Mentre i leader dei Paesi membri della Nato, ignari di tutto, erano in procinto di riunirsi a Madrid per partecipare all’importante summit che avrebbe partorito lo Strategic Concept 2022, l’agenzia spaziale russa Roscosmos stava diffondendo sul proprio canale telegram immagini e coordinate dei centri decisionali “che sostengono i nazionalisti ucraini”.

La “lista nera” comprende la Casa Bianca e il Pentagono, a Washington, il Centro Congressi IFEMA di Madrid dove si è tenuto il vertice dell’Alleanza atlantica, il ministero della Difesa britannico, il Reichstag e la Cancelleria federale a Berlino, nonché gli Champs Elysees a Parigi.

Per alcuni si è trattata di una provocazione, una delle tante che va a sommarsi ai vari affondi perpetuati da personaggi del calibro di Dmitry Medvedev e Sergej Lavrov. Altri hanno preso il messaggio della Russia molto più sul serio, temendo possibili attacchi o minacce di vario tipo. Anche perché, nei giorni scorsi, Vladimir Putin ha più volte affermato che se fossero state superate non meglio specificate “linee rosse”, la Russia sarebbe stata pronta a colpire i centri decisionali dei Paesi occidentali sostenitori della causa ucraina.



Minaccia o provocazione?

Putin non ha mai indicato che tipo di eventi potrebbero provocare l’eventuale contromossa russa, ma ha sottolineato che Kiev è ben consapevole della posta in gioco. A sua volta, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha specificato che la Russia ha più volte cercato di allertare i Paesi membri della Nato, avvertendo dell’inammissibilità di espandere l’alleanza ad est. Una mossa, questa, che il Cremlino percepisce chiaramente come una minaccia rivolta alla propria sicurezza. Resta da capire se tra le linee rosse paventate da Mosca rientri anche l’ingresso – ormai praticamente certo – di Svezia e Finlandia nel Patto atlantico.

L’agenzia di stampa russa Ria Novosti ha scritto che l’azione di Roscoscmos è una risposta al supporto che che gli operatori satellitari occidentali hanno fornito all’Ucraina. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, citiamo il contributo offerto alla causa di Kiev da parte della società statunitense Maxar, che ha diffuso immagini satellitari poi utilizzate dal blocco occidentale come prove per accusare la Russia di aver perpetuato stragi su civili e altre azioni depcrabili. Mosca ha sempre respinto tutte le accuse e adesso, rispondendo con le stesse armi, è partita alla carica affidandosi a Roscoscmos.

Il post di Roscoscmos

Arriviamo così al discusso post di Roscoscmos. L’agenzia spaziale russa ha diffuso le immagini prelevandole dallo spazio dal satellite Resurs-P. Oggi si apre il vertice Nato a Madrid. I Paesi occidentali dichiareranno la Russia il loro peggiore nemico. L’intero conglomerato di gruppi orbitali privati lavora per il nostro nemico. Roscoscmos ha quindi deciso di pubblicare le immagini satellitari della sede del vertice e dei centri decisionali che sostengono i nazionalisti ucraini. Stiamo anche fornendo le coordinate degli obiettivi perché non si sa mai£, ha scritto, sempre su Telegram, Dmitry Rogozin, capo dell’agenzia spaziale russa. In seguito alla pubblicazione delle stesse immagini, il sito dell’agenzia è stata vittima di un attacco informatico che ne ha bloccato i servizi. Fonti interne di Roscoscmos sostengono che l’attacco non sia partito dall’esterno della Russia ma da Ekaterinburg.