Il destino degli uomini della Wagner in Africa e in Siria rappresenta uno degli argomenti più scottanti dopo la morte di Progozhin. Per la verità, già da prima dell’incidente aereo di Tver tra i corridoi diplomatici si rincorrevano voci circa un potenziale ridimensionamento del ruolo della compagnia militare privata. Nelle scorse ore, così come sottolineato dall’Institute for the Study of War (Isw) e dall’edizione inglese del quotidiano Al Awsat, si è parlato di un definitivo disimpegno della Wagner dalla Siria. L’ordine ovviamente sarebbe partito da Mosca e avrebbe come termine perentorio il prossimo mese di settembre.
Il tour in Siria e Libia di Yevkurov
Alcuni giorni prima del disastro aereo che ha colpito l’intero vertice della Wagner, un importante esponente del governo russo si è recato prima in Siria e poi in Libia. L’esponente in questione è il vice ministro della Difesa Yevkurov. La sua è stata una missione piuttosto delicata. Alcuni dettagli del suo tour in medio oriente sono usciti sull’Isw, il quale a sua volta è riuscito a prenderli da diversi canali Telegram filorussi.
Qui alcuni blogger vicini alla Wagner, hanno spiegato che Yevkurov a Damasco ha dato l’ordine alle autorità siriane di cessare ogni collaborazione con i mercenari agli ordini di Prigozhin. In particolare, il vice ministro della Difesa russo ha sottolineato l’importanza di organizzare un rientro dalla Siria dei combattenti della compagnia militare privata. Il governo di Damasco è fortemente influenzabile dalle decisioni del Cremlino, dovendo di fatto alla Russia e al suo aiuto militare la propria sopravvivenza. L’intervento di Mosca iniziato nel 2015 ha garantito all’esercito siriano, nell’ambito della guerra civile scoppiata nel 2011, il recupero di tutte le principali città del Paese.
Dunque è lecito pensare che gli uomini vicini al presidente siriano Bashar Al Assad non abbiano opposto forte resistenza alle indicazioni di Yevkurov. Quest’ultimo poi, sempre pochi giorni prima dell’incidente aereo di Tver, si è recato anche in Libia. Qui la Wagner è al fianco del generale Khalifa Haftar, altro alleato della Russia in medio oriente anche se meno affidabile rispetto ad Assad. La richiesta fatta da Yevkurov al generale libico sarebbe stata la medesima: calendarizzare un ritiro della Wagner.
Nel frattempo sui social, proprio in quelle ore, si era rifatto vivo lo stesso Prigozhin. Il leader della compagnia privata russa si era fatto ritrarre in Mali, da qui prometteva di combattere contro il terrorismo e a favore di una Russia sempre più protagonista in Africa. Forse, è il pensiero oggi dominante in ambito diplomatico, quel video Prigozhin potrebbe averlo girato proprio perché aveva saputo delle pressioni di Mosca per mandare via la Wagner dal medio oriente. E in quel modo quindi aveva rivendicato il suo ruolo nel continente.
Il 20 settembre possibile “data limite”
Il giorno dopo quel video la storia ha preso una piega oramai ben nota, con Prigozhin scomparso a causa dell’incidente che ha coinvolto il suo aereo mentre dall’Africa si spostava verso San Pietroburgo e dopo un piccolo scalo a Mosca. Il viaggio di Yevkurov, come fatto notare dai canali Telegram russi, risale ad alcuni giorni prima della morte di Prigozhin. Il Cremlino, nell’ambito di un ridimensionamento dei compiti della Wagner a seguito del tentato golpe dei mercenari del 24 giugno scorso, aveva già deciso di servirsi di altri soldati e di altre compagnie private più vicine al ministero della Difesa.
Così come sottolineato sia su Isw che su Al Awsat, il ministero della Difesa siriano avrebbe dato tempo fino al 20 settembre ai combattenti Wagner per abbandonare il Paese. In alternativa, potranno eventualmente firmare contratti con il ministero della Difesa russo. Circostanza confermata anche dall’Osservatorio Siriano per i diritti umani, mentre da Damasco non sono giunte in tal senso comunicazioni ufficiali. Attualmente la Wagner avrebbe dai duemila ai tremila combattenti in Siria. Rimpiazzarli non sarà semplice, ma il Cremlino avrebbe garantito l’arrivo di altri contractor per dar manforte alle forze di Damasco.