Bombe, proiettili e missili. E morti, tanti morti. Prosegue l’avanzata governativa per riconquistare le aree a sud di Damasco ancora in mano al sedicente Stato islamico. L’offensiva è iniziata il 19 aprile scorso, in concomitanza con la liberazione della Ghouta orientale e Bashar al Assad ha schierato i migliori elementi del suo esercito, comprese le Forze tigre e la Guardia repubblicana, per piegare la resistenza jihadista.

Per farlo, però, Damasco deve circondare i terroristi. Per questo motivo, sarebbe stato raggiunto un accordo tra il governo di Damasco e i ribelli che resistono a sud della capitale, nelle aree di Yalda, Babila e Beit Sahem. Lo riferisce l’agenzia di Stato Sana. L’accordo prevede che i ribelli e le loro famiglie possano abbandonare queste zone, per essere trasferite a nord, molto probabilmente nella provincia di Idlib o a Jarablus, al confine turco.
Secondo le ultime stime, gli uomini di Daesh avrebbero perso un terzo dei loro territori nel corso dell’ultima settimana in seguito ai raid dei caccia russi e dei pesantissimi colpi dell’artiglieria governativa. La prima vera avanzata governativa si è registrata ieri nel distretto di Al Qadam.
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Per Damasco, eliminare il sedicente Stato islamico dal sud di Damasco è fondamentale. In questo modo, infatti, il gruppo jihadista verrà relegato nelle aree desertiche del Paese, non rappresentando più una grossa minaccia.
I ribelli si arrendono ad Homs
In queste ore, è stato segnalato lo spostamento degli uomini delle Tiger Forces verso Homs, segno di una nuova avanzata dei governativi, intenzionati ad eliminare le ultime sacche di resistenza dal Paese. Durante tutto il fine settimana, inoltre, i caccia russi hanno bombardato pesantemente le postazioni dei ribelli presenti nell’area. Questa nuova avanzata preoccupa le fazioni che si oppongono ad Assad, tanto che, secondo quanto riporta Al Masdar, almeno 156 miliziani delle città di Talbisah e Rastan si sarebbero consegnati all’esercito di Damasco.
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LIVE VIDEO FROM Short While Ago :#SAA #SyrianArabArmy #SyrianArmy#Tiger_Forces #Tigers_Men are on the move towards Homs Countryside to participate in the upcoming battle. pic.twitter.com/O3GpNv1HkW
— Ivan Sidorenko (@IvanSidorenko1) 29 aprile 2018
Prima, le Tiger forces erano state schierate a sud della capitale, contro il sedicente Stato islamico. La loro presenza, però, secondo quanto riporta Al Manar, non sarebbe più necessaria. Piegare la resistenza è il principale obiettivo di Assad. Poi si aprirà una nuova partita, quella diplomatica. Che i russi e i siriani dovranno giocare al meglio se non vorranno perdere ciò che in questi anni hanno guadagnato sul campo.