Nel gergo militare la tecnologia stealth indica quell’insieme di accorgimenti che consentono di occultare la propria presenza agli occhi dei nemici, o addirittura cancellarla quasi del tutto. In altre parole, è una filosofia che punta su un’azione silenziosa e furtiva che richiede un determinato equipaggiamento. Con il passare degli anni gli strumenti per mimetizzarsi sono diventati sempre più complessi e, grazie alla tecnologia, non riguardano più solo il vestiario dei soldati o il colore dei mezzi, ma anche altri aspetti più tecnici e specifici. Oggi la maggior parte delle superpotenze del mondo si è affidata alla tecnologia stealth ma quello che interessa analizzare è la sfida in atto tra Stati Uniti e Cina per accaparrarsi anche il primato di questo settore. Nel caso di un’ipotetica guerra, infatti, chi saprà controllare meglio tale tecnica riuscirà ad avere sull’avversario un vantaggio non da poco.
A che punto è la Cina
Secondo quanto riportato da Asianews, la Cina avrebbe raggiunto un ottimo livello nella gestione della tecnologia stealth, sia attiva che passiva. Pechino sarebbe in grado non solo di costruire mezzi invisibili agli occhi nemici, ma anche di scovare quelli dei rivali. La domanda che gli esperti si chiedono è una: il Dragone è davvero in grado di rintracciare i temibili caccia stealth americani F-22 Raptor? Il Global Times, quotidiano cinese, ha spiegato che la Cina può contare su un sofisticato radar capace di creare una fitta rete di onde che non consentirebbe a nessun aereo invisibile di potersi nascondere. Gli scienziati cinesi, inoltre, sarebbero riusciti a combinare radar a bassa e alta frequenza per “la ricerca e il controllo del fuoco”, ovvero per scovare bersagli rivali e colpirli. In ogni caso, il radar cinese è unico nel suo genere. Wu Jianqi, scienziato della China Electronics Technology Group, ha dichiarato che il suo team è riuscito a progettare il primo radar al mondo a onde e impulsi sintetici ad apertura ridotta, in grado di tracciare un bersaglio aereo “individuando le coordinate esatte del velivolo invisibile sintetizzando i parametri e i dati raccolti grazie al supporto di avanzati algoritmi”. Se davvero il radar di Wu dovesse riuscire a vedere i mezzi nemici invisibili, il prossimo passo potrebbe essere quello di utilizzarlo per guidare i missili antiaerei a lungo raggio.
A che punto sono gli Stati Uniti
Dall’altra parte della barricata gli Stati Uniti hanno speso centinaia di miliardi di dollari nella tecnologia stealth. Che la Cina, in così poco tempo, sia riuscita a scardinare le difese americane? Difficile dirlo con certezza. Washington può contare su mezzi stealth di primo livello, come l’F-117A Nighthawk, il bombardiere B-2, il citato Raptor F-22 e il cacciatorpediniere Zumwalt Dgd-1000. E poi c’è il progetto F-35, che da solo vale almeno 65 miliardi. A patto che i cinesi abbiano davvero costruito un radar come quello descritto, ci sono da considerare diversi fattori. Primo fra tutti: quanto facilmente può essere bloccato da una contromossa rivale? Pechino non demorde e continua a sviluppare nuove tecnologie: infrarossi, radar quantistici, fotoni intrecciati. La speranza di entrambe le superpotenze è quella di maneggiare una tecnologia che potrebbe risultare decisiva ai fini di un ipotetico scontro militare.