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Tra Egitto e Francia i rapporti appaiono più che ottimi: specialmente dopo la visita di Emmanuel Macron ad Il Cairo del mese scorso, i due paesi pianificano e rendono operativi alcuni accordi bilaterali che spaziano su più fronti. A partire da quello militare ed in effetti, proprio in questi giorni, le forze armate egiziane e francesi sono alle prese con importanti esercitazioni comuni nello specchio d’acqua antistante il paese africano.

Le esercitazioni annunciate da Il Cairo

Già da tempo si parla di manovre congiunte tra i due eserciti in questione, la conferma arriva dal portavoce delle forze armate egiziane: “Il Cairo e Parigi stanno procedendo ad un’esercitazione in comune”. Tre le unità navali impegnate tra cui, come si legge su AgenziaNova, due navi Mistral, fregate e lanciamissili.

Non è la prima volta che Egitto e Francia organizzano delle esercitazioni: a dicembre le forze armate dei due paesi danno vita a delle manovre congiunte sul mar Rosso, segno dei rapporti privilegiati che intercorrono tra Francia ed Egitto. Ma oggi le esercitazioni assumono un valore ancora più importante: ribadiscono come nel Mediterraneo anche Parigi può vantare relazioni di prim’ordine con un alleato strategico quale l’Egitto. Per Abdel Fattah Al-Sisi, è un altro modo per sottolineare la centralità del proprio paese in seno al contesto euro-mediterraneo.

La vendita di armi francesi all’Egitto

Ma la collaborazione non si ferma soltanto alle esercitazioni svolte in comune. I report parlano di un importante incremento nel settore degli armamenti e dei mezzi militari: Parigi vende al Cairo non solo armi, ma anche aerei militari e delicate attrezzature utili a mantenere competitiva la propria aeronautica. Con l’arrivo di Al Sisi al potere, l’Egitto inizia a diversificare i mercati da cui acquista le armi: se prima infatti vi è quasi un monopolio da parte degli Usa, iniziato a seguito della firma degli accordi di Camp David del 1979, dal 2013 Il Cairo segue anche altre vie. Russia in primis, ma anche la stessa Francia.

Come si legge sulla rivista economica Challenges, il costruttore aeronautico francese Dassault nel 2019 dovrebbe più che raddoppiare la produzione degli aerei Mirage. Nel 2018 ne vengono prodotti 12, quest’anno si potrebbe arrivare a 26. Molti dei quali hanno come destinazione proprio l’Egitto, paese in cui vanno 9 dei 12 aerei fabbricati negli scorsi dodici mesi. Il solido rapporto tra Parigi ed Il Cairo, che dal ramo militare arriva a quello economico, ovviamente è un elemento di non secondaria importanza.

L’Egitto, come detto, è un alleato strategico per i paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo. Per l’Italia in primis, che grazie ai ritrovati buoni rapporti con Al Sisi riesce ad aprire nuovi canali diplomatici con Haftar, il generale uomo forte della Cirenaica sponsorizzato da Il Cairo. Roma, grazie soprattutto alle attività dell’Eni che in Egitto di recente è impegnata nell’esplorazione di alcuni importanti giacimenti off shore, a partire da quello di Zohr, tiene in grande considerazione i rapporti con il governo egiziano anche in prospettiva delle evoluzioni sul campo libico.

Vedere una Francia altrettanto attiva con l’Egitto, certamente è un segnale da non sottovalutare specie in questa fase delicata per la Libia. Dalla Farnesina e da palazzo Chigi, le esercitazioni militari congiunte tra Egitto e Francia vengono indubbiamente seguite da vicino e con grande attenzione.

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