“Isis possiede armi chimiche”. È un dato di fatto, comprovato dalla tragica cronaca mediorientale. I miliziani del sedicente Stato islamico hanno usato più volte armi non convenzionali. Circa tre mesi fa, a marzo, il Guardian scriveva che le bandiere nere avevano compiuto due attacchi chimici nel nord dell’Iraq, vicino a Kirkuk.A marzo 2016 la città di Kirkuk, nel nord dell'Iraq, ha subito due attacchi chimici - che hanno provocato la morte di una bambina di tre anni e il ferimento di oltre 600 persone - da parte dei miliziani del sedicente Stato islamico.Ora la minaccia di un possibile attacco con armi nucleari si sarebbe spostata dal Medio Oriente all’Europa.Per approfondire: “Le armi chimiche in guerra”Secondo quanto scrive l’Independent, i miliziani del sedicente Stato islamico starebbero seriamente cercando di comprare armi di distruzione di massa. A lanciare l’allarme è l’International Luxembourg Forum: “Isis ha già effettuato numerosi attacchi chimici in Siria. Sappiamo che vuole andare oltre, effettuando attacchi nucleari nel cuore dell’Europa. Questi fatti, uniti ai bassi livelli di sicurezza in una serie di centri di ricerca nucleari dell’ex Unione Sovietica, rappresentano una grave minaccia per un possibile attacco con una ‘bomba sporca’ contro una capitale occidentale”.Per approfondire: Forze speciali inglesi al fianco dei ribelli in SiriaSe ricordate, subito dopo gli attentati del 22 marzo scorso a Bruxelles, tutte le centrali nucleari vennero sorvegliate a lungo poiché si temeva che fossero nel mirino dei jihadisti. Durante le perquisizioni nei quartieri jihadisti erano stati infatti trovate più di dieci ore di filmati che mostravano la casa del direttore del programma di ricerca e sviluppo nucleare del Belgio.Ad aver piazzato la telecamera sarebbero stati, molto probabilmente, gli attentatori dell’aeroporto: i fratelli Ibrahim e Khalid el Bakraoui.Per ora non si hanno conferme sul fatto che Isis possa effettivamente colpire l’Occidente con armi chimiche. Ma – purtroppo – tutto è possibile.  





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