La battaglia per la conquista del Donbass è ancora in corso. Non sappiamo quale sarà il suo esito finale, quasi sicuramente l’esercito russo riuscirà a spuntarla, ma ci sono segnali che lasciano pensare che Mosca pagherà la vittoria a caro prezzo.

Basta dare un’occhiata a cosa sta accadendo a Severodonetsk, sempre più simile a una “seconda Mariupol”. Quella che doveva essere una conquista relativamente agile si è trasformata in una contesa complicata, con Mosca che non ha ancora messo le mani sull’intera città. Del resto gli ucraini hanno dimostrato di saper resistere, e pure di trasformare la resistenza in controffensive mirate per riprendere parte del terreno perduto. Le forze di Kiev stanno lanciando assalti chirurgici nel quadrante meridionale, nei pressi di Kherson, e pure nell’est dell’Ucraina, soprattutto da Kharkiv in direzione sud-est.

I pronostici parlano chiaro: la Russia dovrebbe strappare le rimanenti parti del Donbass agli avversari nel giro di un paio di settimane. In ogni caso, l’esercito ucraino non ha alcuna intenzione di alzare bandiera bianca. Lo si è visto a Kiev e, più recentemente, a Mariupol. E lo vedremo anche nel quadrante orientale ucraino, dove pare che Kiev abbia gettato nella mischia uno dei suoi jolly militari nel disperato tentativo di stravolgere le sorti del conflitto.



I carri armati T-84

L’Ucraina può contare soltanto su cinque o sei T-84 Oplot, il migliore tra i carri armati a sua disposizione. Come ha sottolineato Forbes, Kiev potrebbe aver già schierato il suo unico plotone di T-84 proprio nel Donbass, dove si sta consumando la sfida con Mosca. Sui social e sul web sono circolate le prime foto che ritraggono il suddetto carro armato, in un luogo non meglio specificato del quadrante orientale del Paese.

Dal punto di vista tecnico, il T-84 a tre equipaggi è la versione ucraina del T-80 sovietico. Le caratteristiche innovative risiedono in una torretta saldata, motore diesel ad alte prestazioni e pannelli a scoppio per un deposito munizioni più sicuro. Risultato: siamo di fronte ad un carro armato di 50 tonnellate tra i più veloci al mondo. Calcolatrice alla mano, questo mezzo è capace di percorrere 40 miglia orarie su strada asfaltata.

Per quale motivo l’Ucraina, più nel dettaglio la fabbrica Malyshev di Kharkiv, ha sfornato così pochi modelli del T-84 Oplot? Per questioni economiche, certo, ma anche perché l’Ucraina poteva contare su centinaia di carri armati T-64 in funzione. E così, in 20 anni, gli ucraini hanno prodotto appena dieci T-84, metà dei quali venduti agli americani in cambio di una cospicua quantità di denaro.

Jolly sul tavolo

Siamo entrati in una fase cruciale della guerra e nessuno dei due schieramenti vuole perdere la partita. È per questa ragione che sia Kiev che Mosca stanno gettando nella mischia tutti i jolly a loro disposizione, compresi i veicoli e le armi più rare.

La Russia, inoltre, ha catturato o disintegrato circa 170-174 carri armati Ucraini T-72, T-64 e T-80 su un inventario prebellico di circa 860 mezzi totali. I partner ucraini sono pronti a inviare a Volodymyr Zelensky centinaia di T-72, ma nel frattempo Kiev si affida ai suddetti Oplot, ma anche ai T-64 Bulat.

Dall’altro lato, i russi hanno visto andare in fumo quasi 700 carri armati dei 2.800 che potevano contare prima dello scorso 24 febbraio. Pare che Mosca abbia richiamato e spedito al fronte i carri armati T-62 vecchi di una sessantina di anni, e schierato i nuovi veicoli da combattimento BMP-T. Nessuno vuole perdere questa guerra.