Proiettili al gas mostarda in polvere caricati su proiettili di artiglieria. Così l’Isis ha avvelenato i civili in Iraq e in Siria. A rivelarlo è un dirigente dell’Isis, specialista in armi chimiche dell’organizzazione, catturato da un commando americano in Iraq il mese scorso e detenuto attualmente in una prigione americana temporanea ad Erbil.Un gas non abbastanza potente da uccidere, ma sufficientemente efficace per menomare le persone. Forse lo stesso usato lo scorso anno contro i curdi in Iraq o a Marea, nella provincia di Aleppo, in Siria.Il New York Times, citando ufficiali del Pentagono, racconta come il “chimico” del Califfato, sotto interrogatorio, abbia fornito ai militari statunitensi numerosi dettagli su come l’Isis è riuscito a ridurre il gas mostarda in polvere per istallarlo nei proiettili ed usarlo nei bombardamenti in Siria e in Iraq. Il quotidiano americano spiega, inoltre, come il dirigente dell’Isis sia stato catturato il mese scorso subito dopo l’arrivo in Iraq di una nuova forza speciale statunitense, composta principalmente da uomini appartenenti ai reparti d’élite della Delta Force. I 200 membri del team per le operazioni speciali hanno come compito principale, secondo il quotidiano, proprio quello di catturare i dirigenti dello Stato Islamico, al fine di ricavarne informazioni utili all’intelligence per combattere il Califfato, come nel caso dello specialista nelle armi chimiche detenuto ad Erbil.Proprio sulla base delle informazioni fornite dal prigioniero infatti, sono partiti i raid aerei statunitensi che hanno iniziato a colpire negli ultimi giorni i depositi di armi chimiche del Califfato, che secondo le coordinate rivelate dall’ex dirigente Isis, custodirebbero il gas mostarda nei pressi della roccaforte jihadista di Mosul, in Iraq.

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