Non è la prima che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si reca in visita a Bakhmut. Ma a dicembre la situazione era differente. I russi non avevano ancora preso la vicina Soledar, la città era sì circondata ma ancora saldamente in mano ucraina. Oggi invece, il capo di Stato si è recato in una Bakhmut quasi assediata, con i quartieri orientali della città caduti in mano nemica. Zelensky ha quindi visitato la prima linea del fronte più caldo della guerra. Così facendo, ha dato una chiara indicazione tanto politica quanto militare: l’Ucraina non intende ritirarsi da Bakhmut e dall’oblast di Donetsk.

Le parole del presidente ucraino

A dicembre Zelensky si era spinto fin dentro la città. Il presidente ucraino si era fatto riprendere mentre consegnava medaglie e onorificenze all’interno dello stabilimento Azom. Oggi quell’impianto industriale, situato a pochi passi dall’ingresso settentrionale di Bakhmut, è nelle mani dei russi. Questo fa comprendere il deterioramento della situazione nell’area. A gennaio le forze di Mosca e, in particolar modo, i membri della Wagner hanno iniziato a pressare proprio da nord. Presa Soledar, nei giorni successivi i russi sono entrati nei quartieri a nord del centro di Bakhmut. Contemporaneamente, sono caduti anche i quartieri orientali.

L’avanzata delle truppe fedeli al Cremlino è stata però particolarmente lenta. Tra febbraio e marzo più volte, come trapelato dalle fonti ucraine, anche a Kiev è stata presa in considerazione l’idea del ritiro. Tuttavia i soldati ucraini hanno potuto ricevere nuovi rifornimenti, dunque la battaglia è proseguita e sta proseguendo anche in queste ore. La stessa visita di Zelensky ne è una dimostrazione. Il presidente ucraino si è attestato oggi a pochi chilometri da Bakhmut. Non si è spinto nei quartieri centrali per ragioni di sicurezza. Ma ha incontrato, nella periferia della città, i soldati impegnati lungo questo delicato fronte.

“Sono onorato di essere qui oggi, nell’est del nostro Paese, nel Donbass – ha dichiarato Zelensky – e di premiare i nostri eroi, ringraziarvi, stringere la mano. Grazie per aver protetto lo Stato, la sovranità, l’est dell’Ucraina”. Parole che testimoniano quindi l’importanza data a Bakhmut e alla tenuta della città.

Non solo, ma Zelensky ha anche parlato della situazione nell’intero oblast di Donetsk, a cui Bakhmut appartiene. “Ho tenuto un incontro sulla situazione sociale e di sicurezza nella regione di Donetsk – ha infatti dichiarato sui propri canali social il presidente ucraino –. Il comando militare ha consegnato un rapporto sulla situazione operativa nell’area di responsabilità del gruppo operativo e tattico Lyman”. Non è un caso forse che Zelensky abbia apertamente parlato dell’oblast di Donetsk. Una regione da ottobre considerata dai russi come annessa al proprio territorio.

Parlare di Donetsk da Bakhmut ha voluto significare considerare ucraina l’area non solo in questo momento difesa dai soldati ma anche quella occupata e annessa dai russi. Il messaggio è quindi chiaro: Kiev è intenzionata a non ordinare alcun ritiro da Bakhmut e a riprendere l’intera regione circostante.

La situazione sul fronte di Bakhmut

La battaglia di Bakhmut viene considerata la più cruenta del conflitto. Ogni giorno vengono segnalate centinaia di perdite sia tra gli ucraini che tra i russi. Si combatte in un fazzoletto di terra molto stretto, tra le strade periferiche della città e in scenari che ricordano quelli della prima guerra mondiale. Attorno a Bakhmut c’è una fitta rete di trincee, in gran parte coperte di fango dopo lo scioglimento della neve invernale.

Condizioni estreme che hanno contribuito a rendere molto lenta l’avanzata russa. E, di conseguenza, ad alimentare le speranze ucraine di difendere la città. Per entrambe le parti, avere in mano Bakhmut risulta fondamentale. I russi possono sfondare e avanzare verso Kramatorsk, vero obiettivo militare nel Donbass. Gli ucraini, di contro, possono qui logorare i russi e respingere gli assalti verso ovest. L’arrivo di rifornimenti sia nella parte russa che in quella ucraina, unita all’avanzata della primavera, potrebbero portare a breve a una definitiva svolta sul fronte. Sia in un senso che in un altro.

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