I pacchetti di aiuti militari Usa all’Ucraina non sono più sufficienti per sostenere Kiev nella guerra contro la Federazione russa. Sebbene gli aiuti statunitensi all’Ucraina ammontino, dal 24 febbraio ad oggi, alla cifra record di 68 miliardi di dollari e la Casa Bianca abbia chiesto al Congresso, lo scorso novembre, altri 37,7 miliardi di dollari annunciando altresì, nei giorni scorsi, l’intenzione di stanziare altri 275 milioni di dollari in aiuti militari statunitensi all’Ucraina, tutto questo sforzo non sembra essere sufficiente per combattere efficacemente l’esercito russo e consentire a Kiev di vincere la guerra.
Secondo un rapporto esclusivo di Foreign Policy, i funzionari militari e della difesa degli Stati Uniti hanno ripetutamente detto ai legislatori e agli assistenti in recenti briefing che le soglie di munizioni imposte dai piani di guerra del Pentagono stanno impedendo agli Stati Uniti di inviare più munizioni in Ucraina. In buona sostanza, potrebbe sembrare strano ma il dipartimento della Difesa non aggiorna il dossier russo da almeno una decina di anni e questo limita gli aiuti concessi a Kiev.
“Armi non sufficienti a vincere la guerra”
Al Congresso filtra preoccupazione. Alcuni sostengono che i recenti pacchetti di aiuti statunitensi – che si sono concentrati sulla fornitura di munizioni di artiglieria, armi di difesa aerea ed equipaggiamento invernale – siano sempre più “distanti dalla realtà sul campo di battaglia” e “non siano sufficienti per aiutare l’Ucraina a vincere la guerra”. D’altra parte c’è il timore che i sistemi a lungo raggio, come gli ATACMS, possano portare a un’escalation e provocare la Russia. L’ATACMS, richiesto dagli ucraini, è infatti un sistema missilistico tattico dell’esercito americano che consentirebbe all’esercito ucraino di colpire obiettivi russi fino a 300 chilometri dalle prime linee.
Foreign Policy sottolinea che “poiché il ritmo degli aiuti militari statunitensi all’Ucraina è diminuito dall’estate”, la preoccupazione a Capitol Hill “è che gli Stati Uniti stiano trattenendo le armi per un conflitto a livello europeo che la Russia potrebbe non essere pronta a combattere”. Ma il vero problema, secondo i funzionari Usa, è che gli Stati Uniti non possono costruire munizioni abbastanza velocemente da sostituire ciò che viene dato all’Ucraina. Nel complesso, gli assistenti del Congresso si sono lamentati del fatto che i pacchetti di aiuti statunitensi all’Ucraina stanno diventando sempre più contenuti nell’ultimo periodo, con circa 400 milioni di dollari destinati a Kiev ogni due settimane, molto meno di quanto veniva fornito durante i mesi estivi. “L’amministrazione in realtà non vuole andare più veloce in Ucraina”, ha raccontato una fonte a Fp. “Questo è molto chiaro a tutti noi.” Biden, in buona sostanza, sta andando con il frenato a mano tirato.
I messaggi di Milley e la speranza di una trega
Con l’avanzare dei mesi, inoltre, la situazione sul fronte ucraino non è certo delle migliori e le perdite ingenti subite si fanno sentire. A metà novembre Mark Milley, Capo dello Stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, ha esplicitamente affermato, con grande dose di realismo militare, che “le possibilità che l’Ucraina possa sconfiggere sul campo i russi non sono molto alte”. Dichiarazioni rilasciate mentre il New York Times svelava a che, dopo nove mesi di conflitto in Ucraina, gli aiuti bellici da parte di Stati Uniti e alleati della Nato “potrebbero essere arrivati al limite”.
Anche secondo quanto riportato dal Financial Times, Kiev sta esaurendo le sue scorte su munizioni a un ritmo allarmante mentre affronta Mosca in una guerra che vede l’impiego di missili a guida di precisione russi da un lato e intercettori ucraini dall’altro. Kiev sta quindi esortando i sostenitori occidentali a fornire sistemi terra-aria standard Nato più moderni. “Se centinaia di razzi vengono lanciati contro di noi, e ne abbattiamo dal 70 all’80 per cento, si esauriscono o no? Certamente lo fanno”, ha detto il colonnello Yuriy Ignat, il principale portavoce dell’aeronautica ucraina. Certo, ai russi non va meglio. Il maggiore generale Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina, ha affermato la scorsa settimana che la Russia sta anche esaurendo le sue scorte di missili da crociera di precisione, una valutazione condivisa da molti analisti occidentali. Elementi che potrebbero favorire una faticosissima tregua tra Russia e Ucraina, con il benestare – fondamentale – degli Stati Uniti e della Cina.