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Nonostante il cessate il fuoco sancito dagli accordi di Minsk, l’operazione “anti terrorismo” delle forze ucraine nei territori in mano ai ribelli filorussi continua.Nella notte tra martedì e mercoledì le forze di Kiev hanno bombardato i sobborghi di Donetsk, nel villaggio di Alexandrovka, danneggiando due case, senza per fortuna provocare vittime o feriti. I bombardamenti dell’esercito ucraino si sono concentrati nei pressi di Dokuchaevsk, Gorlovka e Donetsk, e su un tratto dell’autostrada Donetsk-Gorlovka, all’altezza di Yasinovataya.E non lontano dal paesino di Spornoye, proprio al confine tra le regioni di Lugansk e Donetsk, controllate dalle autorità indipendentiste filorusse, è stata scoperta una fossa comune con i corpi di circa 18 soldati. Forse, come riferisce la polizia ucraina, citata dall’agenzia russa Interfax, i corpi potrebbero appartenere a miliziani separatisti, come si evincerebbe dagli stemmi sulle divise.“Si tratta probabilmente di corpi abbandonati dall’inverno dell’anno scorso”, ha detto a Gli Occhi della Guerra una fonte sul posto che preferisce restare anonima. La zona infatti è stata interessata tra il 2014 e il 2015 da intensi combattimenti tra ribelli filorussi delle due repubbliche autoproclamatesi indipendenti e l’esercito ucraino, attorno a Debaltseve.“Probabilmente esistono decine e decine di queste fosse, ma non sono ancora state scoperte”, continua la fonte de Gli Occhi della Guerra, “per ora è stato estratto solo un corpo, e potrebbe trattarsi verosimilmente anche di soldati ucraini, seppelliti in fretta e furia mentre l’esercito di Kiev batteva la ritirata dopo l’accerchiamento di Debaltseve, da parte delle forze filorusse”.Domenica scorsa, intanto, i proiettili dell’esercito ucraino avevano colpito anche una pattuglia di osservatori dell’Osce a Zhovanka, nord-est di Donetsk, per la seconda volta in una settimana. Per fortuna non ci sono state vittime.Proprio in questa occasione il Servizio per l’Azione Esterna dell’Unione Europea aveva fatto appello alla distensione invitando tutte le parti in conflitto ad operare una de-escalation, dopo i frequenti episodi di violazione del cessate il fuoco. Episodi che secondo l’Ue hanno raggiunto “un livello di violenza senza precedenti da quando le parti si sono fortemente impegnate nel 2015″, con la firma del cessate il fuoco a Minsk. Un accordo che, tuttavia, stenta ancora ad essere implementato in tutti i suoi punti.

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