“Grazie mille per quello che fate. Siete i migliori e questa non è un’esagerazione”. A un centinaio di chilometri dal confine con l’Ucraina, Joe Biden ha visitato l’82esima divisione aviotrasportata degli Stati Uniti in stanza a Rzeszow, in Polonia. Il presidente statunitense ha ringraziato i soldati nel corso di un incontro privato, si è prestato per qualche richiesta di selfie e ha pranzato con una pizza, prima dei colloqui istituzionali con il suo omologo polacco, Andrzej Duda.

Biden ha usato poche e semplici parole per spiegare alle truppe Usa la posta in palio del conflitto ucraino. Da una parte le democrazie, dall’altra le autocrazie: la guerra in Ucraina non deciderà soltanto il destino di Kiev ma anche quale dei due schieramenti avrà la meglio e quale, invece, sarà condannato dalla storia.

“La questione è: chi prevarrà, la democrazia e i valori che condividiamo, oppure saranno le autocrazie? È questo quello che c’è veramente in gioco”, ha dichiarato l’inquilino della Casa Bianca. Dunque, ha proseguito Biden, è necessario fare di tutto “per far fallire l’autocrazia” e per “difendere la democrazia”.

La visita di Biden

Biden, come detto, ha mangiato un trancio di pizza (per la precisione con salamino e jalapeño) assieme ai soldati in mensa e raccontato loro della sua famiglia in Irlanda. Il presidente ha quindi toccato il tema di Beau, ricordando di quando, da vicepresidente, andò a Baghdad, dove suo figlio era di stanza, e notò che non usava il suo cognome. In quell’occasione Beau (morto negli anni scorsi a causa di un tumore) spiegò al padre che farsi chiamare Biden poteva essere un “grattacapo” dato il luogo in cui si trovava, e che quindi preferiva usare Hunter, ovvero il cognome da nubile della madre morta. Al dnetto dello storytelling usato da Joe Biden con i militari – poco incisivo e piuttosto monotono – è interessante cercare di capire quale sarà la nuova presa di posizione di Washington nei confronti della Russia.



Gli Usa e il nucleare

Inevitabile non partire dal nucleare, anche e soprattutto alla luce delle minacce perpetuate dalla Russia. Che cosa hanno intenzione di fare gli Stati Uniti? Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Biden potrebbe rimangiarsi una promessa elettorale. Il presidente democratico si era infatti impegnato a portare avanti la teoria secondo la quale la deterrenza verso attacchi nucleari doveva essere l’unico scopo dell’impiego dell’arma atomica.

Adesso la situazione sembrerebbe esser cambiata, visto che Biden avrebbe sposato nuovamente il tradizionale approccio Usa: minacciare una risposta nucleare come deterrente per i pericoli convenzionali e non nucleari, lasciando di fatto aperta la porta alla possibilità di usare le armi atomiche in “circostanze estreme“, compresi attacchi biologici, chimici e, forse, pure cyberattacchi.

L’obiettivo di questo cambio di passo non dovrebbe accantonare l’intenzione di ridurre, nel lungo periodo, la dipendenza americana dalle armi nucleari. Al contrario, rifletterebbe la necessità di garantire il sostegno di Washington agli alleati di fronte alle crescenti minacce della Russia e all’ascesa della Cina. L’ipotesi che l’unica ipotesi della dottrina del Patto Atlantico preveda una risposta nucleare solo come risposta a un attacco di questo tipo, ha sottolineato l’Agi, avrebbe innervosito i leader europei, convinti che questa opzione non rappresenti una misura troppo debole, non in grado di evitare un potenziale attacco convenzionale da parte della Russia.

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