“Il Mar Nero non sarà mai un lago della Nato“. Pubblicate questa mattina, sul quotidiano Rossiiskaya Gazeta, le dichiarazioni di Alexander Grushko, rappresentante permanente della Russia presso la Nato, riprese dai principali media del paese.”È evidente che la Nato stia cercando di trasferire la sua sfera d’influenza nel Mar Nero. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha addirittura affermato che il Mar Nero è stato trasformato in un lago russo a causa dell’assenza della Nato. L’Alleanza capisce perfettamente che quello non sarà mai un loro lago. Mai. Stiamo facendo quanto in nostro potere per neutralizzare eventuali minacce così come scongiurare i possibili tentativi per esercitare pressioni sulla Russia da sud”.Grushko rileva che la Flotta del Mar Nero è stato coinvolta negli sforzi internazionali per stabilizzare la situazione nella regione mediterranea ed a sud di essa.Per approfondire: “La Nato si espande ad Est e minaccia Mosca”“Abbiamo partecipato attivamente nelle operazioni anti-pirateria in coordinamento con la Nato e l’Unione Europea. Oggi, tutto sembra essere diverso: quella tendenza al peggioramento delle relazioni non si è ancora esaurita. A giudicare dai risultati della recente riunione dei ministri degli esteri della Nato, l’Alleanza è destinata a continuare la sua politica di contenimento militare nei nostri confronti, nonostante i suoi appelli al dialogo politico. Non voglio dire che abbiamo delle relazioni da guerra fredda, ma l’Alleanza sembra optare per misure di sicurezza tipiche di quel periodo”.”Gli Stati Uniti ed i suoi alleati in Europa – ha aggiunto Grushko – sono orientati a stringere tale modello conflittuale con inevitabili conseguenze politiche”.Per approfondire: Nato-Russia: scontro inevitabile?“Se si annullasse il Nato-Russia Founding Act del 1997 (il trattato sulle relazioni reciproche, la cooperazione e la sicurezza tra le due parti), si innescherebbe una nuova spirale nella corsa agli armamenti. Quel trattato rimane uno dei pochi deterrenti che non deve essere minimizzato in alcun modo. Sarebbe estremamente pericoloso se l’Europa rischiasse di perdere gli strumenti rimanenti per garantire la sicurezza. Non sarebbe negli interessi degli europei”.La qualità della sicurezza in Europa – ha concluso Grushko – non dipenderà solo dalla nostra capacità di disinnescare le tensioni attuali tra la NATO e la Russia in ambito militare, ma anche sulla possibilità di instaurare una collaborazione collettiva per contrastare le minacce alla sicurezza comune.”I processi in corso dovrebbero essere considerati prima di tutto dal punto di vista degli interessi geopolitici dei paesi interessati. E tale analisi dimostra che la crisi ucraina è stata usata come pretesto per cambiamenti radicali nella politica della NATO. Io preferisco non credere alle teorie del complotto, ma l’analisi della vita reale rivela che la NATO si sente assolutamente a disagio quando non ha un nemico da affrontare. L’immagine di un grande nemico è utilizzata per risolvere i problemi di collocazione della NATO, adesso di nuovo al centro della politica globale. Vogliono solo dimostrare che l’unico modo per garantire la sicurezza è la NATO e quel collegamento strategico tra l’Europa e gli Stati Uniti. E per questi fini l’Alleanza ha bisogno di un grande nemico da affrontare”.
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