La prima tappa della visita a Kiev di Ursula Von der Leyen è stata a Bucha, la cittadina a nord della capitale ucraina divenuta tristemente nota per il ritrovamento delle fosse comuni. Il senso della visita del capo della commissione europea lo si è intuito però già quando il capo dell’esecutivo europeo si trovava a bordo del treno verso Kiev. Qui ha incontrato alcuni giornalisti e ha parlato non solo della solidarietà europea all’Ucraina, ma anche della possibilità che Bruxelles acceleri circa l’esame della domanda di adesione all’Ue presentata dal governo ucraino.

“Entro l’estate la domanda di adesione di Kiev all’Ue”

La giornata di Ursula Von Der Leyen è iniziata poco prima dell’alba, con una foto pubblicata su Twitter in cui si apprestava a salire a bordo del treno diretto in Ucraina. Con lei c’erano l’alto rappresentante della diplomazia europea, Josep Borrell, e il premier slovacco Eduard Hegel. Sono loro due ad aver accompagnato Von Der Leyen a Kiev.

Lungo il tragitto il capo dell’esecutivo comunitario si è soffermato sui principali nodi politici che non riguardano soltanto l’attuale fase di conflitto, bensì anche il dopoguerra. E, in particolare, la possibilità dell’ingresso in Ue dell’Ucraina. Il presidente della commissione ha portato infatti con sé il questionario da consegnare a Volodymyr Zelensky per valutare le condizioni di Kiev circa l’adesione all’Unione Europea. La domanda il governo ucraino l’ha formalmente presentata il 27 febbraio, tre giorni dopo lo scoppio del conflitto.

Zelensky aveva chiesto una procedura di urgenza di adesione, ma i 27 su questo punto non sono stati d’accordo. Tuttavia la procedura ordinaria seguirà fasi molto più celeri della norma: “Di solito ci vogliono anni prima che il Consiglio accetti di considerare l’applicazione per l’adesione – ha sottolineato Ursula Von Der Leyen – ma questa volta per l’Ucraina lo ha fatto in un paio di settimane e io chiedo di procedere il prima possibile. Il nostro obiettivo è presentare la domanda di adesione al Consiglio questa estate”. Vuol dire cioè che tutte le varie pratiche potrebbero essere espletate entro due o tre mesi. Successivamente la commissione potrebbe dare il primo benestare all’adesione di Kiev e passare la palla al consiglio europeo. In tal modo entro settembre i capi di Stato e di governo dell’Ue potranno esprimersi definitivamente sulla richiesta di ingresso dell’Ucraina.

“A Bucha è accaduto l’impensabile”

Poco prima di arrivare a Kiev, Ursula Von Der Leyen ha twittato nuovamente commentando le notizie arrivate da Kramatorsk, la città dell’est dell’Ucraina in cui un raid ha fatto strage nell’area della stazione: “Un atto deprecabile”, ha commentato. Poi la visita, una volta giunta nell’area della capitale, a Bucha.

Qui – è stato il suo primo commento – è accaduto l’impensabile. Abbiamo visto il volto crudele dell’esercito di Putin l’incoscienza e la freddezza con cui hanno occupato questa città”. “Qui a Bucha – ha poi proseguito Von Der Leyen – abbiamo visto la nostra umanità distrutta. Il mondo intero è in lutto con le gente di Bucha. Queste persone stanno difendendo il confine dell’Europa, l’umanità, la democrazia e noi li sosteniamo in questa battaglia”.

Intanto sempre da Kiev l’alto rappresentante della diplomazia europea Borrell ha promesso aiuti all’Ucraina: “I Paesi Ue – ha dichiarato – stanno per decidere una nuova tranche da 500 milioni di Euro per la fornitura di armamenti, che si aggiungono al miliardo già stanziato sempre all’interno della European Peace Facility.

“Inoltre – ha proseguito Borrell – l’Ue stanzierà 7,5 milioni per finanziare l’indagine internazionale dell’Ucraina sui crimini di guerra per raccogliere prove e per l’addestramento del personale. Oggi riapriamo la delegazione Ue a Kiev, con il ritorno dell’ambasciatore, per mostrare che l’Ucraina esiste e ha una capitale, sarà un team ridotto per ragioni di sicurezza”.