La Russia afferma di possedere una nuova tipologia di munizione capace di distruggere un carro armato M-1 “Abrams” americano che viene sparata dalla canna del super carro armatoT-14 “Armata”.

“Potrebbe combattere su Marte”, dicono i russi quando descrivono il loro nuovo costosissimo tank “Armata”, ma aggiungono anche che, altrettanto inverosimilmente (si spera), il T-14 potrebbe agilmente distruggere il carro armato di punta delle forze terrestri dell’esercito americano: il main battle tank di terza generazione “Abrams” A2 che avrebbe perso il suo primato come piattaforma corazzata più potente del pianeta. Il Cremlino ha infatti dichiarato recentemente che un nuova tipologia di munizione di cui è stato armato il T-14 può “penetrare il doppio dell’armatura dell’Abrams”. Ma è vero quanto affermato?

In vero i carri armati russi di nuova generazione hanno la capacità di sparare munizioni convenzionali, quali proiettili perforanti, o di lanciare dalla canna dei loro pezzi di artiglieria “missili anticarro teleguidati“(Anti-Tank Guided Missile, Atgm)– per coprire grandi distanze ed eliminare un bersaglio corazzato fuori portata. Mentre la precisione e la potenza perforante dei proiettili convenzionali diminuisce gradualmente con la distanza del bersaglio, la precisione dei missili Atgm rimane costante fino alla portata massima del missile, che può essere di oltre 4mila metri. Nel caso del T-14 Armata, l’anima liscia del cannone da 125 millimetri potrebbe quindi centrare un Abrams da 3 chilometri di distanza con un missile guidato, e secondo le fondi della difesa russa “disintegrarlo” con il suo carico esplosivo.

Secondo le comparazione degli Mbt in forza alla Nato, una formazione di carri armati russi potrebbe quindi impegnare guappi di carri armati a corto raggio e lungo raggio, contemporaneamente, intervallando colpi convenzionali e missili anticarro guidati: capacità che nessun altro carro armato Nato schierato in Europa possiede.

L’affermazione delle fonti di Difesa russa non ha portato dati precisi a riguardo, ma secondo quanto citato, i nuovi missili anti-carro basati sull’ 9M119 Svir/Refleks (nome in codice Nato At-11 Sniper) sarebbero capaci di perforare una corazzatura spessa il doppio di quella che protegge un Abrams: ossia una media di900 millimetri di corazza in compositi di ceramica, acciaio e uranio “Chobham”.

Sebbene i dati riguardanti la corazzatura dell’Abrams siano classificati, si stima che la corazzatura frontale della torretta dell’M1 Abrams sia di 1.300 millimetri; ma altre parti, come i fianchi del mezzo all’altezza dello scafo, sarebbero protetti soli da 700 millimetri di corazzatura. Questo vorrebbe dire che un missile teleguidato, capace di essere indirizzato con precisione sullo scafo o sul posteriore del bersaglio, potrebbe far saltare in aria un Abrams posto a 4 chilometri di distanza dalla bocca di fuoco di un Armata.

Nessuno scampo per i tank americani ?

L’Us Army attualmente non vanta alcun sistema – almeno sulla carta – per contrastare una simile minaccia su un campo di battaglia. Tuttavia, l’Abrams nella versione in sviluppo “A3” dovrebbe essere dotato del sistema di protezione attiva israeliano “Trophy”: un sistema in grado di distruggere i missili anticarro con adeguate contromisure attivate da sensori. Tutti i carri Abrams della versione A2 dispiegati in Europa sarebbero integrati del sistema probabilmente. Queste analisi ci portano quindi alle conclusioni che, lì dove i carri armati da combattimento arrivassero a scontrarsi in campo aperto in uno scenario da Guerra Fredda nei prossimi 10 anni, per lo meno i carri americani potrebbero definirsi al “sicuro” nell’ingaggio da lunga distanza dei 50/60 carri Armata russi che potrebbero essere già grado di schierare in prima linea.

Oltre alla spessa corazzatura, al sistema Trophy, e alle contromisure elettronica di supporto,  i missili russi dovrebbero sempre portare a termine un volo “preciso” che miri dritto allo scafo – cosa non facile su un campo di battaglia con elicotteri d’attacco, sabot che esplodono ovunque e interferenze elettroniche di ogni tipo.  Questo però non vale i mezzi corazzati delle altre forze armate della Nato. I Challenger 2 degli Hussars e della Royal Cavalry, come i Leopard 2 della Bundeswehr e i Leclerc francesi sarebbero probabilmente spacciati.

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