Le spoglie della famosa spia del MossadEli Cohen, stanno per fare ritorno in patria grazie alla mediazione svolta da Mosca, che ancora una volta ha collaborato con Damasco per permettere allo Stato ebraico di seppellire i suoi caduti.
Un’orologio d’oro marcato Omega appartenuto alla spia israeliana impegnata in una missione ai massimi livelli di segretezza era stato rinvenuto lo scorso luglio e recuperato dalle mani di un ex agente dei servizi siriani durante una recente operazione. Per il Mossad – che annovera tra le sue priorità quella di recuperare i corpi dei caduti di Israele – quello era senza dubbio l’orologio che il loro compagno aveva portato al polso fino al giorno della sua morte. Ed era diventato immediatamente una traccia inequivocabile che la metà della loro ricerca era vicina. Non si sbagliavano.
Cohen, ebreo egiziano reclutato dal servizio segreto israeliano all’inizio degli anni Sessanta, era riuscito ad infiltrarsi sotto copertura nelle più alte sfere politiche e militari del governo siriano – nemico giurato dello Stato ebraico – fino ad essere considerato per ricoprire il ruolo di vice ministro della Difesa (secondo informazioni non confermate). Sotto il nome falso di Kamal Amin Taabet, un fittizio uomo d’affari siriano, Eli Cohen compì dal 1962 in poi una serie di viaggi in Siria, per ottenere e riportare ad Israele tramite un piccolo apparato radio informazioni di massima importanza che gli permetteranno di sconfiggere l’esercito siriano sulle alture del Golan durante la “Guerra dei sei giorni” nel 1967.
Quando lui era già stato assassinato da due anni. Scoperto nel 1964 dalla polizia segreta di Assad padre, verrà torturato, processato da un tribunale militare come spia e giustiziato mediate impiccagione in piazza Marja nel 1965. Seppellito a Damasco, diventerà un martire e un eroe per tutto il popolo israeliano, che, come per i corpi dei soldati “scomparsi” durante la guerra con il Libano del 1982, non smetterà mai di cercare il luogo della sepoltura.
Israele chiese numerose volte la restituzione del corpo, ma Damasco rispose con continui rifiuti, lasciando il luogo della sepoltura – oggi svelato essere nel quartiere di Mezzeh – uno dei massimi segreti di Stato. Adesso però, grazie alla mediazione di Mosca che è intervenuta sul suolo siriano per richiesta di Assad figlio durante la guerra, e che ha stretto un accordo con Israele per fornire l’aiuto necessario ad ottenere informazioni sul destino dei suoi caduti in quel territorio tutt’oggi nemico, il corpo è stato riesumato – anche con l’aiuto dei servizi segreti siriani, come è valso per la salma del sergente Zachary Baumel.
Come riportato da Ansa e da La Stampa, secondo indiscrezioni non ancora confermate ma neppure smentite dal governo israeliano, che non ha apposto censura alla diffusione delle notizie rivelate da fonte siriana (in attesa di un’ufficializzatone formale), il convoglio russo che trasporta le spoglie del famoso agente segreto è già sulla strada che porta da Damasco a Tel Aviv. Una strada che stringe ancora più saldamente il rapporto di gratitudine tra il nuovamente eletto Benjamin Netanyahu e il più che longevo Vladimir Putin. Una strada che troverà nella sua destinazione il popolo israeliano, in festa per il ritorno del caduto.