Un’ondata di esplosioni ha sconvolto, nella mattinata di lunedì, quattro delle maggiori città siriane sotto controllo governativo, provocando oltre cinquanta vittime e decine di feriti.A Damasco, Homs, Hasakah e Tartus, attentatori suicidi dell’Isis si sono fatti saltare in aria e diverse autobombe sono state fatte esplodere, provocando 53 morti. Il bilancio più grave è stato registrato a Tartus, il secondo porto del Paese, dove si trova la storica base navale russa, utilizzata in questi mesi nelle operazioni militari di Mosca contro l’Isis in Siria. Prima un’autobomba è esplosa all’ingresso della città, nei pressi del ponte Arazuna. Una seconda esplosione si è verificata poco dopo, quando un kamikaze si è fatto saltare in aria tra le numerose persone accorse ad aiutare i feriti. La maggior parte delle vittime, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, vicino all’opposizione, sarebbero militari, impegnati a sorvegliare il posto di blocco all’ingresso della città portuale, dove è avvenuta l’esplosione.Almeno quattro militari siriani sono morti, invece, nell’esplosione che ha colpito, sempre nella mattinata di lunedì, Bab Tadmur, in un quartiere a maggioranza alawita nei sobborghi della città di Homs, dove un’autobomba è stata fatta esplodere nei pressi di un check-point governativo. Un’altra esplosione ha colpito, invece, una strada nei pressi della capitale Damasco, mentre è stato un ordigno piazzato su una moto ad uccidere almeno otto persone, tra cui due civili, ad Hasakah, città curda che si trova nel nord-est della Siria. Ad essere preso di mira dall’attentatore alla guida della moto-bomba è stato un posto di blocco delle milizie curde nel quartiere Masakin della città nei pressi del confine turco-siriano.nuova stripIl bilancio delle vittime risulta essere ancora provvisorio e potrebbe aumentare ulteriormente nelle prossime ore, mentre nella tarda mattinata di lunedì è arrivata una prima rivendicazione degli attacchi, da parte dell’Isis. Il Califfato ha subito annunciato, tramite l’agenzia Amaq, di essere responsabile dell’attacco suicida ad Hasakah. In serata, è stata la stessa agenzia di informazione del Califfato a comunicare che anche gli attacchi condotti nelle altre città siriane sotto controllo governativo portano la firma dell’Isis, precisando che sarebbero state tre le autobombe esplose a Tartus. Sempre secondo la versione fornita dai jihadisti, ad Homs e Damasco sarebbero, invece, entrati in azione due kamikaze.