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La Finlandia deciderà se aderire o meno alla Nato nel giro di pochi giorni. È questione di settimane e non di mesi, ha spiegato il primo ministro finlandese Sanna Marin in un’intervista al quotidiano Iltalehti.

Se la Russia ha spedito al suo vicino nordico diversi messaggi più o meno minacciosi per convincerlo a star lontano dall’Alleanza atlantica, Helsinki dal canto suo ha replicato spiegando che sta cercando “soluzioni di sicurezza” per le future generazioni dei suoi cittadini.

Del resto condividere con Mosca un confine di 1.340 chilometri desta diverse preoccupazioni, considerando il presente ma anche e soprattutto il recente passato della Finlandia. L’operazione militare del Cremlino in Ucraina ha smosso la coscienza di Helsinki che, a cavallo tra il 1939 e il 1940, ricordiamolo, fu invasa dall’Unione Sovietica e, che, al termine di un biennio terribile, fu costretta a cedere quasi il 10% del suo territorio ai russi.

Nessun finlandese avrebbe mai potuto immaginare di tornare con la mente a 80 anni fa, quando il conflitto con l’allora Urss provocò 70mila morti e 400mila deportati. E, nessun finlandese, oggi, vuole neppure rivivere quei momenti. Né tanto meno subire il possibile revival di quanto è accaduto a Kiev e dintorni.

Il futuro di Helsinki

Marin ha affermato che difficilmente potrà essere raggiunto un consenso generale sulla questione della Nato, “ma la massima unanimità sarà assolutamente essenziale”. Da parte sua, il premier esporrà la propria posizione nel corso del consiglio del Partito socialdemocratico, che dovrebbe tenersi a inizio maggio.

Marin ha proseguito evidenziando come la Finlandia sia stata “costretta a reagire” di fronte alla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. “Stiamo affrontando questo dibattito perchè la Russia ha attaccato l’Ucraina”, cambiando in maniera radicale i rapporti tra Mosca e Helsinki, ha detto ancora la premier, citata da Agenzia Nova.

“Non credo che le relazioni con il nostro vicino possano mai tornare come erano prima”, ha rilevato la stessa Marin. La prima ministra ha inoltre ricordato l’importanza di lavorare di concerto con i partner Ue sui temi della difesa, perchè “una larga maggioranza dei Paesi membri dell’Unione europea fa anche parte della Nato”.



La Finlandia “chiama” la Svezia

Nella stessa intervista, Marin ha infine messo in evidenza lo stretto rapporto di sicurezza tra Finlandia e Svezia, che potrebbero divenire due Paesi alleati a stretto giro, qualora Helsinki dovesse chiedere l’adesione alla Nato. La Finlandia “prende le proprie decisioni in autonomia”, ma sarebbe importante se una scelta come quella di entrare nell’Alleanza atlantica venisse fatta nello stesso momento, ha concluso Marin.

Anche a Stoccolma, infatti, si sta ragionando sul da farsi. Una possibile, doppia adesione alla Nato di questi due Paesi, dunque, non appare un miraggio. Resta tuttavia da capire se i rispettivi governi di Finlandia e Svezia vorranno correre il rischio di scatenare una possibile reazione russa.

Nelle ultime ore pare che Mosca abbia trasferito attrezzature militari pesanti, compresi sistemi missilistici, in direzione del confine finlandese dopo aver avvertito Helsinki contro una sua ipotetica adesione tra le fila dell’Alleanza atlantica. Sui social circola un video non confermato che sembra mostrare due sistemi missilistici di difesa costiera russi in movimento lungo una strada sul lato russo del confine. I sistemi in questione sarebbero dei K-300P Bastion-P, progettati per contrastare le navi di superficie.

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