Proseguono in Iraq i negoziati e le consultazioni per formare il nuovo governo. Come affermato dal presidente uscente al-Abadi lo scorso 22 maggio, i colloqui con il leader dell’alleanza di Sairoon , il religioso sciita Muqtada al-Sadr, vincitore delle elezioni, hanno prodotto “quasi un allineamento completo per formare un forte governo tecnocratico”.  Nei giorni scorsi, inoltre, Sadr ha accolto il capo dell’alleanza Al-Qarar Osama al-Nujaifi a Baghdad. L’ufficio politico di Sadr ha dichiarato in una nota che l’incontro faceva parte dei negoziati e degli sforzi “per formare un governo nazionale inclusivo”. Il religioso ha poi incontrato Khaled al-Obeidi, il capo del blocco Bayariq al-Khair, alleato con Abadi nell’alleanza Nasr.

Durante il colloquio, secondo fonti ufficiali, ”le parti hanno discusso degli obiettivi e dei principi nazionali che sono la massima priorità nel governo inclusivo che il popolo iracheno attende con impazienza a prescindere dalle loro affiliazioni e sette, sperando che il governo tiri fuori la gente da una cattiva situazione economica e combatta la corruzione e il settarismo che hanno alimentato il terrorismo “. Sunniti e curdi, come rilevato da Al-Monitor, saranno rappresentati nel nuovo governo: l’obiettivo di al-Sadr è scongiurare ogni tipo di settarismo e dar vita a un esecutivo di impronta nazionalista. 





al-Sadr incontra i curdi

Sadr ha inoltre accolto con favore una delegazione del Partito Democratico del Kurdistan (Kdp) guidata da Fadel Mirani per discutere della formazione del governo e di come i curdi possano parteciparvi. Mirani ha sottolineato che il prossimo esecutivo dovrà risolvere le criticità con la minoranza curda, quest’ultima pronta a collaborare con tutto il popolo iracheno. Dal canto suo, al-Sadr ha ribadito l’importanza che i curdi seguano “gli sviluppi politici e gli eventi nel paese”.

Molte forze politiche sunnite e curde sembrano considerare al-Sadr un partner affidabile in questa fase delicata, distinguendolo da avversari come l’ex primo ministro Nouri al-Maliki, accusato di aver violato molte delle sue promesse politiche. In un’intervista rilasciata a Rudaw, il capo del Kdp Massoud Barzani ha descritto al-Sadr come un “uomo che mantiene la sua parola”.

Blocco unico sunnita

Nel frattempo, l’alleanza Wataniya guidata dal vicepresidente Ayad Allawi ha annunciato di aver accettato di formare una coalizione parlamentare sunnita  con l’alleanza di Al-Qarar, guidata da Khamis al-Khanjar.

Raad al-Dahlaki, un membro del parlamento che rappresenta Wataniya, ha confermato l’indiscrezione ad Al-Monitor: “Entrambe le liste hanno gli stessi orientamenti e obiettivi. Pertanto, abbiamo deciso di unificarci in un blocco parlamentare che potrebbe includere altre liste che nelle province sunnite hanno vinto nelle elezioni legislative del 12 maggio” ha spiegato. “Sebbene la maggior parte di quelle liste sia formata da sunniti arabi, crediamo nei principi e negli obiettivi nazionali e non adottiamo una piattaforma settaria” ha sottolineato Dahlaki. In questo modo, i sunniti tentano di avere un maggiore peso politico in parlamento e nelle consultazioni con al-Sadr, che sta facendo di tutto per scongiurare ogni tipo di settarismo in un mosaico complesso. La carta che gioca in questo momento il religioso è quella del nazionalismo. Teheran e Washington attendono con grande interesse. 

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