Guerra /

Lo scorso 3 dicembre, secondo quanto riferisce la Tass, Il tribunale distrettuale Lefortovo di Mosca ha fatto arrestare lo scienziato russo Anatoly Gubanov con l’accusa di alto tradimento. Gubanov, di 63 anni, lavora al Central Aerohydrodynamic Institute (TsAgi) di Zhukovsky (Mosca) sin dal 1979 e dirige una delle sezioni del Nio-2 (il dipartimento dell’aerodinamica degli aerei e dei razzi). Si occupa di velivoli ad alta velocità e in particolare di sistemi ipersonici civili e militari.

Lo scienziato risulta anche essere docente del dell’Istituto di Fisica e Tecnologia di Mosca (Mipt) secondo il loro sito web, tuttavia, l’ufficio stampa dell’Istituto non ha voluto commentare tempestivamente la notizia del suo arresto.

“Non conosco un uomo con un nome simile. Abbiamo molti dipendenti e ho molti compiti. Forse, potrò chiarire più tardi chi è, ma non posso dire nulla finora”, ha detto alla Tass il rettore del Mipt Nikolai Kudryavtsev.

Gubanov è conosciuto bene, invece, in occidente: sappiamo infatti che lo scienziato russo stava lavorando al progetto Hexafly-Int, inaugurato nel 2014, che mira a sviluppare un aereo passeggeri ad alta velocità alimentato a idrogeno. In particolare, come si legge sul sito del Centro Italiano Ricerce Aerospaziali, si pone l’obiettivo principale di validare in volo alcune delle tecnologie chiave del volo ipersonico ed in particolare del volo trans-atmosferico. Tale obiettivo viene raggiunto attraverso la progettazione, creazione, assemblaggio e test in volo di un velivolo senza motore (un glider o aliante, come quelli dei veicoli di rientro ipersonici Hgv – Hypersonic Glide Vehicle), la cui configurazione è stata definita e studiata per avere la massima efficienza in volo livellato a velocità ipersoniche (Mach 7 e 8).

Al programma partecipa anche l’Esa, l’Ente Spaziale Europeo, e infatti sono presenti anche altri Paesi come Regno Unito, Francia, Olanda, Belgio, l’Italia (come abbiamo appena visto), ma anche l’Australia.

Gubanov, però, non lavorava solo nel campo della ricerca ipersonica per scopi civili, ma era anche intimamente connesso con il settore militare ed in particolare con quello dei missili ipersonici: aveva conseguito diversi risultati scientifici in questo campo che sono stati “classificati” ai più alti livelli di segretezza, e il rapporto preliminare del tribunale che ha condotto all’arresto dello scienziato russo indica che l’accusa contro di lui è collegata proprio a quest’ultimo ambito.

Gubanov infatti è noto per essere un esperto di motori a razzo solido supersonici, e aveva firmato impegni per non divulgare i dettagli di questa tecnologia rivoluzionaria a potenze straniere. Ma l’Fsb, il servizio di intelligence della Federazione, ritiene che abbia violato questi obblighi.

Gubanov proviene da una dinastia di scienziati che includeva suo suocero, il professor Leonid Shkadov, uno dei principali progettisti dell’aviazione sovietica, ed anche tre dei suoi cinque figli hanno intrapreso la carriera scientifica: risultano infatti essere alle dipendenze del medesimo istituto per il quale lavorava il padre, lo TsAgi di Zhukovsky.

L’accusa per Gubanov è pesante: alto tradimento, che se confermata in sede processuale potrebbe tramutarsi in una pena detentiva massima di 20 anni di reclusione. Secondo le indagini, lo scienziato russo avrebbe consegnato all’estero dati segreti sullo sviluppo dei sistemi ipersonici – si specula possano riguardare il vettore Kh-47M2 Kinzhal – ha detto una fonte delle forze dell’ordine. Non sappiamo però, a chi Gubanov avrebbe passato tali informazioni segrete.

Quello che sappiamo è che l’Occidente, ed in particolare l’Europa, è in ritardo nello sviluppo di sistemi missilistici ipersonici rispetto alla Russia, che è stata la prima a mettere in servizio un missile ipersonico – il già citato Kinzhal – e una testata Hgv, il sistema Avangard, e anche rispetto alla Cina, che ha allo studio diversi vettori di questo tipo e ha schierato recentemente il suo missile balistico Df-17 dotato sempre di testata Hgv. Tale tecnologia fa quindi gola all’Europa, e più generalmente “all’Occidente”, per cercare di colmare il divario che la separa dalla Russia e “dall’Oriente”.

L’arresto di Gubanov è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti cautelari, per i medesimi reati, che vanno a colpire scienziati o personaggi legati al mondo aerospaziale, o comunque della Difesa, russo. A luglio Ivan Safronov, consigliere della presidenza di Roscosmos, l’Agenzia Spaziale di Mosca, era stato arrestato sempre per alto tradimento accusato genericamente di spionaggio. Il mese scorso è stata presentata la medesima accusa contro Dmitry Fedotkin, 39 anni, alto funzionario dell’Aeroflot in Gran Bretagna, essendo “sospettato di trasmettere informazioni di natura segreta ai servizi segreti britannici”, sebbene fonti affermassero che non aveva accesso a materiale classificato.

Gli arresti in Russia fanno da contraltare a quanto sta accadendo in Occidente, e in particolare in Italia, che sembra essersi trasformata in un “crocevia di spie”: è notizia di sabato dell’arresto di due spie interne a Leonardo Spa che avrebbero trafugato centinaia di migliaia di file riservati, ma non sappiamo ancora a chi avrebbero cercato di venderli.

Quello che sappiamo è che proprio il napoletano, con le sue sedi militari della Nato e coi suoi siti industriali strategici, è diventato recentemente il fulcro dell’attività spionistica in Italia.

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