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Nella giornata di venerdì 28 agosto, i cacciabombardieri della Difesa aerea russa sono decollati su allarme per intercettare un intruso che raramente si vede nella regione del Mar Nero: una coppia di Sukhoi Su-27 “Flanker” ha scortato, infatti, un bombardiere strategico americano del tipo B-52H “Stratofortress”, facente parte ancora della triade nucleare americana, che stava effettuando un volo di pattugliamento a lungo raggio.

Il velivolo americano fa parte di una sezione di sei bombardieri che è giunta in Europa dalla base di Minot (North Dakota), sede del quinto stormo, lo scorso 23 agosto per quello che sembra un temporaneo dispiegamento presso l’aeroporto della Royal Air Force di Fairford, nel Gloucestershire, che è solito ospitare i bombardieri strategici americani quando giungono nel Vecchio Continente.

I Su-27 russi hanno scortato il B-52 durante tutto il suo volo sulle acque neutrali del Mar Nero ed il ministero della Difesa Russo fa sapere che il volo dei caccia è stato conforme alle regole di intercettazione internazionali, aggiungendo anche che il bombardiere non ha violato lo spazio aereo della Federazione.

Durante la stessa giornata i caccia della Difesa aerea russa sono stati impegnati anche per intercettare e scortare velivoli da ricognizione americana che volavano sempre nella zona del Mar Nero, come avviene ormai a cadenza quasi quotidiana da molto tempo a questa parte, ricordando molto quanto avveniva durante la Guerra Fredda, quando nei cieli, ma anche nei mari, che circondavano le due superpotenze, si incrociavano caccia, bombardieri, e naviglio militare di vario tipo.

Dalle immagini che ci sono giunte dal canale televisivo delle Forze armate russe Tv Zvezda rilasciate ufficialmente dal ministero della Difesa si può notare, infatti, oltre alla ben nota sagoma del B-52H, anche un pattugliatore marittimo tipo P-8 Poseidon e uno dei tanti aerei da ricognizione elettronica RC-135W Rivet Joint con i contrassegni della sua base di appartenenza, ovvero Offutt in Nebraska.

In questi giorni i cieli che circondano la Federazione Russa sono stati molto trafficati da parte di velivoli dalle Nato: i bombardieri B-52 giunti in Inghilterra hanno anche effettuato una missione nella zona del Baltico, più precisamente nell’ambito dell’operazione Allied Sky, scortati da F-16 e Mig-29 polacchi, mentre aerei da ricognizione RC-145U Combat Sent, altri Awacs dell’Alleanza Atlantica insieme a Gulfstream S-102B svedesi e altri velivoli da ricognizione dell’esercito americano come i RC-12X scortati da altri F-16, questa volta americani, sono stati notati in volo su Polonia e Lituania, due nazioni che circondano l’exclave russa di Kaliningrad ma soprattutto confinanti con la Bielorussia, attualmente in una fase particolarmente turbolenta della sua storia a seguito del risultato delle ultime elezioni.

Anche la Russia però non lesina missioni di ricognizione a lunghissimo raggio per i suoi bombardieri o esercitazioni navali ai confini degli Stati Uniti. Sempre il ministero della Difesa russo fa sapere che lo stesso giorno in cui il bombardiere americano veniva intercettato sul Mar Nero, nel quadro dell’esercitazione Ocean Shield-2020, l’aviazione navale del Nord ( con due Ilyushin Il-38 e ben quattro Tupolev Tu-142), quella del Pacifico (con lo stesso tipo e numero di veloivoli) e quella del Baltico (con due Sukhoi Su-24M) unitamente a velivoli del Comando dell’Aviazione a Lungo Raggio delle Forze Aerospaziali (nella fattispecie due Tu-95 e un Il-78) hanno effettuato voli di sulle acque neutrali dell’Artico, dell’Oceano Pacifico e del Mar Baltico. La durata del volo più lungo è stata di oltre 12 ore durante le quali sono stati oltre 10mila chilometri.

Ovviamente durante alcune parti della rotta seguita dai velivoli, gli aerei russi sono stati accompagnati da caccia dei paesi della Nato, così come avveniva al culmine della Guerra Fredda.

Ancora in questi giorni sappiamo che nelle acque del Mare di Bering, quindi a breve distanza dall’Alaska, si è effettuata un’esercitazione navale della Voenno-morskoj Flot che ha visto la presenza di numerose unità da guerra, tra cui l’incrociatore lanciamissili Varyag della classe Slava e un sottomarino lanciamissili da crociera a propulsione nucleare (Ssgn) classe Antey (o Oscar II in codice Nato), che risulta essere l’Omsk (K-186). Da fonti ufficiali americani il sottomarino in questione è stato visto affiorare in superficie non lontano dalle coste americane e sebbene non siano state fatte comunicazioni o inviati messaggi si crede che tale straordinario avvenimento sia stato causato da un qualche incidente a bordo dell’unità, che, per una strana ironia della sorte, è la stessa di cui faceva parte il Kursk, andato perduto proprio ad agosto del 2000.

Insomma tra Mosca e Washington, così come tra Washington e Pechino, si respira una vera e propria aria di Guerra fredda.

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