Concentrati nell’osservare il settore del fronte tra Soledar e Bakhmut, nel Donbass, dove l’esercito russo sta lentamente avanzando, è passato sotto traccia quanto sta accadendo altrove.
In particolare, se gli ucraini stanno perdendo posizioni intorno a Bakhmut, stanno invece recuperando terreno in direzione di una cittadina molto più importante strategicamente sempre in quella regione martoriata da anni di guerra: Kreminna.
Kreminna si trova a nord-est di Kramatorsk, che è il vero nodo strategico per i russi, ed è in posizione chiave per l’esercito ucraino in quanto è la porta d’accesso alla porzione settentrionale e centrale dell’oblast di Luhansk e la sua conquista permetterebbe di colpire le forze russa al fianco a Bakhmut.
L'esercito di Kiev, infatti, da qualche giorno sta avanzando verso questa cittadina: i soldati ucraini hanno recuperato posizioni alla periferia nord-est di Bilohorvika il 21 gennaio, e sino al 24 si trovano nelle regione boscosa a sud di Kreminna, supportati dai volontari georgiani, ma sembra che i russi in questi ultimi due giorni siano riusciti a respingerli in direzione di Terny.
Sul fronte di Siviersk si registrano una serie di attacchi e contrattacchi intorno a Spirne, ma senza cambiamenti significativi della situazione tattica, mentre più a sud, nella zona di Donetsk, i russi sono avanzati verso Pobieda premendo anche su Vodyane e Optyne ma senza grossi cambiamenti della linea del fronte. Passando all'area di Zaporizhzhia, il 15 gennaio si è registrata una manovra offensiva russa nella zona di Stepove/Shcherbaky, Mala Tomkhamcka, Myrne e Dorozhnyanka che gli ucraini dicono di aver respinto, ma il 23 gennaio sono giunte notizie che i russi sono entrati nel territorio comunale di Kamianske.
Kreminna si trova circa a metà strada lungo l'autostrada P-66, una via di comunicazione importante che va da Svatove a nord a Novoaidar a est. L'avanzata ucraina di questi giorni ha permesso loro di poter mettere l'autostrada sotto il tiro delle artiglierie, complicando così la già difficile logistica dei russi. La conquista della città però non è facile: oltre ai boschi che sono un ostacolo per i mezzi corazzati disponibili nei reparti ucraini, sono presenti numerosi campi minati che rallentano notevolmente le operazioni. Kreminna infatti è stata una delle prime città a cadere quando la Russia ha lanciato la sua offensiva nel Donbass ad aprile e quindi l'esercito di Mosca ha potuto organizzare meglio le difese. In linea generale, come abbiamo visto, la situazione lungo la linea del fronte in Ucraina continua a rimanere in gran parte statica, con l'eccezione di quanto accade nei pressi di Kreminna e Bakhmut.
L'offensiva ucraina arriva mentre le forze russe si stanno riorganizzando, anche grazie a un'ulteriore mobilitazione dei riservisti, ed è molto probabile che nelle prossime settimane, magari proprio in concomitanza con l'anniversario dell'inizio del conflitto, assisteremo a una nuova campagna invernale.
Statico il fronte Sud
Nel meridione, invece, il fronte è statico per via del confine dato dal fiume Dnepr. Nei giorni passati ci sono state delle piccole “scaramucce” ad opera di forze speciali ucraine che hanno effettuato azioni di disturbo sulla sponda controllata dai russi, ma senza particolari effetti sulle forze in campo. Dal lato russo, invece, l'azione su Kherson si traduce in bombardamenti missilistici non particolarmente pesanti.
Nonostante questo, nella giornata di martedì 24 gennaio, una nave da carico di proprietà turca è stata colpita da un missile mentre si trovava ormeggiata nel porto della città ucraina, provocando un incendio. La nave risultava essere rimasta bloccata in porto dal febbraio 2022, ma fortunatamente, dato l'equipaggio ridotto, non ci sono feriti o vittime.
Il ritiro da Kherson e dall'area circostante ha permesso ai russi di accorciare le linee di rifornimento evitando di dover attraversare il fiume Dnepr e ha posto una barriera geografica importante tra di essi e le forze ucraine, ma al tempo stesso ha abbandonato un presidio molto importante per controllare quel corso d'acqua che è vitale per l'Ucraina, e soprattutto ha avvicinato pericolosamente i sistemi di artiglieria a razzo alle proprie retrovie.
Non è infatti da escludere che la decisione degli Stati Uniti di inviare sistemi a più lungo raggio come le Glsdb (Ground Launched Small Diameter Bomb) sia stata presa proprio in considerazione della possibilità, del tutto nuova, di poter mettere sotto tiro magazzini, basi e snodi viari in Crimea partendo proprio dalla regione intorno a Kherson o verso la foce dello Dnepr.
Come ribadito più volte, il fattore tempo è essenziale: per utilizzare armi complesse di fabbricazione occidentale come le Glsdb o gli stessi Javelin, occorre un addestramento preciso che non è esauribile in una manciata di giorni, per cui tali armamenti devono essere inviati in fretta per avere un certo peso. Per quanto riguarda i carri armati, invece, anche se dovessero arrivare immediatamente sul campo di battaglia, comunque non avrebbero alcun peso sia perché, come detto, il personale ucraino non è addestrato al loro utilizzo, sia perché sono numericamente insufficienti per poter ottenere un qualche tipo di risultato. Inoltre più un'arma è complessa, più è necessaria una rete logistica alle spalle per farla funzionare a dovere, e quindi c'è bisogno di ulteriore personale addestrato oltre che a un sistema di immagazzinaggio, spedizioni e manutenzione integro ed efficiente.