Quando si avvicinano date altamente simboliche, come quella della fondazione dell’Esercito, quella del compleanno di Kim Il-sung, o ancora quella dell’anniversario di fondazione del partito, è bene osservare attentamente il comportamento della Corea del Nord per capire i “messaggi” che Pyongyang vuole dare al mondo, ed in particolare agli Stati Uniti e ai suoi alleati regionali (Corea del Sud e Giappone).
Quest’anno, all’approssimarsi del 10 ottobre, giorno in cui si celebra proprio l’anniversario di fondazione del Partito dei Lavoratori nordcoreano, si stanno susseguendo rapporti di intelligence spesso contrastanti che sollevano pertanto una cortina fumogena sull’aria che si respira a nord del 38esimo parallelo.
Qualche giorno fa, il 9 settembre, il Csis (Center for Strategic and International Studies), aveva pubblicato un rapporto corredato da immagini satellitari che lasciavano presagire che nel porto di Sinpo, che risulta essere la “casa” degli Slbm (Submarine Launched Ballistic Missile) di Pyongyang, si stessero facendo preparativi per un imminente lancio di un vettore Pukguksong-3, l’ultimo missile balistico lanciabile da sottomarini di fabbricazione nordcoreana.
Qualche giorno dopo, a smentire la possibilità di un lancio, è arrivata Seul con le dichiarazioni dello stesso ministro della Difesa sudcoreano, il generale Suh Wook, che all’agenzia stampa Yonhap News ha affermato che in base alle informazioni raccolte dai servizi di sicurezza nessun lancio sarebbe imminente.
Mercoledì 16 una nuova informativa, questa volta divulgata dal capo di Stato maggiore della Difesa sudcoreana, il generale Won In-choul, sostiene che la Corea del Nord potrebbe testare un Slbm nei giorni in cui cade l’anniversario di fondazione del Partito dei Lavoratori.
Si è ipotizzato che il Nord potrebbe testare un vettore balistico, o intraprendere un altro tipo di provocazione durante la parata in occasione della ricorrenza, che potrebbe essere proprio la nuova arma strategica che il leader Kim Jong-un, nel suo messaggio di capodanno, si era impegnato a mostrare
“Attualmente è in corso il lavoro di riparazione dai danni dei recenti tifoni nel cantiere navale di Sinpo. Una volta completato, (la Corea del Nord n.d.r.) potrebbe lanciare un Slbm utilizzando dispositivi di lancio dopo preparativi che durerebbero per un breve periodo di tempo” ha detto il generale Won a Yonhap.
Come avevamo già ipotizzato in precedenza, i danni causati dalla serie di tempeste che si sono abbattute sulla penisola coreana hanno fornito da paravento per attività di tipo militare, se ammettiamo che il capo di Stato maggiore della Difesa abbia ragione.

A Pyongyang, però, potrebbero pensare ad un altro tipo di “provocazione” nonostante i rapporti di intelligence che mostrano la fervente – e sospetta – attività al porto di Sinpo.
Secondo quanto riporta il Times, infatti, durante la parata del 10 ottobre il regime potrebbe decidere di mostrare uno degli ultimi missili balistici intercontinentali (Icbm) in grado di raggiungere il territorio degli Stati Uniti continentali.
La Corea del Nord, infatti, possiede tre tipi di Icbm che possono colpire gli Usa: si tratta dello Hwasong-13, dello Hwasong-14 e dello Hwasong-15, l’ultimo nato che ha effettuato il suo primo e unico test di volo il 29 novembre del 2017. Dopo quella data Pyongyang ha sospeso i test dei suoi Icbm, con un’interruzione per il lancio di un Slbm il 2 ottobre del 2019, per dimostrare la sua “buona volontà” in accordo con gli storici colloqui diplomatici – arrivati da tempo ad un punto morto – con gli Stati Uniti e la Corea del Sud.
Il quotidiano britannico afferma che secondo quanto mostrano nuove fotografie satellitari, il regime si sta preparando a mostrare le sue “migliori armi” durante la prossima parata militare di ottobre. La ricorrenza, del resto, è importante e quest’anno segna anche una cifra altrettanto significativa: ricorre infatti il 75esimo anniversario.
Secondo il rapporto, ci sono delle evidenze, date dalle immagini dell’area in cui sono state effettuate le prove della parata, che dimostrerebbero la volontà di mostrare “qualcosa di grande”: si notano, infatti, sia installazioni che sembrano “grandi strutture temporanee” che possono nascondere proprio gli ultimi missili Icbm nordcoreani come lo Hwasong-15, sia lavori di rinforzo ad un ponte della capitale che collega la zona delle prove con il resto del percorso della parata. Secondo alcune fonti del quotidiano inglese si pensa che più di una dozzina di veicoli lanciamissili pesanti (chiamati in gergo Tel – Transporter Erector Launcher) potrebbero essere mostrati durante la manifestazione.
Il mistero si infittisce quindi, e stante l’attuale situazione di deterioramento dei rapporti tra Pyongyang, Seul e Washington, non ci stupiremmo se la Corea del Nord decidesse per un segnale forte come il lancio di un Slbm nei prossimi giorni insieme alla dimostrazione del suo potenziale missilistico intercontinentale durante la parata, eventualità che, stante i rapporti di intelligence, diamo quasi per scontata. Resta tuttavia il dubbio che Kim Jong-un, sebbene parzialmente scalzato dalla sorella proprio per quanto riguarda i rapporti “con l’estero”, possa scegliere di non effettuare lanci ritenendo la sfilata dei suoi vettori più pesanti già sufficiente a lanciare un messaggio agli Stati Uniti: la Corea del Nord non rinuncerà al proprio arsenale atomico senza garanzie di sopravvivenza del regime e senza la cessazione preventiva dell’embargo internazionale.