I Marines degli Stati Uniti si preparano a conflitti convenzionali del futuro sviluppando nuove armi e strategie efficaci per operare a “lungo raggio” dalle basi di partenza che affacciando sull’Atlantico e sul Pacifico. Elemento fondamentale di questa proiezione futura saranno le “munizioni vaganti” lanciabili da un’ampia gamma di vettori, ad ala fissa e rotante, o da lanciatori terrestri. Stiamo parlando di una nuova generazione di “droni kamikaze” a basso costo con capacità di lungo raggio. Una tipologia d’arma che ha già dimostrato la sua efficacia, al netto del risparmio concesso alla fazione offendente, nel teatro di scontro ucraino.

Queste nuove munizioni – attualmente in via di sviluppo – sono destinate a compiere attacchi a lungo raggio e dovrebbero funzionare in un concetto di “sciame” per raggiungere un’area designata e bersagliarla da più di cento chilometri di distanza. Offrendo così al Corpo dei Marines un prezioso contributo nel colpire entità nemiche poste ad una distanza estesa; al fine di sopprimerle o anche solo tracciare/localizzare una minaccia per la forza d’attacco principale.

Lo sforzo del programma siglato come LramLong range Attack Munition – conta infatti, al pari di molti altri nuovi progetto basati su asset a guida autonoma o in remoto, su configurazioni multiple di grande flessibilità, che consentirebbe alla singola munizione di svolgere un ruolo semplicemente offensivo, di tracciamento e individuazioni di una minaccia (con compiti analoghi all’Irs, intelligence, sorveglianza e ricognizione) o disturbo nel contesto della guerra elettronica.

In base agli ultime informazione rilasciate dai vertici del Usmc, le nuove munizione vaganti potrebbero essere lanciate dai caccia multiruolo F-35B Joint Strike Fighters, dai convertiplani per il trasporto tattico Mv-22B Osprey e dai una diversi modelli di elicotteri in forza alla componente aerea dei Marines – dai Viper ai Super/King Stallin – e fiananco dagli aerei da trasporto Kc-130J Hercules.

Per dare un’idea della portata di questa innovazione e delle capacità tattica delle nuove munizioni, generale di brigata Stephen Lightfoot, posto a capo del programma di sviluppo ed ex pilota di elicotteri d’attacco AH-1 Cobra, ha portato a paragone proprio l’impiego di un missile l’Agm-114 Hellfire, che ha una portata untile di 8 chilometri, con quello di una nuova “munizione vagante” da parte di un nuovo elicottero d’attacco, poniamo ad esempio un H-1z Viper. “In Afghanistan”, ha spiegato il generale, un raggio di otto chilometri era sufficiente ed efficace di fronte ai bersagli avversari, “ma quando ti sposti nell’Indo-Pacifico e alcune delle distanze stiamo parlando, quegli otto chilometri non fanno davvero tutto quello che vorresti che accadesse”.

I droni kamikaze, o munizioni vaganti aviolanciabili consentiranno quindi a piattaforme come gli elicotteri d’assalto di operare “più lontano dalle difese aeree nemiche“, riducendo la loro vulnerabilità e sopprimendo minacce prima ancora di vederle. Non necessitando dell’uso di munizioni di precisione a lungo raggio come un costoso missile da crociera Tomahawk.

Le “spedizioni” del futuro

Le munizioni Lram sono parte integrante di ammodernamento più ampio che mira a garantire al Corpo dei Marines la massima efficacia in quelle che vengono chiamate Expeditionary Advance Base Operations (Eabo); in breve operazioni di una certa portata e distanza condotte all’estero.

L’insieme di concetti operativi che compongono le missione Eabo prevedono che “gruppi relativamente piccoli di Marines siano in grado di schierarsi prontamente in posizioni costiere avanzate” – come possiamo immaginare durante uno sbarco attraverso mezzi anfibi su una spiaggia o in un settore prescelto per mezzo di elicotteri da trasporto – ingaggiando le forze nemiche in base alle necessità operative prestabilite o improvvise. I nuovi piani e le strategia elaborate per operazioni di questo genere non hanno un’applicazione precisa, né sono calibrati a particolari regioni o aree della terra, ma sono senza dubbio adeguati alla necessità di operare nelle vaste distese del Pacifico, “anche in qualsiasi potenziale conflitto di fascia alta con la Cina“.

Gli analisti militari che conducono i “giochi di guerra” a tavolino hanno regolarmente dimostrato come le nuove strategie che contemplino l’impiego di “sciami di droni a basso costo”, compresi “quelli in grado di funzionare come munizioni vaganti”, non solo cambieranno le regole del gioco negli scenario futuri – che analizzano per esempio le mosse a seguito di intervento militare cinese contro Taiwan – ma imporranno ad ogni esercito del mondo di adeguarsi nella consapevolezza che armi dal valore di poche decine di migliaia di dollari potrebbe annientare obiettivi militari per un valore di diversi milioni di dollari.

Attualmente il Corpo dei Marines non è l’unico a portare avanti questa ambizione. L’Aeronautica, la Marina e l’Esercito degli Stati Uniti, come sempre avviene, stanno portano avanti ognuno il suo programma specifico nella ricerca del candidato ideale da portare alle fasi successive di sviluppo e operatività. Secondo quanto riportato anche il Regno Unito e l’Australia stanno manifestando interesse per queste nuove armi. Non a caso, le stesse potenze del patto Akus.

Inutile dire che la Cina, avversario teorico numero uno, non è rimasta ferma a guardare: anche il People’s Liberation Army ha il suo programma per lo sviluppo di loitering munition a basto costo da impiegare in un conflitto di alto livello da combattere in un infausto futuro.

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