Fortificazioni, filo spinato, trincee in successione, ostacoli disposti sul terreno per impedire l’eventuale avanzamenti dei veicoli nemici. Nelle aree più calde del fronte ucraino, dove i combattimenti non si fermano e il rischio di un attacco da parte delle forze di Kiev è più alto, la Russia ha costruito molteplici linee difensive. Il loro scopo: incanalare i mezzi nemici in strettoie così da rallentarne il passo e renderli vulnerabili all’artiglieria e ai missili.

Da ormai diverse settimane, Mosca si troverebbe alle prese con la costruzione di un’immensa rete di difesa che, giorno dopo giorno, si starebbe diffondendo in tutta l’Ucraina. Secondo il New York Times queste strutture potrebbero far guadagnare al Cremlino tempo cruciale per mobilitare e addestrare truppe aggiuntive, in modo tale da riprendere slancio nella guerra. Per altri analisti, invece, le fortificazioni sarebbero la prova più evidente del fatto che l’esercito russo tema una controffensiva di Kiev e intenda, più che proseguire nel conflitto, mantenere le posizioni conquistate.

In ogni caso, le immagini satellitari raccolte mostrano come il ritmo e la portata della costruzione russa negli ultimi due mesi non abbia eguali nella storia del recente conflitto ucraino. Lo scorso novembre, ad esempio, l’Ucraina ha riconquistato una grande quantità di territorio nel sud, inclusa la capitale regionale di Kherson, spingendo le forze russe attraverso il fiume Dnipro. Il fiume, che funge da barriera naturale, ha spinto la Russia ad innalzare un’enorme serie di ostacoli difensivi a sud del corso d’acqua per scoraggiare le forze di Kiev dall’attraversarlo.

Ma non è finita qui, perché in altre aree Mosca ha puntato su altre difese. Troviamo, infatti, file di piramidi di cemento, note come “denti di drago“, disposte per chilometri, e profondi fossati soprannominati tank traps, ovvero trappole per carri armati. Entrambe le trovate, come detto, sono state ideate per rallentare i veicoli ucraini e bloccarli in posizioni prestabilite, dove le forze russe possono prenderli di mira.



Le fortificazioni di Mosca

A proposito dei denti di drago, Eurasian Times ha fatto presente che le fabbriche bielorusse hanno recentemente fornito all’esercito russo una discreta quantità di strutture in cemento armato proprio per erigere una linea di difesa.

Secondo il gruppo di monitoraggio bielorusso Hajun, l’impianto siderurgico di Gomel, in Bielorussia, da un mese starebbe costruendo e spedendo ingenti numeri di trappole per carri armati all’indirizzo della Federazione Russa. I denti di drago vengono trasportati utilizzando camion del tipo KamAZ con targa russa e bielorussa. In media, su un singolo mezzo si osservano da 10 a 15 trappole.

Ebbene, le spedizioni lasciano supporre che Mosca intenda stabilire una difesa nell’oblast di Gomel o nell’oblast di Bryansk, sul proprio territorio. Se l’indiscrezione dovesse essere confermata si tratterebbe di uno sviluppo di cui tener conto. Come spiegato, infatti, fin qui il Cremlino aveva impiegato questi strumenti per costruire la famigerata linea Wagner nelle aree conquistate in Ucraina.

L’8 novembre 2022, l’intelligence britannica spiegava che il Cremlino aveva iniziato a costruire fortificazioni di difesa attorno a Mariupol. Il ministero della Difesa britannico spiegava che due fabbriche della città stavano producendo molti denti di drago per bloccare i veicoli militari in movimento.

Certo è che il dispiegamento di tali strutture risulterà vantaggioso soltanto se le barriere saranno posizionate con cura. Dovranno inoltre essere sorvegliate da sistemi di artiglieria posizionati strategicamente in grado di monitorare l’ambiente circostante.

La strategia del Cremlino

In un primo momento, le linee difensive russe erano sorte nel quadrante meridionale ed orientale dell’Ucraina. A novembre l’intelligence britannica faceva notare che i denti di drago erano stati installati tra Mariupol e il villaggio di Nikolske, e dal nord di Mariupol al villaggio di Staryi Krym. Mariupol, del resto, fa parte del “ponte terrestre” che unisce la Russia alla Crimea, una linea di comunicazione logistica fondamentale e da preservare in tutti i modi. I denti di drago erano stati inoltre inviati per avviare le fortificazioni a Zaporizhzhia e Kherson.

“Questa attività suggerisce che la Russia sta compiendo uno sforzo significativo per preparare difese in profondità dietro la loro attuale linea del fronte, probabilmente per prevenire qualsiasi rapida avanzata ucraina in caso di scoperte”, ipotizzava Londra. Il think tank Institute for the Study of War (ISW) aggiungeva un dettaglio non da poco: i continui sforzi di Mosca per migliorare le sue difese nel sud.

“Le immagini satellitari geolocalizzate del 29 ottobre, 3 novembre e 4 novembre mostrano le linee difensive russe a Kakhovka, 43 miglia (70 km) a est della città di Kherson, Hola Prystan, 5 miglia a sud-ovest della città di Kherson, e Ivanivka, 37 miglia a sud-ovest della città di Kherson, che si trovano tutte sulla riva orientale del fiume Dneiper”, scriveva l’ISW.

Nel Lugansk sta invece prendendo forma un complesso sistema di trincee denominato, con una lunghezza prevista di 120 km, denominato, appunto, The Wagner Line. Il fondatore del gruppo paramilitare Wagner impegnato a combattere in Ucraina contro Kiev, il miliardario Evgeniy Prigozhin, ha dichiarato al media russo New Day che dietro al progetto c’era proprio Wagner. I piani per la trincea pubblicati da un media collegato a Prigozhin, FAN, evidenziano che il reticolato si estenderà fino a Lysychansk, a nord, prima di svoltare e dirigersi a est verso il confine russo.

Difesa o messaggio politico

Sebbene la guerra di trincea sia associata alle principali guerre del XX secolo, le fortificazioni e gli ostacoli possono ancora svolgere un ruolo importante, principalmente determinando dove un nemico può attaccare. Ma per quale motivo la Russia sta creando così tante linee difensive? Sul tavolo ci sono più ipotesi.

Innanzitutto, la costruzione di queste cinture di ostacoli dimostra l’importanza politica delle aree in cui vengono installate. In seconda battuta un aspetto da evidenziare è che, in vista dell’imminente afflusso in Ucraina di truppe russe scarsamente addestrate e di recente mobilitazione, le forze del Cremlino potrebbero pensare di puntare sulle barriere difensive per rendere più efficace il contributo delle nuove leve.

Troviamo, infine, un possibile messaggio politico. Non è da escludere che in alcune aree questi ostacoli possano essere stati posizionati non tanto per i loro effetti militari, quanto per una questione narrativa. Per dimostrare all’opinione pubblica russa che sono gli uomini di Mosca ad essere vittime delle offensive ucraine, e non viceversa.