Secondo quanto riporta la Tass in un breve comunicato, il sottomarino a propulsione nucleare per operazioni speciali Belgorod, project 09852, a maggio potrebbe effettuare le prove in mare. “I test del Belgorod inizieranno a maggio, dopo che il Mar Bianco si è liberato dal ghiaccio. Non sono in alcun modo legati ai test del siluro atomico Poseidon”, ha riferito una fonte specializzata all’agenzia di stampa russa. Sevmash, i cantieri in cui Belgorod è in fase di allestimento, facenti parte della United Shipbuilding Corporation non hanno commentato questa indiscrezione.

Il Belgorod (identificativo K-239) è stato varato il 23 aprile del 2019 ed è un battello derivato da quelli di classe Oscar II (Project 949A Antey in Russia) ma ampiamente modificato. Il sottomarino, infatti, si differenzia molto da quelli appartenenti a questa classe di unità navali tipo Ssgn (lanciamissili da crociera). Innanzitutto lo scafo è più grande: le sue dimensioni sono di 178 metri di lunghezza (a fronte dei 154 degli Oscar II e più lungo quindi dei vecchi classe Typhoon) per 15 metri di larghezza massima (più stretto di tre metri), che portano il dislocamento totale, in immersione, a 24mila tonnellate standard (30mila a pieno carico) invece di, rispettivamente, 16.400 e 24mila delle altre unità.

La propulsione è di tipo nucleare assicurata da due reattori ad acqua pressurizzata tipo Ok-650M.02 in grado di erogare una potenza di 190 Mw ciascuno collegati, tramite due turbine a vapore, a due eliche di nuovo disegno che dovrebbero garantire al sottomarino un’elevata silenziosità. Si ritiene che la velocità massima sia inferiore ai 32 nodi e che la profondità operativa sia la stessa degli Ssgn da cui deriva, ovvero intorno ai 500/520 metri. L’equipaggio, stimato, è più numeroso rispetto agli Oscar II: 110 uomini invece di 94.

Le modifiche più importanti hanno riguardato l’eliminazione del compartimento coi tubi di lancio dei missili da crociera per fare spazio ad un nuovo settore, lungo circa 18 metri, in grado di accogliere i sottomarini per operazioni speciali come il Losharik o il Paltus. A prua della falsatorre – anche questa più lunga rispetto ad una normale di un classe Oscar II – è presente un nuovo compartimento (lungo 38 metri sino all’estrema prora) che serve per operare con i nuovi siluri atomici a propulsione nucleare Poseidon: il Belgorod sembra avere sei tubi lanciasiluri rotanti – come in una pistola “revolver” – in grado di accoglierli, ma questo dato è ancora da confermare.

Il progetto di trasformazione del Belgorod è datato 2010 mentre i lavori sono iniziati ufficialmente nel 2012. Il sottomarino, insieme ad altre unità per compiti speciali, opera per conto del Gugi, il Direttorato Principale per la Ricerca Marina Profonda, inquadrato nel Gru (Glavnoe razvedyvatel’noe upravlenie) il servizio informazioni delle Forze Armate russe. Per effettuare operazioni di spionaggio, cartografia dei fondali e sabotaggio, il Belgorod è stato pensato in modo da poter ospitare tutta la gamma di minisottomarini e droni subacquei (Uuv – Unmanned Underwater Vehicle) in servizio nella Voenno-morskoj Flot (la Flotta Russa).

Il sottomarino, comunque, resta ancora un enigma per gli analisti occidentali: Mosca ha fatto di tutto per mantenere segreti alcuni dettagli chiave del battello. In particolare è stata accuratamente celata, anche durante la cerimonia del varo (pubblica), la sezione di prua, proprio per nascondere importanti dettagli sulla possibile disposizione e meccanismo di lancio dei nuovi supersiluri a propulsione nucleare.

Izvestia aveva riferito, lo scorso 11 febbraio, che il Belgorod era in preparazione per effettuare test con il nuovo siluro Poseidon, ma ora arriva la smentita da parte dei russi. Potrebbe comunque trattarsi solo di disinformazione, in quanto immagini satellitari commerciali risalenti al 10 febbraio di Severodvinsk, dove è ormeggiato il sottomarino, hanno mostrato il battello con i portelloni dei tubi lanciasiluri aperti, e si ritiene che, date le dimensioni, siano quelli per il supersiluro.

Le riprese da satellite mostrano chiaramente due grandi aperture a prua ciascuna larga circa sei due metri, ovvero tre volte il diametro delle aperture per i normali siluri da 533 millimetri. Questo perché il Poseidon è circa 20-30 volte più grande di un siluro pesante tradizionale.

Rivelato nel 2015, il siluro è un’arma strategica automatica progettata per scivolare sotto la rete di difesa missilistica balistica degli Stati Uniti. L’arma è progettata per distruggere importanti installazioni economiche del nemico in zone costiere e causare danni devastanti creando ampie aree di contaminazione radioattiva, rendendole così inutilizzabili per attività militari, economiche o di altro tipo per lungo tempo.

Come detto il Belgorod potrebbe avere sei di questi siluri in dotazione ed essendo così grandi e alimentati a energia nucleare, sono probabilmente trasportati esternamente allo scafo a pressione principale, quindi non è ancora chiari il meccanismo preposto al loro lancio.

Sebbene alcuni rapporti affermino che il sottomarino condurrà imminenti lanci di prova del Poseidon, questo è ritenuto improbabile da alcuni analisti. Non è infatti ancora chiaro se il sottomarino abbia mai condotto test di immersione, pertanto i test a cui faceva riferimento l’articolo di Izvestia riguardano probabilmente il caricamento di siluri inerti in porto e i controlli meccanici tra il sottomarino e l’arma, che corrisponderebbero alle immagini satellitari che mostrano i portelloni esteri aperti.

Alcune fonti russe sostengono che il Poseidon non sia solo in grado di manovrare autonomamente, ma può anche adagiarsi sul fondo e restare in attesa, potenzialmente per anni essendo propulso da un piccolo reattore nucleare. In questo modo, in particolari condizioni come ad elevata profondità (il Poseidon si ritiene possa raggiungere i 6mila metri) sarebbe praticamente impossibile da intercettare e tanto meno colpire. Se scoperto, poi, può riattivarsi e cambiare posizione in previsione della chiamata in azione. Chiamata che potrebbe arrivare, in qualsiasi momento, proveniente da una nave militare di passaggio, una nave di linea o attraverso il canale radio a bassissima frequenza del sistema di comunicazione Zevs, il trasmettitore di segnali codificati per mantenere i contatti coi sottomarini ovunque siano negli oceani del mondo situato vicino alla base navale di Murmansk, nella penisola di Kola.