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Secondo indiscrezioni riferite al South China Morning Post, la Cina presto vedrà la costruzione della sua quarta portaerei. Un importante cantiere navale di Shanghai è stato infatti notevolmente ampliato per “fare spazio” alla nuova unità navale, la cui impostazione sarebbe già cominciata. Il cantiere navale di Jiangnan ha cominciato lavori di ingrandimento, della durata stimata di tre anni, che includeranno un nuovo centro di progettazione e ricerca navale, officine aggiuntive, strutture di fabbricazione, banchine e altre infrastrutture di costruzione navale. Alcuni dei nuovi cantieri sosterranno la costruzione di navi commerciali, ma molto dello spazio sembra essere dedicato al programma di costruzione di portaerei per la Marina dell’Esercito Popolare di Liberazione (Pla Navy).

I lavori di costruzione della quarta portaerei erano stati rinviati a causa della pandemia da Covid-19, del conseguente rallentamento economico e di alcuni problemi tecnici, hanno detto le fonti del Scmp. “La marina ha acquistato e preparato tutto l’acciaio speciale per la quarta nave l’anno scorso, avviando i lavori su alcuni componenti della nave”, ha riferito una delle fonti, che ha scelto di restare anonima.

La prima portaerei cinese, la Type 001 Liaoning, è stata costruita partendo dallo scafo della portaerei Varyag (già Riga) della classe Kuznetsov. La Liaoning potrebbe essere considerata una variante modernizzata della portaerei sovietica, e anche se formalmente per Pechino si tratta di una “nave per esperienze”, a tutti gli effetti è un’unità navale in grado di effettuare operazioni aeronavali. La Cina ha costruito una seconda unità di questo tipo, dalle linee simili, denominata Type 001A, che ha preso il nome di Shandong ed è entrata in servizio a dicembre del 2019.

La terza e la quarta portaerei cinesi avranno un design completamente nuovo. Si tratta delle unità classe Type 002 che saranno molto più grandi delle precedenti Liaoning e Shandong e faranno ricorso a catapulte elettromagnetiche (come per le nuove unità statunitensi classe Ford) invece dello ski jump di cui sono dotate le Type 001. Le navi equipaggiate con catapulta possono lanciare aerei più grandi e più pesanti, quasi al massimo carico, inoltre i velivoli così lanciati consumano meno carburante al decollo, potendo così trasportare più armi, volare più a lungo e più lontano.

Il quotidiano cinese riferisce inoltre che l’assemblaggio della prima Type 002 sarà completato nella prima metà di quest’anno. Anche se la costruzione di questa nuova unità potrebbe presto essere terminata, potrebbe non essere comunque pronta per il servizio operativo fino alla metà del decennio. L’allestimento completo e le prove in mare potrebbero richiedere un anno o più, quindi il suo equipaggio si dovrà addestrare e la nave dovrà ottenere la certificazione operativa, il che probabilmente richiederà più tempo perché è la prima unità di questo tipo dotata di nuove tecnologie.

Queste due nuove unità faranno da apripista per le prime portaerei a propulsione nucleare cinesi: le Type 003. La progettazione e l’allestimento di queste navi sarà particolarmente impegnativo proprio per questo motivo. L’espansione del cantiere navale di Jiangnan potrebbe dare adito a un certo ottimismo in merito al futuro delle Type 003 ma, in questa fase non c’è ancora nulla di certo e la Cina potrebbe scegliere di costruire, in caso di necessità, una terza Type 002. Se le portaerei a propulsione nucleare saranno completate, la Marina Cinese avrà in servizio quattro modelli significativamente diversi, che creeranno un sfida per quanto riguarda la manutenzione, la logistica e l’addestramento degli equipaggi, tutte caratteristiche fondamentali per mantenere operativa la sua flotta di portaerei. Troppa eterogeneità di mezzi, in certi ambiti, non è mai consigliabile: pensiamo, ad esempio, all’addestramento dei piloti, che dovranno passare da un’unità con ski jump a una con catapulte, oppure degli stessi equipaggi, che dovranno essere formati in modo diverso per garantirne gli adeguati turni di rotazione.

Quello che è significativo, e praticamente certo, è l’enorme balzo in avanti delle capacità dei cantieri navali cinesi, che hanno permesso a Pechino di avere la prima flotta al mondo per numero di unità (ma non per qualità). La Cina ha infatti intrapreso una massiccia campagna di ingrandimento dei suoi cantieri e delle loro capacità: per aiutare a sostenere l’onere dell’attività di manutenzione degli stessi, ad esempio, è stato praticamente completato un nuovo, gigantesco bacino di carenaggio, insieme a infrastrutture di riparazione, sull’isola di Hainan, nella parte continentale della Cina che si protende nel Mar Cinese Meridionale, che sarà abbastanza grande da ospitare le Type 002 e 003.

La China State Shipbuilding Corporation, poi, ha appena avviato, come detto, un progetto di espansione del cantiere navale Jiangnan di Shanghai che sta ultimando di costruire la prima Type 002.

I lavori di ampliamento, del valore di 18 miliardi di yuan (2,8 miliardi di dollari), coprono un’area di oltre 240 ettari dove sorgerà un centro di ricerca e progettazione navale, cantieri coperti e scoperti, officine, impianti e banchine di allestimento, nonché altre moderne strutture di costruzione navale con sistemi intelligenti e automatici.

Uno sforzo industriale enorme, se paragonato a quanto gli Stati Uniti stanno facendo in campo navale, ma che potrebbe non essere accompagnato dall’adeguamento formativo del personale militare. È sempre il Scmp a farci sapere che l’addestramento è ancora in ritardo e gli equipaggi non saranno probabilmente addestrati in modo adeguato al momento del lancio della nuova portaerei in fase di ultimazione. “Questo è il motivo per cui la marina cinese ha organizzato esercitazioni navali durante tutto lo scorso anno” ha detto al quotidiano cinese una seconda fonte anonima.

La Cina dovrebbe quindi ricordarsi della lezione storica data da Napoleone, quasi sempre sconfitto sonoramente sui mari: si può infatti costruire rapidamente una flotta, ma per costruire una marina, quindi per formare quadri ed equipaggi, occorre molto più tempo.





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