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Il ministro della Difesa della Federazione Russa, il generale dell’esercito Sergei Shoigu, ha effettuato un viaggio di ispezione in Ucraina. Non sappiamo esattamente dove e quando sia avvenuta la visita, ma il Cremlino ha diffuso immagini, nella giornata di ieri domenica 26 giugno, di quella che a tutti gli effetti è un’ispezione.

Ad accompagnare Shoigu si sono visti il viceministro della difesa, capo della direttorato principale politico-militare delle forze armate della Federazione russa, il generale Gennady Zhidko, il generale Viktor Goremykin, capo del direttorato principale del personale del ministero della Difesa, e il capo del direttorato principale operativo dello Stato maggiore generale – e primo vice capo di Stato maggiore – generale Sergei Rudskoy.

Nelle immagini giunteci da Mosca non si sono visti né il supposto comandante delle operazioni in Ucraina, il generale Alexander Dvornikov, né i suoi più immediati sottoposti: il generale Alexander Lapin, comandante del Distretto Militare Centrale, e Sergey Surovikin, comandante di quello meridionale, ma soprattutto ex vice delle operazioni in Siria sotto Dvornikov.

Voci di corridoio davano, da qualche settimana, l’avvicendamento di Dvornikov e la visita di un personaggio importante come Zhidko potrebbe significare la sua successione al comando delle operazioni in Ucraina – o l’affiancamento.

Quello che possiamo dire con una certa dose di sicurezza è che il “triumvirato” che ha seguito Shoigu è particolarmente incentrato sull’aspetto dell’organizzazione e del morale delle truppe. Zhidko è, sostanzialmente, uno “zampolit”, ovvero quella figura aggregata alle unità dell’esercito e sulle unità della marina che ai tempi dell’Unione Sovietica si occupava del morale delle truppe e, in particolare, del controllo politico delle stesse, assicurandosi che i comandanti fossero allineati all’ortodossia del Pcus: un modo che aveva il Comitato Centrale di controllare le forze armate ed evitare che potessero rivoltarsi contro i vertici dello Stato.

Gennady Zhidko è nato il 12 settembre 1965 nel villaggio di Yangiabad, in Uzbekistan. Dopo la scuola, è entrato alla Tashkent Higher Military Tank Command School, dove si è laureato con lode nel 1987. Ha iniziato la sua carriera in qualità di ufficiale come capo plotone servendo nella 27esima divisione di fanteria meccanizzata delle Guardie del distretto militare del Volga nel villaggio di Totskoye, regione di Orenburg. Ha studiato anche presso l’Accademia militare delle forze corazzate e presso l’Accademia militare dello Stato maggiore delle forze armate della Federazione Russa. Da agosto 2007 a luglio 2009 è stato comandante della 20esima divisione di fanteria meccanizzata delle Guardie del distretto militare del Caucaso settentrionale con sede a Volgograd. Durante questo incarico, ha servito insieme al generale Alexander Lapin in funzione del miglioramento delle relazioni con le unità militari, implementando anche le capacità di combattimento e l’addestramento tecnico. Zhidko è stato anche vice comandante della 20esima Armata delle Guardie di Mosca, poi del Distretto Militare Occidentale, con quartier generale a Voronezh. Da gennaio 2011 a gennaio 2012, ha servito come capo di Stato maggiore – primo vice comandante della Sesta Armata Combinata del Distretto Militare Occidentale. Dal 2015 ha servito come capo di Stato maggiore – primo vice comandante della Seconda Armata di Armi Combinate delle Guardie nella città di Samara, per poi passarne al comando.

Nel 2016, Zhidko ha assunto la carica di capo di Stato maggiore del raggruppamento delle forze armate della Federazione russa in Siria, venendo promosso, a febbraio dello stesso anno, a Maggiore Generale. Il 9 maggio 2017 è stato nominato vice capo di Stato maggiore generale e insignito, a dicembre, dell’onorificenza di Eroe della Federazione Russa. A giugno 2018 diventa tenente generale e a novembre dello stesso anno viene nominato comandante del Distretto Militare Orientale con sede nella città di Khabarovsk. A giugno 2020 diventa colonnello generale mentre il 12 novembre 2021 viene nominato vice ministro della Difesa della Federazione Russa e capo del direttorato principale politico-militare delle forze armate, al posto del colonnello generale A.V. Kartapolov.

Negli ultimi anni, è stata data particolare attenzione all’aspetto politico-militare nelle truppe, e il generale Gennady Zhidko ha assunto un ruolo chiave in questo senso. L’uomo ha mostrato buone capacità organizzative e l’attitudine a interessarsi alla vita delle truppe in ogni ambito. Nel complesso, la scelta di un generale così autorevole per la carica di capo della operazioni militari in Ucraina (o co-comandate) mostra quanto sia cresciuta l’importanza dell’istituto degli ufficiali politici.

Dopo il 1991, il ruolo degli ufficiali politici (“zampolit”) nelle forze armate e in altre forze dell’ordine è stato ridotto ed è stato adottato il principio di “esercito al di fuori della politica” per legge. Gli ufficiali politici sono così diventati esclusivamente “educatori” che si occupano del morale delle truppe, ma per molti anni i comandanti militari non hanno potuto deciderne le nomine, ricalcando l’impronta sovietica. Dal 2018 lo status dei funzionari politici è aumentato in modo significativo e l’ambito delle loro funzioni è diventato molto più ampio. Quindi il Ministero della Difesa ha deciso di rilanciare, anche se in una nuova veste, l’istituto dei vice comandanti per le questioni politiche delle forze armate. Nella struttura del dipartimento della Difesa è comparso il Direttorato politico-militare principale (Gvpu – Glavnoye Voyenno-Politicheskoye Upravleniye), che è guidato da un generale con il grado di viceministro. Sono stati quindi creati i ruoli di vice comandante politico-militare e tali ufficiali prestano servizio in tutte le unità e sottounità con un organico di oltre 75 persone. C’è un vice per il personale militare in ogni compagnia di fanteria meccanizzata o aviotrasportata, dei marines, delle forze speciali, nonché in formazioni di livello superiore: battaglioni, divisioni e così via.

Non possiamo confermare che Dvornikov, insieme a Lapin e Surovikin, siano stati esautorati: probabilmente date le qualifiche sono stati solamente affiancati da Zhidko e da chi lo ha accompagnato in Ucraina, ma il suo arrivo è indice che il Cremlino, e in particolare Shoigu, ritiene che le truppe impegnate nel conflitto abbiano la necessità di avere un particolare trattamento dal punto di vista del morale, forse perché Mosca, come ha più volte affermato, prevede che la guerra sarà ancora lunga, ma anche perché – riteniamo – le unità di fanteria che combattono non sono nel pieno del loro organico, e pertanto le operazioni ne risentono stante la resistenza ucraina.





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