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“Lo abbiamo, è un missile ipersonico in grado di volare almeno 17 volte più veloce di quelli dei nostri rivali”. Con questa parole, come riportato dalla testata giornalistica The GuardianDonald Trump annuncia il nuovo armamento in mano agli Stati Uniti, il quale avrebbe già positivamente superato i test e che dovrà essere dato in dotazione nei prossimi mesi all’esercito statunitense. Il progetto, confermato anche dal segretario alla Difesa Mark Esper, è considerato dalla Casa Bianca di vitale importanza per tenere il passo con i principali rivali internazionali della Russia e della Cina, che negli ultimi anni hanno compiuto grandi passi in avanti sul terreno dei missili balistici a lungo raggio. E abbinato alle recenti volontà del presidente Trump di ritirare gli Stati Uniti dal trattato Start, accresce ancora una volta i timori legati ad una nuova corsa agli armamenti in grado di mettere l’umanità di fronte ad una potenza di fuoco mai vista prima.

Gli Stati Uniti recuperano terreno?

Come già sottolineato da InsideOver, gli Stati Uniti in questi anni hanno portato avanti un programma militare volto più al potenziamento delle strumentazioni difensive, passando principalmente tramite l’ammodernamento delle strumentazioni già in utilizzo. Tuttavia, al tempo stesso la Russia è stata in grado di sviluppare un folto programma balistico che ha surclassato i modelli americani, rendendoli obsoleti e non in grado di rendere il confronto. Il tutto, mentre anche la Cina ha da poco annunciato la propria volontà di triplicare le testate nucleari in suo possesso, per non farsi cogliere impreparata rispetto a Mosca e Washington e dando definitivamente il via ad una corsa a tre per il predominio tecnologico militare.

Col programma balistico-spaziale portato già avanti in segreto negli ultimi anni e grazie agli ingenti investimenti messi in campo dal governo statunitense, Trump è convinto però di poter superare i concorrenti, mettendo in campo un’arma che al momento non avrebbe rivali in termini di gittata e di velocità. E benché i portavoce della Casa Bianca – una volta ricevute le domande ai margini della conferenza stampa – non abbiano ancora rilasciato dichiarazioni specifiche, la sensazione è che gli Stati Uniti siano riusciti davvero a mettere a punto un’arma dalla potenza devastante.

La corsa ai missili supersonici

Poche settimane fa anche il Cremlino aveva annunciato la messa a punto di un’arma capace di doppiare la barriera del suono di almeno 20 volte, trasformandosi quasi in una “palla di fuoco volante”. Ed è anche in questo contesto ed in risposta a questa metafora che è da intendersi la pirotecnica conferenza stampa degli Stati Uniti, decisi a non farsi superare da Mosca anche sotto il piano scenografico.

Tuttavia, dalle attenzioni rivolte dalla Russia e dagli Stati Uniti ai rispettivi programmi balistici si intende come il nuovo terreno di scontro tra le due potenze sarà giocato principalmente sull’intimidazione che passa tramite il possesso di armamenti balistici sofisticati. In fondo – come già considerato valido durante la Guerra Fredda – è nelle corde sia di Mosca sia di Washington la credenza circa la quale siano proprio gli armamenti il più grande veicolo di pace, a causa del timore che un piccolo sgarbo possa provocare un’escalation missilistica dalle conseguenze devastanti.

In questo scenario, dunque, i programmi balistici di entrambi i Paesi – e del dragone cinese – sono stati e continuano ad essere portati avanti, cercando ogni volta di superare non soltanto i propri ma anche i limiti dei propri avversari; in una corsa agli armamenti che sta diventando sempre più interessante – e terrificante. E se gli Stati Uniti si riveleranno davvero in grado di riuscire a gestire questa nuova arma balistica, anche la risposta analoga del Cremlino non tarderà sicuramente ad arrivare.

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