“Stanno scatenando sulle nostre città sofferenze indescrivibili e incendi”. Oleksi Bilochytsky, capo della polizia di Popasna, nel Lugansk, in Ucraina orientale, nelle scorse settimane aveva già lanciato un allarme. In quell’occasione Bilochytsky aveva accusato l’esercito russo di aver bombardato la città con bombe al fosforo. Adesso, sempre da Popasna, arriva un nuovo video che dimostrerebbe (il condizionale, fino a prova contraria, è obbligatorio) come le forze del Cremlino abbiano lanciato bombe alla termite.

La denuncia è arrivata su vari canali Telegram ucraini, mentre il filmato (che trovate al termine dell’articolo) è diventato virale in pochissime ore. Dalle prime ricostruzioni offerte pare che queste bombe siano state lanciate attraverso il lanciarazzi MLRS (Multiple Launch Rocket System), ovvero il sistema più pesante, complesso e potente sviluppato dall’industria militare occidentale. In attesa di altre indiscrezioni ricordiamo che tanto le bombe alla termite che quelle al fosforo rientrano entrambe nella definizione di armi incendiarie vietata dalla Convenzione delle Nazioni Unite firmata a Ginevra nel 1980 e sottoscritta anche dalla Russia nel 1981.

Cosa sappiamo delle bombe di Popasna

In realtà ci sono molte discussioni in merito a quanto immortalato nel video che abbiamo citato. Alcuni sostengono che le protagoniste del filmato siano bombe alla termite; altri ipotizzano che siano in realtà altre bombe al fosforo. Dato che la clip è brevissima e che ci sono pochi particolari, il dubbio è più che lecito.

Tra le ipotesi più plausibili c’è chi sostiene che i russi abbiano utilizzato razzi incendiari 9M22S. Se così fosse, stiamo parlando di armi impiegate solitamente contro bersagli infiammabili. La variante base del razzo è designata come 9M22 con altri tipi di testate installate, tra cui armi chimiche, incendiarie, fumogene o submunizioni. Il carico utile del 9M22S (9N510) è costituito da 180 elementi incendiari senza spoletta che si accendono all’espulsione da una carica di accensione/espulsione di sei cariche a forma lineare (LSC). Gli elementi incendiari sono tazze di magnesio ML-5 riempite con una miscela di tipo termite e confezionate in una matrice, ciascuna delle quali ha un tempo di combustione di almeno 2 minuti.



Le armi “off limits” di Mosca

Come detto in apertura dell’articolo, la Russia era già stata accusata di aver utilizzato armi vietate dalla Convenzione di Ginevra. Stiamo parlando delle bombe al fosforo bianco che, secondo varie testimonianze, avrebbero colpito molteplici città ucraine. Dal punto di vista chimico, quando interagisce con l’ossigeno, il fosforo bianco si accende e brucia, producendo un denso fumo bianco. Il fumo ostruisce la visione a infrarossi e pure i sistemi di localizzazione delle armi.

Secondo uno studio realizzato da Human Rights Watch, i militari utilizzano le munizioni al fosforo in gran parte come “oscuranti” per offrire una copertura visiva per le operazioni di terra. Ma lo stesso fosforo bianco – diffuso mediante bombe, razzi, granate o proiettili di artiglieria – può anche essere impiegato come arma incendiaria, bruciando persone nemiche o incendiando bersagli militari. Infligge danni in due modi differenti: ferite dirette oppure ustioni e inalazione di vapore.

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