Trenta informatici ucraini sono riusciti a fermare l’avanzata del famigerato convoglio russo lungo una sessantina di chilometri che, nei primi giorni del conflitto, puntava minaccioso verso Kiev. Ci sono riusciti utilizzando semplicemente droni e quad bike, ma soprattutto finanziando il loro team in completa autonomia e mediante una raccolta fondi lanciata sul web.

I soldi recuperati con il crowdfunding sono stati impiegati per acquistare gli unici strumenti impiegati per una missione ai limiti dell’impossibile: moto a quattro ruote adatte a percorrere quasi ogni terreno e aeromobili a pilotaggio remoto.



La storia, che potrebbe tranquillamente diventare una pellicola cinematografica, è stata narrata dal Guardian, il quale ha approfondito l’intera vicenda inserendo nome e cognome dei protagonisti dell’impresa.

Partiamo dall’inizio e cerchiamo di capire chi sono questi nerd diabolici. A quanto pare, fanno parte di un’unità di ricognizione aerea dell’aviazione militare ucraina denominata Aerorozvidka e formata otto anni fa. È stata costituita ai tempi del primo assalto russo in Crimea e Donbass ed è costituita da specialisti informatici e hobbisti volontari con dimestichezza in affari tecnologici. In un primo momento questi ragazzi progettavano i propri strumenti militari in piena autonomia, salvo poi diventare una costola imprescindibile della resistenza ucraina.

Missione impossibile

Lo dimostra la missione impossibile completata con successo dai trenta nerd e narrata dal quotidiano britannico. Una settimana dopo l’inizio della cosiddetta operazione militare speciale del Cremlino in terra ucraina, la Russia aveva ammassato una colonna meccanizzata per orchestrare un letale attacco contro Kiev dal lato nord. Il convoglio dei veicoli, ad un certo punto, ha smesso di avanzare restando intrappolato alla periferia della capitale.

L’offensiva russa è presto fallita per via di una serie di imboscate notturne effettuate dai suddetti trenta eroi. Il comandante dell’unità, il tenente colonnello Yaroslav Honchar, ha raccontato l’imboscata vicino alla città di Ivankiv, la stessa che ha contribuito a fermare la goffa offensiva di Mosca. Honchar ha spiegato che i combattenti ucraini, a bordo dei loro quad, sono stati in grado di avvicinarsi alla colonna russa che avanzava di notte, attraversando la foresta su entrambi i lati della strada che porta a sud, verso Kiev, dalla direzione di Chernobyl.

Dotati di visori notturni, fucili da cecchino, mine da detonare a distanza e droni in parte dotati di termo camere e in parte capaci di sganciare piccole bombe da 1,5 chilogrammi, hanno compiuto un’impresa insperata. E, forse, salvato la vita a centinaia di migliaia di persone.

Un successo inatteso

“Questa piccola unità, di notte notte, ha prima distrutto due o tre veicoli alla testa di questo convoglio, che quindi è rimasto bloccato. I ragazzi sono rimasti lì altre due notti e hanno distrutto molti altri veicoli”, ha detto Honchar. A quel punto, i russi sono stati costretti a spezzare la colonna in unità più piccole per cercare di proseguire il cammino.

Gli assaltatori ucraini sono tuttavia stati in grado di colpire il loro deposito di rifornimenti, paralizzandone la capacità di avanzamento. “Il primo scaglione delle forze russe è rimasto bloccato senza riscaldamento, senza petrolio, senza bombe e senza gas. E tutto è successo grazie al lavoro di 30 persone”, ha sottolineato Honchar.

L’unità Aerorozvidka sostiene inoltre di aver contribuito a neutralizzare un attacco aereo russo all’aeroporto di Hostomel, appena a nord-ovest di Kiev, nel primo giorno di guerra, utilizzando droni per localizzare, prendere di mira e bombardare circa 200 paracadutisti russi nascosti in un’estremità del aeroporto.

Si tratta di una storia molto romanzata per dare forza all’esercito ucraino oppure i trenta nerd ucraini sono davvero riusciti a bloccare da soli l’avanzata dei blindati di Mosca? Non tutti i dettagli contenuti nei racconti dei diretti interessati possono essere verificati. I funzionari della Difesa degli Stati Uniti sostengono però che gli attacchi ucraini hanno contribuito ad arrestare la colonna corazzata russa.