Le prime esplosioni hanno scosso l’aria di Dnipro all’alba. “Ne ho sentite tre, una più forte dell’altra. Siamo rimasti in metro finché le sirene non si sono fermate. È stata la prima volta che siamo andati laggiù ed è stato davvero spaventoso”, ha raccontato alla Bbc un abitante dell’ultimo obiettivo dell’esercito russo. Alle 4:30 orario locale gli allarmi hanno suonato per oltre tre ore. Le forze di Mosca hanno scatenato un triplo attacco aereo che ha colpito anche una piccola fabbrica di scarpe, un condominio e un asilo.

Dallo scoppio della guerra, 24 febbraio, Dnipro non era mai stata colpita. Sia chiaro: tutti da queste parti si stavano preparando al peggio, ma speravano anche di non doversi mai ritrovare sotto una tempesta di bombe.

L’offensiva russa in Ucraina prosegue dunque con attacchi in nuove aree del Paese. Dnipro, terza città ucraina nonché importante porto fluviale situato sulle rive del fiume Dnepr, si trova nella parte centro-orientale del Paese. Lutsk, nell’Ucraina nord-occidentale, è il secondo centro colpito. Il parlamento ucraino ha fatto notare come le esplosioni registrate nelle due città siano state le prime dallo scoppio del conflitto.

Nel mirino Dnipro e Lutsk

Lutsk si trova a un centinaio di chilometri dal confine polacco, e dunque dall’Unione europea. La guerra adesso non è più nascosta nei meandri dell’Ucraina, nei sobborghi di Kiev o nel Donbass. Si sta espandendo a macchia d’olio in tutto il Paese, fino a lambire i Paesi confinanti. Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che armi a lungo raggio di alta precisione hanno attaccato le infrastrutture militari ucraine e che gli aeroporti militari di Lutsk e Ivano-Frankivsk sono stati disabilitati. Secondo la difesa russa, inoltre, continua a farsi più stretto l’accerchiamento di Mariupol, obiettivo incastonato nel sud dell’Ucraina. Per quanto riguarda Dnipro, i servizi di emergenza statali ucraini (Ses) hanno riferito che tre attacchi aerei hanno colpito i bersagli sopra descritti e che, al momento, una persona è rimasta uccisa.


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Bersagli strategici

A Lutsk, i russi hanno colpito l’aeroporto cittadino e pure, stando ai media locali, una fabbrica molto particolare in quanto l’unico luogo in cui era possibile riparare alcuni motori di aerei da combattimento. Il sindaco di Lutsk ha confermato che le esplosioni sono avvenute vicino all’aeroporto ed ha invitato i cittadini a mettersi al riparo. La conferma alle suddette indiscrezioni arriva dal canale ucraino ICTV, visto che l’emittente ha riferito di uno stabilimento in fiamme vicino all’aeroporto. Ricordiamo che Lutsk, capoluogo dell’oblast di Volinia, si trova a 150 km a nord di Leopoli, dove si sono spostate molte ambasciate occidentali.

In ogni caso, la Russia sembra aver avviato una diversa fase della sua campagna in terra ucraina. Gli attacchi hanno preso di mira l’Ucraina occidentale, e cioè l’area che sembrava sinora più sicura. Nel frattempo proseguono gli assedi alle città di Kiev, centro del potere e tana di Volodymyr Zelensky, e Mariupol. Per quanto riguarda quest’ultima città, le agenzie umanitarie affermano che le persone intrappolate a Mariupol si trovano ad affrontare condizioni “apocalittiche”, a temperature gelide e senza niente da mangiare o da bere. I tentativi di evacuare gli abitanti sono stati ripetutamente vanificati mentre i bombardamenti non si placano.





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