Bulgaria.